CASTELFORTE – Questa mattina all’interno della Palestra dell’Istituto Comprensivo di Castelforte si è tenuto il Convegno degli Artisti nel corso del quale sono stati presentati i bozzetti dai quali sono stati ricavati i 12 bassorilievi in bronzo che andranno montati sui tre monumenti che saranno inaugurati a settembre e che daranno forma ad un vero e proprio percorso della memoria della II Guerra Mondiale.
“E’ stata un’avventura entusiasmante”. Questo il commento corale di tutti i partecipanti al progetto “Pellegrini della Memoria”. Un percorso che ha coinvolti gli studenti degli Istituti Comprensivi di Castelforte e Santi Cosma e Damiano, i rispettivi docenti, i due Comuni di Castelforte e Santi Cosma e Damiano che hanno realizzato una collaborazione intensa, di ben sei associazioni (tre di ogni Comune) e della Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone.
Il Convegno è stato aperto dal Presidente del Consiglio Comunale di Castelforte Angelo Felice Pompeo a cui ha fatto seguito l’intervento del Vice Sindaco di Santi Cosma e Damiano Vincenzo Petruccelli. Tra gli intervenuti anche Armando Marinelli, erede della storica Fonderia di Agnone il quale ha avuto parole di elogio per chi ha organizzato il progetto e soprattutto per i ragazzi che hanno realizzato vere e proprie opere d’arte.
A rendere ragione del processo il Prof. Renato Di Gregorio e la prof.ssa Maria Mancini che hanno illustrato tutte le fasi progettuali e il percorso. Nel corso della mattinata sono intervenuti anche i delegati delle varie Associazioni coinvolte nel progetto, la dirigente dell’Istituto Comprensivo di Santi Cosma e Damiano Dott.ssa Maria Parisina Giuliano e la delegata dell’Istituto Comprensivo di Castelforte Prof. Franca Di Principe.
Ma la massima importanza è stata data agli “artisti” delle due scuole che hanno saputo tradurre idee e progetti in disegni diventati, grazie all’esperienza artigianale e alla professionalità della Fonderia Marinelli, autentiche opere d’arte destinate a restare nel tempo.
Per dare consistenza a tutto il processo alleghiamo alla presente una riflessione dei ragazzi che appare la migliore sintesi possibile di questi sei mesi di intensa e partecipata attività. I giovani di SS Cosma e Castelforte reintepretano la storia. Finora la storia è stata insegnata dagli adulti. Non tanto la storia vera, ma quella che una certa comunità ha giudicato adeguata. La storia delle guerre peraltro è stata spesso scritta dai vincitori e soprattutto da chi ha combattuto. I civili che spesso ne hanno subito le conseguenze non scrivono la storia, qualche volta la raccontano, quando sono però sicuri di essere ascoltati con interesse e comprensione.
Da qualche tempo SS. Cosma e Damiano ha intrapreso la strada della reinterpretazione della storia, fino a riscoprire le origini delle sue genti, quei popoli italici che hanno vissuto sul territorio prima di essere sopraffatti dai romani. Dopo i romani, tante popolazioni si sono succedute, tutte interessate a godere delle bellezze di questo territorio che unisce il mare, il fiume, le montagne e un clima moderato in ogni stagione dell’anno.
L’ultima guerra è stata l’ultima occasione per annientare un popolo e ciò che esso ha costruito per vivere e rappresentare la propria identità, ma la comunità locale ha saputo ancora una volta risollevarsi e ricostruire con pazienza, forse con affanno e con poche risorse, l’habitat precedente. Anzi vi è da dire che dopo la guerra, essendo ancora più poveri di prima, si è costruito male e alla rinfusa, si sono scavate le montagne, poi abbandonate, si sono dimenticate le terme romane, e i marciapiedi e le strade comuni sono state sacrificate alla luce della ricerca di spazi abitativi individuali.
Gli Amministratori locali, questa volta hanno voluto sollevare il coperchio della storia e fare, assieme ai giovani studenti delle scuole locali e con il supporto amorevole dei loro insegnanti un viaggio indietro nella storia, a passo lento, come pellegrini che intraprendono un viaggio alla ricerca di se stessi, oltre che dell’umanità a cui appartengono.
“Promemo” si chiama lo scrigno che essi hanno portato con sé e nel quale hanno convenuto di conservare il frutto della loro ricerca, le testimonianze del loro passato, quello vero, quello raccontato dalle genti del luogo, quello scolpito nella memoria degli anziani, quello tramandato da generazioni in generazioni. Uno scrigno moderno, come si addice ai giorni nostri e alle tecnologie che oggi utilizziamo, così consueti per i giovani. Uno scrigno che non sta nascosto in una cassaforte privata, ma invece come un manifesto pieno di immagini, viene offerto al pubblico del mondo che guarda, attraverso il web, e può contribuire ad arricchire ulteriormente. E questo perché tanti paesani sono distribuiti nel mondo e ritrovano così la loro storia e tante persone, venute a combattere su questi luoghi possono fornire ancora testimonianze di ciò che è accaduto, ciò che hanno visto e ciò che hanno fatto.
I giovani delle scuole locali, questa volta non hanno avuto solo il conforto dei loro insegnanti, ma hanno avuto, intorno, l’intera comunità. Gli adulti, riuniti in associazioni culturali di diverso genere (storia, musica, cultura, ecc), si sono organizzati per leggere assieme ai giovani, ciascuno, un pezzo di storia. Tre associazioni di SS. Cosma e tre associazioni di Castelforte si sono date appuntamento per svolgere questo compito, si sono suddivise il compito, hanno attrezzato il loro racconto, hanno sperimentato il loro dire, hanno scoperto la possibilità e la necessità di costituire nel loro insieme una “comunità educante” che educa i propri giovani ed educa essa stessa mentre lo fa.
Leggere la storia, seppure con il conforto della comunità intera, è stato un esercizio incredibile di democrazia, di ricomposizione di un popolo che a volte, distratto, pensa più a scappare dai luoghi di origine per cercare fortuna altrove piuttosto che valorizzare il patrimonio che possiede.
Ma ciò non è stato sufficiente. Non bastava guardare al passato, bisognava progettare il futuro. I giovani hanno dunque ascoltato, partecipato, a volte sono sembrati distratti, a volte confusi, a volte annoiati, ma hanno certamente recepito alcuni segnali nuovi. Non più il tram tram della vita quotidiana, la superficialità dei discorsi in piazza, non più l’attenzione al presente. Essi si sono trovati di fronte alle storie della vita e della morte, alle gioie e ai dolori raccontati e vissuti dai loro cari, e hanno dovuto pensare come partecipare alla costruzione di un futuro in cui vivere felici e senza paure.
Hanno progettato! Lo hanno fatto attraverso la loro capacità espressiva nel disegno, nella poesia, e lo hanno fatto in piena libertà, concedendosi di reinterpretare la storia come stimolo per anelare la pace, la fratellanza, anche tra quei popoli che, per disgrazia, si sono combattuti, proprio là dove loro stanno crescendo.
Così dagli elmetti di guerra spuntano i fiori, dalle rovine dei borghi si alza in volo una colomba, le mani dei soldati vengono unite da una fanciulla, le strade vengono percorse da soldati che si tengono per mano andando verso il futuro, il cuore si fa strada tra il filo spinato, l’albero di ulivo si alza al cielo. Tutte raffigurazioni che hanno dentro la consapevolezza del male e la speranza nel bene.
A tutti è sembrato un percorso incredibile. Molti hanno pensato: “ perché non lo abbiamo fatto prima”. Altri stanno già pensando di ripetere l’esperienza l’anno prossimo. Ma non era sufficiente! Si doveva immortalare questa produzione artistica, così giovane e spontanea. E così è stato fatto. È stato chiamato Marinelli, della premiata e famosa ditta Marinelli, e si è convenuto con lui di tradurre i disegni in opere in bronzo che rimanessero nella storia. Una cosa insolita per un’azienda che produce essenzialmente campane di bronzo e bassorilievi, statue di artisti famosi. Eppure anche Marinelli è rimasto affascinato dalla novità dell’esperienza maturata con i giovani e si è prestato a lavorare per tradurre i disegni in opere d’arte che sfideranno la storia. Esse, tradotte in bronzo, saranno apposte su grandi marmi di Coreno, la pietra del luogo, ancora una volta a significare il rispetto per la storia della vita su questo meraviglioso territorio.
In questo marmo gli esseri viventi di un’epoca precedente alla comparsa dell’uomo sulla Terra vi hanno lasciato la loro vita, il loro corpo, la loro storia ed ora anche la loro ricompare, viene salvata e ridata alla comunità con tutto il valore che essa rappresenta. Una storia dentro la storia, una vita dentro la vita!
Ora tutto è pronto! Bisogna solo decidere dove porre i marmi con la loro collana di opere in bronzo poste sul suo corpo robusto. C’è tempo per farlo, forse anche questo lo dovrà decidere la comunità; frattanto il 29 maggio ci godremo la vista delle opere dei ragazzi, tradotte nelle opere in bronzo, che Marinelli ha sapientemente realizzato.
La cerimonia è stata organizzata nella palestra dell’Istituto tecnico commerciale di Castelforte, perché vi possano partecipare i giovani di tutto il territorio, i loro docenti, le famiglie e i rappresentanti delle istituzioni locali.
La cerimonia è aperta a tutti i cittadini che credono nei giovani, nella democrazia e nella pace nel Mondo.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.