FROSINONE – Emergono altri gravi aspetti della vicenda che, protagonista un operaio 54enne dello stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano, è culminata giovedì scorso con il tentativo dell’uomo di incendiare, alla periferia di Cassino, l’agriturismo di proprietà dell’ex moglie e di uccidere la stessa donna, colpevole – si fa per dire – di separarsi dopo anni di violenze, fisiche e psicologiche, subite insieme alle figlie di 29 e 28 anni. Se il Gip del Tribunale di Cassino Alessandra Casinelli lunedì al termine dell’interrogatorio di convalida aveva confermato la detenzione in carcere per il 54enne perché “socialmente pericoloso e gravato da precedenti di polizia giudiziaria”, la difesa dell’uomo, rappresentato dall’avvocato Antonio Iafrate, ha deciso di passare al contrattacco.
Ha confermato la presentazione di un ricorso al Riesame avverso la misura cautelare chiesta dal sostituto procuratore Alfredo Mattei definendola incompatibile rispetto al delicatissimo quadro clinico dell’uomo che, affetto da una forma acuta di ludopatia, aveva tentato il suicidio nel luglio 2021. Questa strategia difensiva intende anticipare la probabile richiesta della Procura di Cassino ottenere lo svolgimento il giudizio immediato per il 54enne che, rimasto in silenzio davanti il Gip Casinelli, avrebbe voluto uccidere la moglie sia in occasione, giovedì scorso, dell’incursione notturna con un tentativo di incendio dell’agriturismo di proprietà che il giorno dopo quando, armato di un bastone tubolare in ferro di mezzo metro e di due coltelli lunghi rispettivamente 17 e 7 centimetri, aveva cercato inutilmente la donna presso l’abitazione della suocera in località Folcara in cui si era rifugiata.
L’arrivo dei Carabinieri della Compagnia di Cassino evitò il peggio con l’arresto dell’uomo e solo in questo momento le donne hanno deciso di vuotare il sacco raccontando nella querela presentata dall’avvocato di parte civile Luca Cupolino di essere state più volte picchiate nonostante aspettassero un bambino e di non avere presentato alcuna denuncia per paura del padre violento. Dalla lunga ordinanza del Gip Casinelli emergono diverse e continue richieste di danaro avanzate dall’operaio alle due figlie – ai danni di un’abitazione di una di loro danneggiò l’impianto di video sorveglianza installato a seguito del comportamenti dell’uomo – e alla suocera per pagare i debiti di gioco.
E non è finita. I Carabinieri di Cassino hanno accertato come il 54enne, prima di essere arrestato venerdì scorso, viaggiasse a bordo di un’auto senza la patente di guida ritirata per aver provocato in precedenza un incidente stradale in evidente stato di ubriachezza.