TERRACINA/ LATINA / FROSINONE – Un ristorante di Terracina disponeva, in prospettiva delle festività Natalizie e di fine anno, di cento chilogrammi di prodotti ittici di diverse tipologie che, privi di documentazione attestante la provenienza, erano pronti per essere serviti ai clienti. Lo hanno accertato i Carabinieri del Nucleo anti sofisticazione di Latina che, di concerto con il Ministro della Salute, hanno intensificato i controlli sui prodotti alimentari tipici del periodo. In quest’ottica gli uomini del Maggiore Felice Egidio hanno eseguito complessivamente 37 controlli in pescherie, esercizi di panificazione e laboratori dolciari nelle province di Latina e Frosinone e hanno rilevato 8 non conformità per la violazione delle norme igienico sanitarie, di rintracciabilità degli alimenti e sicurezza alimentare con conseguente violazioni amministrative per un importo complessivo pari ad euro 12mila.
Nello specifico 24 ispezioni sono state eseguite nella provincia di Latina e 13 in quella di Frosinone con rispettivo ammontare pecuniario di 7000 e 5000 euro. L’intervento più rilevante è stato compiuto in un noto ristorante di Terracina dove sono stati sequestrati 100 chilogrammi di prodotti ittici surgelati che – e lo ipotizzano gli inquirenti – stavano per essere preparati come freschi. L’operazione dei Nas su scala nazionale ha consentito di ispezionare 882 imprese operanti nel settore produttivo e commerciale dei tradizionali prodotti dolciari e della filiera ittica, i cui consumi evidenziano – come detto- un significativo incremento durante il periodo delle Festività. Gli accertamenti, estesi alle fasi di produzione, distribuzione e vendita al dettaglio sia a livello artigianale che industriale, hanno rilevato irregolarità presso 229 strutture (pari al 26% dei siti controllati), che hanno portato alla contestazione di oltre 530 violazioni penali ed amministrative, per un ammontare di oltre 365 mila euro di sanzioni pecuniarie.
Nel dettaglio, sono state individuate e sequestrate 7,5 tonnellate di prodotti dolciari di vario genere. In particolare, sono stati già intercettati e sottratti al consumo 1.775 tra panettoni e pandori, in parte venduti come lavorazione artigianale quando invece risultavano prodotti a livello industriale e riconfezionati fraudolentemente, in parte privi di etichettatura e tracciabilità, con forte sospetto di analoga condotta illecita.