MINTURNO – Lo Stato, attraverso il Ministero dell’economia e delle Finanze, deve risarcire per un importo di 60mila euro per ingiusta detenzione Gianmarco M., ora 70enne. Lo ha ordinato la quarta sezione penale della Corte d’Appello (presidente Flavio Monteleone, consiglieri Franca Amadro e Gabriella Bonovolontà) nei confronti dell’uomo che, originario di Mondragone ma da anni residente a Minturno, ha subito un’ingiusta detenzione, più lunga di quella che stata inflitta dopo la sentenza passata in giudicato da parte della Cassazione. I fatti risalgono al giugno 2008 quando l’uomo, difeso dall’avvocato Luca Scipione, venne arrestato dalla Polizia, insieme ad altre quattro persone, per estorsione e per un vasto giro di prestiti usurai concessi ad alcuni commercianti in difficoltà di Formia e Gaeta.
L’uomo rimase in carcere dal 12 giugno 2008 al 9 aprile 2009 e da questo giorno sino 9 novembre 2011 fu sottoposto alla detenzione domiciliare per complessivi 514 giorni. Nel frattempo venne celebrato il processo e l’uomo venne condannato a due anni di carcere in primo ed in secondo grado, pena confermata infine in Cassazione. L’avvocato Scipione ha promosso così un giudizio di riparazione per ingiusta detenzione a favore del 70enne: se il Procuratore generale aveva rigettato la richiesta, i giudici d’appello l’hanno accolta condannando il Mef a risarcire l’ex imputato per un’ingiusta detenzione ai domiciliari durata un anno, quattro mesi e 20 giorni. La Corte d’Appello ha quantificato in 117,35 euro la riparazione giornaliera da corrispondere a Gianmarco M. che,moltiplicata per 514 giorni, ammonta complessivamente a 60,317 euro. L’uomo percepirà questo danaro non appena scadranno i termini entro i quali la Procura generale potrà (eventualmente) proporre appello.