FORMIA – Indignazione e rabbia. I Carabinieri della Stazione e della Compagnia di Formia hanno avviato un’indagine conoscitiva su quanto segnalato in questi giorni da parte di molte delle famiglie di quattrocento defunti esumati nel principale cimitero della città, quello di Castagneto, ad insaputa dei propri parenti. I Carabinieri stanno cercando di verificare la correttezza delle procedure tecnico-amministrative seguite dall’ufficio igiene ambiente del Comune sulla scorta delle segnalazioni di diversi cittadini che, impegnati fuori sede per motivi di studio e di lavoro, hanno scoperto, facendo ritorno a Formia per trascorrervi le festività natalizie, come i rispettivi parenti defunti non fossero più seppelliti nei luoghi in cui erano stati tumulati subito il loro decesso.
A sollevare sui social la polemica (e successivamente l’interessamento dei Carabinieri) è stato un post pubblicato martedì da una donna:“.. Una chiamata inaspettata, lo sconforto, la corsa, il pianto, il dolore, la rabbia! Accade a Formia! Accade nell’intimo dei sentimenti, dei ricordi più cari, quelli che legano la terra al cielo; i ricordi delle persone care che tutti abbiamo e radichiamo nel profondo della nostra anima perché sono la forza dei momenti difficili, la luce per quelli bui. Già pensavo che – aveva esordito – sarei stata davanti la Tua tomba nel grande campo dove sei seppellito da 12 anni. Saremmo venuti, come sempre, per bere quel bicchiere di Campari. Il tuo, il nostro brindisi tra cielo e terra! Poi, una telefonata. Il baratro! Una voce amica mi segnalava che il nostro brindisi non si sarebbe fatto. Ma io non ho ricevuto alcuna informazione!!! Avrei preparato con attenzione questo momento! L’antivigilia di Natale, il dolore, il pianto, la rabbia, il grido soffocato in gola, la forza di non disperarmi e non piangere davanti ai nostri figli! La corsa, solo il tempo di evitare il trasferimento nell’ossario comune. Ho dovuto riconoscerti, tra tanti, dai tuoi resti mortali! Ho dovuto, ancora una volta, piangerTi a Natale – ha aggiunto – Per la seconda volta, a Natale! La burocrazia, la fredda burocrazia, l’inadeguatezza del Comune di Formia ha rinnovato quel dolore lancinante di 12 anni fa. Ma questa volta è peggio; questa volta non eravamo preparati a vederti sottratto a noi ancora una volta! Il dolore, la rabbia! La rabbia di un foglio (dicono), un solo foglio che il Comune di Formia avrebbe inchiodato su di un albero, in senso contrario al cammino, non visibile, e non visto, da chi, come me, quei luoghi li frequenta quasi quotidianamente. Da chi gli alberi li osserva! Quel foglio, unico foglio, è un avviso dell’avvio alle esumazioni. Quel foglio, quel unico foglio avrebbe dovuto comunicare a me, ed ai parenti degli altri defunti di presentare per tempo istanza di esumazione”.
“Accade questo a Formia! Accade che l’avviso per la Tua esumazione e per quella delle altre salme non sia comunicata né visibile ai parenti. Accade che molti non sanno e non avranno la possibilità di chiedere i resti mortali dei propri cari. Accade che l’avviso, un unico avviso (sembra) sia stato inchiodato ad un albero. Questa l’unica informazione? È così! Questo il massimo dell’informazione che hanno avuto i parenti dei defunti prossimi all’esumazione prima del trasferimento nell’ignoto ossario comune – rincara la dose la cittadina formiana proseguendo nel suo post – Un solo, piccolo manifesto, nascosto dietro un albero che annuncia il tempo delle procedure per le salme nella zona ….e nella zona….! Questa la civiltà! Questo il rispetto! Questo il … non culto dei morti, dei ricordi, dei sentimenti. Questa l’inadeguatezza del Comune di Formia!“.
La controversia era approdata martedì, dopo la breve pausa Natalizia, nella commissione ambiente del comune di Formia. Il dirigente dell’omonimo settore, l’architetto Giuseppe Caramanica, rispondendo ai quesiti del capogruppo della lista di minoranza Guardare Oltre, Imma Arnone, ha specificato come l’ente lo scorso agosto abbia emesso un’ordinanza (disciplinata sulla scorta di un precedenrte regolamento) in base alla quale lo stesso comune non fosse obbligato a mandare una comunicazione diretta alle famiglie degli oltre 400 defunti che in queste settimane sono stati disposti nell’ossario comune, qualora le stesse non avessero provveduto ad indicare un altro luogo di sepoltura.
“Abbiamo chiesto che, oltre alla annunciata digitalizzazione del cimitero di Formia, si desse dal Comune più risalto sul sito internet istituzionale e sui canali social a contenuti meno festosi ma sicuramente più utili – ha rimarcato la dottoressa Arnone – per garantire servizi decorosi (come in questo caso) ai cittadini. Se in punta di diritto il Comune può aver agito legittimamente è davvero così triste constatare come anche la morte sia diventato un affare a tempo determinato. Un necessario abbraccio va a quanti in questi giorni di Natale stanno vivendo questa spiacevole situazione” ha concluso la capogruppo di “Guardare Oltre”.