FORMIA – Avrebbero potuto tentare la fuga e anche inquinare le prove. Con queste motivazioni a quasi un mese dal fatto il Gip del Tribunale di Cassino Massimo Lo Mastro, raccogliendo una specifica richiesta del sostituto Procuratore Chiara D’Orefice, ha emesso un’ordinanza cautelare in carcere nei confronti di due giovani di 32 e 22 anni, Ciro B. di San Cosma e Damiano e Carmine S. di Castelforte. Nei loro riguardi sono stati ipotizzati i reati in concorso di “lesioni personali aggravate” e di “porto abusivo di coltello” in relazione a quanto sarebbe avvenuto la notte tra il 3 ed il 4 dicembre scorso all’esterno del Pub “Perla Negra”, in piazza Pasquale Testa, nel cuore della “movida” cittadina di Formia.
Venne ferito -fortunatamente in maniera non grave- un giovane di 22 anni di Formia che, in reazione ad un ‘spruzzo’ di spumante lanciato casualmente nel locale, tentò di difendere il giovane che sarebbe stato aggredito con un pugno perché ritenuto il responsabile dell’apertura della bottiglia di spumante. La sicurezza dell’attività commerciale invitò le due parti in causa a lasciare il locale per evitare che la situazione degenerasse. Cosa che avvenne purtroppo all’esterno, in piazza Testa, quando il giovane 22enne di Formia, ribadendo la sua estraneità ai fatti, avrebbe indicato alla sicurezza l’autore dell’aggressione avvenuta poco prima ai danni del suo amico. E così che il 22enne per aver contribuito ad individuare gli autori dell’aggressione venne accoltellato ad una spalla dal 32enne – ora ai domiciliari – al quale – secondo la ricostruzione degli inquirenti – fu consegnato il coltello dal 22enne, destinatario, quest’ultimo, del divieto di fare ritorno a Formia e dell’obbligo di trascorrere la notte presso la sua abitazione.
Il 22enne venne accompagnato da un passante all’ospedale “Dono Svizzero” dove gli diagnosticarono una prognosi di 10 giorni. I suoi aggressori – o presunti tali – fecero perdere le tracce allontanandosi da piazza Testa approfittando della confusione. Da quel momento iniziarono però le indagini del Commissariato che, agli ordini del Vice questore Aurelio Metelli, si avvalsero del contributo di alcune dichiarazioni testimoniali e del contenuto del sistema di videosorveglianza della zona.
Nel frattempo c’era stata una severa presa di posizione del neo Questore di Latina Raffaele Gargiulo che, applicando l’articolo 100 del testo unico sulle leggi di pubblica sicurezza, dispose la chiusura per una settimana del “Perla Negra” con la seguente motivazione : “Nella circostanza nessuno degli addetti che prestavano servizio ha ritenuto opportuno segnalare alle Forze di Polizia quanto accaduto all’interno del locale al fine di scongiurare più gravi episodi così come poi si è verificato, limitandosi ad accompagnare all’esterno i due litiganti”. Per la Polizia, insomma, l’accoltellamento – che c’è stato successivamente, all’esterno del locale di piazza Testa – si poteva evitare se qualcuno dei gestori avesse dato l’allarme alle forze di polizia. Ma c’è stato qualcosa di più. La sospensione della licenza commerciale per una settimana era stata adottata anche perché i gestori del locale in cui c’era stato l’inavvertito bagno di spumante non avrebbero formalizzato “alcuna richiesta successivamente al ferimento” del 22enne residente del quartiere di San Pietro.
“La mancata collaborazione registrata nell’occasione è stata valutata quale elemento di rischio – aveva fatto sapere la Questura – per l’ordine e la sicurezza dei cittadini e, visto il grave fatto di cronaca accaduto, la Questura ha ritenuto di adottare detto provvedimento al fine di scongiurare che possano ripetersi episodi analoghi”. Secondo la Polizia di Stato la celerità con cui la Procura prima ed il Tribunale hanno disposto le due misure cautelari è la “migliore risposta” dello Stato per contrastare e reprimere il fenomeno della movida violenta. Conferma anche la continua attenzione che la Questura di Latina rivolge alla tutela della pacifica convivenza civile, con particolare riferimento alle zone della movida, mediante un potenziamento dei servizi di Controllo del Territorio e di Polizia Giudiziaria.”