FORMIA – La volontà c’è. Il Comune di Formia intende continuare ad avere una gestione pubblica del ciclo dei rifiuti. L’ha preannunciato il sindaco Gianluca Taddeo nel consiglio comunale di giovedì scorso intervenendo nel dibattito promosso dal capogruppo della lista d’opposizione “Guardare Oltre”, Imma Arnone, circa le procedure seguite dall’amministrazione di centrodestra per l’affidamento un mese fa dell’incarico di amministratore unico della Formia Rifiuti Zero a Raffaele Rizzo. Il sindaco Taddeo ha osservato come i due soci della “Frz”, i comuni di Formia e Ventotene, nelle fasi iniziali del 2023, predisporranno il piano industriale che sarà propedeutico per il rinnovo della convenzione che, della durata di nove anni, scadrà il 30 aprile 2023.
“E’ un’opportunità che bisogna continuare ad avere – ha commentato il sindaco Taddeo – fermo restando che sull’attività della società sono state compiute e dette tante strumentalizzazioni politiche”. Il capogruppo Arnone ha lamentato il mancato svolgimento di un consiglio comunale monotematico sul futuro industriale della Formia Rifiuti zero e ha censurato la circostanza in base alla quale il comune non abbia impedito il ritorno nel suo organico di 12 lavoratori che sino avevano operato nella municipalizzata del ciclo dei rifiuti. Per il sindaco questo non è stato un tentativo di sabotare l’attività della “Frz” anche perché – ha specificato – il comando non può essere continuativo nel tempo. Le risorse economiche ci sono e provvederemo alla loro sostituzioni con nuove assunzioni”.
Imma Arnone prima e, nel finale, il consigliere comunale del Pd Alessandro Carta sono stati severi nei confronti dell’amministrazione comunale di centro destra sul metodo utilizzato per la scelta del nuovo amministratore Rizzo: “Di sicuro è stato un iter poco trasparente e l’abbiamo riscontrato – ha tuonato il capogruppo di Guardare Oltre – nel momento in cui sono cadute nel vuoto le nostre richieste di accesso agli atti. Quando nacque la società nel 2014 la scelta dell’allora amministratore unico Raphael Rossi fu davvero trasparente e chiaro. In base a quali criteri i sindaci di Formia e Ventotene hanno scelto Rizzo non è dato sapere anche in rapporto al contenuto di alcuni articoli dello Statuto della società che fissano regole rigide e chiare, in termini di professionalità e preparazione, per la scelta del suo amministratore unico”.
Il capogruppo Arnone ed il consigliere Carta hanno obiettato sulla nomina di Rizzo ricordando i rilievi che gli mosse l’ex amministratore unico Rossi durante il suo periodo di prova per diventare direttore tecnico della Frz: “Non capiamo perché due anni fa – hanno aggiunto i due esponenti di centro sinistra – non era idoneo e ora lo sia”. Contro quella bocciatura Rizzo presentò un ricorso davanti il giudice di lavoro del Tribunale di Cassino che gli diede torto. Ora teoricamente potrebbe legittimamente produrre ricorso in appello: “E’ palese il conflitto di interesse che si è venuto a creare – ha concluso Imma Arnone – Il dottor Rizzo potrebbe accedere ora a dati sensibili che sinora gli sono stati negati e ora ha comodamente a disposizione”.
Laconica la replica del sindaco Taddeo: “Le cose cambiano ed è giusto che sia così – Gli uffici hanno fatto tutto quanto era nella loro competenza. Se queste scelte non sono condivise, ci sono gli strumenti giurisprudenziali per impugnarle”. In sintesi, Raffaele Rizzo è stata la scelta migliore che i Comuni di Formia e Ventotene potevano fare per la guida della Formia Rifiuti Zero.