SUD LAZIO – Il 2022 per quanto riguarda la cronaca giudiziaria va in archivio soprattutto per due processi mediatici che si sono celebrati davanti la Corte d’Assise dei Tribunali di Frosinone e Cassino. Sono terminati entrambi a luglio, a pochi giorni l’uno dall’altro. Erano le 19.30 del 15 luglio quando il presidente della Corte d’assise del Tribunale di Cassino Massimo Capurso, dopo una camera di consiglio di ben otto ore, leggeva la sentenza che concludeva, dopo 51 udienze, il processo per la morte e l’occultamento del cadavere di Serena Mollicone, avvenuti – secondo l’accusa – il 1 giugno 2001. Tutti assolti i cinque imputati coinvolti per il delitto della studentessa 18enne che sarebbe avvenuto nella caserma dei Carabinieri di Arce. L’ex comandante Franco, il figlio Marco e la moglie Annamaria Mottola, accusati omicidio volontario e occultamento di cadavere, sono stati assolti per insufficienza di prove. Sono stati scagionati perché il fatto non sussiste anche il luogotenente Vincenzo Quatrale, a giudizio per concorso in omicidio, e l’appuntato scelto Francesco Suprano, a processo per l’istigazione al suicidio – avvenuto nell’aprile 2008 – del brigadiere di Sora Santino Tuzi. Questa sentenza era giunta a 21 anni dall’omicidio di Serena, accolta in aula da lacrime e abbracci, all’esterno del Tribunale da urla e tentativi di aggressione nei confronti degli ormai ex imputati e dei rispettivi legali. A giorni si conosceranno le motivazioni della sentenza che sarà il preludio di un quasi certo ricorso in appello della Procura di Cassino.
Il 4 luglio il Tribunale di Frosinone aveva, invece, condannato i presunti colpevoli dell’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il cuoco di origini capoverdiani ma da anni residente con la sua famiglia a Paliano massacrato di botte e calci, al termine di una serata trascorsa con gli amici, nella notte tra il 5 ed il 6 settembre 2020 in largo Oberdan a Colleferro. La Corte d’Assise, presieduta dal giudice Francesco Mancini, aveva inflitto l’ergastolo Marco e Gabriele Bianchi, 23 anni di reclusione a Francesco Belleggia e 21 anni a Mario Pincarelli, tutti e cinque di Artena. Per loro il 2023 inizierà in primavera, il 28 marzo 2023, con il processo di secondo grado che farà leva sulle 610 pagine che caratterizzano i quattro ricorsi depositati nelle ultime settimane davanti la Corte d’Assise d’appello di Roma.
Il 2022 sarà ricordato anche per la sentenza di un altro omicidio inverosimile, quello di cui fu vittima il 16 febbraio 2021 Romeo Bondanese, di soli 17 anni di Formia. Spunto un coltello al termine di un contatto tra due gruppi di ragazzini la sera di martedì grasso sulla terrazza della darsena dei pescatori La Quercia, all’incrocio tra via Vitruvio e Ponte Tallini, e ad avere la peggio fu lo studente dell’istituto nautico di Gaeta. Il 5 settembre scorso il Gup del Tribunale dei Minorenni di Roma Efisia Gaviano ha deciso l’ammissione alla prova per soli due anni per l’autore del delitto, un 17enne residente a Casapulla, in provincia di Caserta, sotto processo con l’accusa di omicidio preteritenzionale – e per un anno nei confronti di altri tre minorenni indagati per rissa aggravata. Durissima l’accusa della mamma di Romeo: “Il diritto minorile in Italia va subito riformato”.
L’ultimo grande processo che si è celebrato quest’anno ha riguardato l’operazione anti droga “Touch & Go. Alla vigilia di Natale il Tribunale di Cassino presieduto dal giudice Marco Gioia ha condannato a pene molto pesanti (oltre 87 anni di carcere) 12 degli imputati che, arrestati dai Carabinieri il 1 luglio scorso 2020, erano accusati di aver fatto di un’organizzazione specializzata, per conto della camorra, nello spaccio di sostanze tra Formia e Scauri.