FONDI – Esasperato per le continue richieste di denaro finalizzate all’acquisto di dosi di droga, ha deciso di dire basta. Ma non ha valutato la reazione del nipote nel corso di una violenta lite ora in fase di definizione: ha imbracciato un machete colpendo il familiare ad un braccio e soprattutto alla testa. La comunità di Fondi è sotto shock per l’ennesimo dramma legato alla droga. Lo scenario è stato un complesso immobiliare nelle campagne di Capratica, tra la strada regionale Flacca ed il mare di Fondi. Qui abitano diversi fratelli della stessa famiglia Nallo. Lucio, 66 anni, capo operaio presso il comune di Fondi, non ha sopportato la richiesta di denaro che gli sarebbe stata formalizzata da Stefano Nallo, il figlio, 29enne tossicodipendente, di un fratello che abita nello stesso stabile.
I due sono stati protagonisti di una lite verbale che è subito degenerata. Secondo la ricostruzione dei Carabinieri della Tenenza di Fondi e della Compagnia di Terracina al rifiuto del 66enne di consegnarli il denaro richiesto – poche decine di euro – Stefano Nallo avrebbe reagito scaraventando contro lo zio un vecchio divano. L’uomo a quel punto per difendersi avrebbe imbracciato un machete abitualmente utilizzata per compiere lavori in campagna ferendo il nipote in diverse parti del corpo. Sono apparse subito gravi le condizioni del 29enne che, in prognosi riservata, veniva ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina dove veniva sottoposto ad un lungo intervento chirurgico. Lucio Nallo, sotto shock, veniva nel frattempo raggiunto un provvedimento di fermo di Pg da parte dei Carabinieri di Fondi e, difeso dall’avvocato Giulio Mastrobattista, finiva in carcere.
A coordinare le indagini è invece il sostituto Procuratore Andrea D’Angeli che potrebbe chiedere al Gip la trasformazione del fermo in arresto con un nuovo reato che dipenderà molto dall’evoluzione del quadro clinico del nipote gravemente ferito.