FONDI – Ha trascorso il Capodanno nel carcere di Frosinone Simone De Filippis, il giovane di 22 anni di Fondi a cui il Gip del Tribunale di Latina Giorgia Castriota il 31 dicembre ha convalidato l’arresto, a causa della gravità delle prove definite, operato dagli agenti del locale commissariato con le accuse di maltrattamenti in famiglia, lesioni, minacce aggravate dall’uso di un coltello nonchè resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, avallata dal sostituto Procuratore Andrea D’Angeli, De Filippis, difeso dall’avvocato Giulio Mastrobattista, nei giorni scorsi prima del suo arresto si era reso responsabile di comportamenti violenti ed aggressivi nei confronti dei familiari, tanto da richiedere più volte l’intervento delle forze dell’ordine. In una di queste circostanze la madre del 22enne aveva fare ricorso alle cure mediche presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Fondi.
La situazione era precipitata il 29 dicembre quando alle 12.30 al Commissariato di Fondi era giunta una nuova segnalazione da parte di un vicino di casa che riferiva di aver sentito forti grida di aiuto provenire proprio dall’abitazione della famiglia di De Filippis. A chiedere soccorso era stata una sorella del 22enne: in base al suo drammatico racconto il fratello stava aggredendo violentemente sia lei, sia un’altra sorella nonché la loro madre, colpita con un forte calcio all’addome e minacciata con un coltello da cucina di grosse dimensioni. Le donne erano riuscite a salvarsi riparandosi presso l’abitazione di un vicino e ad avere la peggio era stata una delle due sorelle di De Filippis, colpita più volte alla mano destra ed in altre parti del corpo nel tentativo di difendere la madre terrorizzata. L’intervento degli agenti del commissario Capo Franco Pellegrino era stato tempestivo e serviva a recuperare e sequestrare sul tavolo della cucina il coltello che, avente una lama lunga circa 20 centimetri, era stata utilizzata – secondo le tre donne ancora sotto shock – da De Filippis.
Il giovane nel frattempo si era barricato in un’altra abitazione da lui occupata e, solo dopo una breve trattativa, riusciva ad aprire agli agenti e a far emergere una situazione degenerata con oggetti rotti e sparsi a terra in diversi ambienti. E non era finita. De Filippis, in evidente stato di agitazione, sfidava gli operatori intervenuti negando ogni sua responsabilità circa le aggressioni compiute ai danni delle due sorelle e della madre. Anzi, in preda ad un raptus, tentava di scagliarsi contro gli stessi agenti, forse per tentare una fuga. Veniva bloccato inizialmente a fatica continuando a perseverare tentando di infrangere la cellula di sicurezza in plexiglass, di cui è dotata la Volante della Polizia per il trasporto dei fermati, durante il suo trasferimento in commissariato.