In uno scenario nel quale la continua evoluzione tecnologica influenza ogni azione del nostro vivere quotidiano, lo sforzo della Polizia Postale e delle Comunicazioni nell’anno 2022 è stato costantemente indirizzato alla prevenzione e al contrasto della criminalità informatica in generale, con particolare riferimento ai reati in danno di minori. Il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) nel 2022 ha confermato il suo ruolo di punto di riferimento e di coordinamento nazionale dei Centri Operativi Sicurezza Cibernetica – COSC della Polizia Postale nella lotta alla pedofilia e pornografia minorile online.
L’analisi dei dati relativi all’anno di riferimento ha confermato la lieve diminuzione dei casi trattati già evidenziata nella rilevazione di medio termine. La flessione negativa dei dati è stata riscontrata anche in riferimento al numero delle segnalazioni provenienti da organismi internazionali attivi nella protezione dei minori in rete. L’impegno profuso dalla Specialità si è concentrato nel reprimere episodi di particolare gravità, con l’effetto rilevabile di evidenziare un maggior numero di individui sottoposti a pene detentive.
Nell’ambito poi delle segnalazioni relative alla pubblicazione di contenuti pedopornografici su social network, si è evidenziato un fenomeno per il quale veniva intaccata la reputazione dei vari titolari di profili social attraverso la pubblicazione di materiale scabroso di natura pedopornografica con accessi abusivi massivi a profili privati di ignari cittadini e di persone dotate di rilevanza mediatica, politica o di altra natura.
La fine dell’emergenza sanitaria, con la progressiva ripresa delle attività nella direzione di un recupero della normalità, potrebbe aver contribuito a ridurre l’isolamento sociale, facendo rilevare nel 2022 una riduzione della circolazione globale di materiale pedopornografico su circuiti internazionali, che non ha però inciso sull’attività di contrasto. Infatti, è stato registrato un aumento dei soggetti individuati e deferiti per violazioni connesse ad abusi in danno di minori.
In particolare, nell’ambito dell’attività di contrasto coordinata dal Centro sono stati trattati complessivamente 4.542 casi, che hanno consentito di indagare 1.463 soggetti, di cui 149 tratti in arresto per reati connessi alla materia degli abusi tecnomediati in danno di minori, con un aumento di persone tratte in arresto di circa il +8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per quanto concerne l’attività di prevenzione svolta dal C.N.C.P.O. attraverso una continua e costante attività di monitoraggio della rete, sono stati visionati 25.696 siti, di cui 2.622 inseriti in black list e oscurati, in quanto presentavano contenuti pedopornografici.
Adescamento online
Nel periodo di riferimento sono stati trattati 424 casi per adescamento online: anche quest’anno la fascia dei preadolescenti (età 10-13 anni) è quella più coinvolta in interazioni sessuali tecnomediate, 229 rispetto al totale. Continua a preoccupare il lento incremento dei casi relativi a bambini adescati di età inferiore ai 9 anni, trend che è diventato più consistente a partire dalla pandemia. Social network e videogiochi online sono i luoghi di contatto tra minori e adulti più frequentemente teatro delle interazioni nocive, a riprova ulteriore del fatto che il rischio si concretizza con maggiore probabilità quando i bambini e i ragazzi si esprimono con spensieratezza e fiducia, nei linguaggi e nei comportamenti tipici della loro età.
Cyberbullismo
Si registra una leggera flessione anche dei casi di cyberbullismo che può essere interpretata come effetto della normalizzazione delle abitudini dei ragazzi: non si può escludere che il ritorno ad una vita sociale priva di restrizioni abbia avuto un’influenza positiva sulla qualità delle interazioni sociali, delle relazioni tra coetanei e che la costanza dell’opera di sensibilizzazione svolta dalla Polizia Postale, presso le strutture scolastiche, abbia mantenuto alta l’attenzione degli adulti e dei ragazzi stessi sulla necessità di agire responsabilmente e correttamente in rete. Nel periodo di riferimento sono stati trattati 323 casi di cyberbullismo.
Sextortion
È un fenomeno che di solito colpisce gli adulti in modo violento e subdolo, fa leva su piccole fragilità ed esigenze personali,
minacciando, nel giro di qualche click, la tranquillità delle persone. Recentemente le sextortion stanno interessando sempre più spesso vittime minorenni, con effetti lesivi potenziati: la vergogna che i ragazzi provano impedisce loro di chiedere aiuto ai genitori o ai coetanei di fronte ai quali si sentono colpevoli di aver ceduto e di essersi fidati di perfetti e “avvenenti” sconosciuti. La sensazione di sentirsi in trappola che sperimentano le vittime è amplificata spesso dalla difficoltà che hanno nel pagare le somme di denaro richieste. Nel corso dell’anno sono stati trattati 130 casi, la maggior parte dei quali nella fascia 14-17 anni, più spesso in danno di vittime maschili.
Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per il Lazio nell’anno 2022 ha trattato oltre 280 casi di pedo-pornografia, tra questi oltre 90 casi di adescamento e abusi su minori, 176 casi di sextortion, con incremento rispetto all’anno precedente di 56 casi; Sono quindi state avviate numerose indagini, che hanno portato all’esecuzione di 95 perquisizioni, all’arresto di 12 persone ed alla denuncia in stato di libertà di 105 soggetti indagati a vario titolo per i reati di adescamento di minori, di detenzione e diffusione di materiale pedopornografico e sextortion; Nel corso di tale attività sono stati esaminati 15.552 spazi virtuali procedendo al sequestro di oltre 11.486 gigabyte di contenuti multimediali di illecita natura.
Tra le indagini più significative avviate dal Centro Operativo per il Lazio si segnala:
OPERAZIONE GRAN BRETAGNA: a seguito dell’attività investigativa scaturita dalla segnalazione del collaterale Britannico relativa ad una chat in lingua inglese nella quale un utente Kik denominato “daddy74rm” manifestava interesse sessuale nei confronti dei minori e allo scopo di essere inserito in una chat ristretta di scambio di materiale pedopornografico inviava delle foto di mutandine da bambina, veniva individuato un soggetto già condannato per il reato di detenzione di ingente quantitativo di materiale pedopornografico. La successiva attività di perquisizione consentiva di accertare oltre la detenzione anche la produzione di immagini e video pedopornografici utilizzando la figlia minore di 8 anni. L’indagato, dopo aver occultato una telecamera, con la scusa di aiutarla a fare la doccia, la riprendeva nuda, posizionandola sempre a favore dell’obiettivo per meglio riprendere i genitali. Successivamente con appositi programmi di editing provvedeva ad eliminare i volti di entrambi al fine di non essere riconoscibile nei set di immagini che produceva. L’attenta comparazione del contenuto dei file con gli indumenti della figlia e la biancheria da letto rinvenuti in casa, nonché con le foto degli ambienti domestici permettevano di identificare i soggetti ritratti.
OPERAZIONE KIK: a seguito dell’attività investigativa scaturita da segnalazione NCMEC, veniva individuato un soggetto resosi responsabile del caricamento di alcuni file pedopornografici sulla piattaforma KIK. Durante l’esecuzione dell’attività di perquisizione informatica, il soggetto veniva trovato in possesso di nr. 160 file video e n. 24 file immagine custoditi all’interno di un hard disk portatile di tipo USB, rinvenuto sulla scrivania ubicata in camera da letto dell’indagato e collegato al notebook che ne consentiva una rapida e immediata fruibilità da parte dell’indagato. Si rendeva necessaria l’adozione del provvedimento restrittivo della libertà personale a carico del soggetto in ragione della gravità dei fatti, desunta sia dal numero e dal tenore dei file rinvenuti nella sua disponibilità, pertanto, come disposto dal P.M. di turno, il predetto veniva sottoposto al regime degli arresti domiciliari.
OPERAZIONE “FAMIGLIE DA ABUSI”, svolta dal Servizio Centrale in modalità sotto copertura nell’ambito del contrasto alla pedopornografia online sul gruppo Telegram “Famiglie da Abusi” e condotta dai Centri Operativi Sicurezza Cibernetica di Roma, Bologna, Milano, Napoli e Catania, coordinati dal C.N.C.P.O. del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, ha consentito di arrestare 5 persone ritenute responsabili di diffusione e detenzione di materiale di sfruttamento sessuale di minori online. In particolare, gli indagati appartenevano a una comunità ristretta dedita allo scambio di materiale pedopornografico, anche autoprodotto dagli stessi partecipanti.
Nell’esercizio della propria missione istituzionale, il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – Organo del Ministero dell’interno per la sicurezza delle telecomunicazioni garantisce, fra l’altro, ai sensi dell’art. 7 bis DL 144 del 2005 e del DM 15 agosto 2017 – Direttiva sul riordino dei comparti di Specialità delle Forze di Polizia – la protezione delle infrastrutture critiche informatizzate del Paese.
L’attività del CNAIPIC del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, oltre agli approfondimenti investigativi, si è tradotta nell’analisi tecnica della minaccia, volta all’elaborazione di informazioni di sicurezza preventiva, nonché nel supporto operativo alle infrastrutture attaccate, che hanno contribuito al ritorno alla piena operatività dei sistemi informatici colpiti. Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per il Lazio ha trattato 1690 casi di accesso abusivo a sistema informatico, di cui 160 proposti nei confronti di infrastrutture pubbliche e oltre 1500 diretti a privati e aziende. In particolare sono triplicati rispetto all’anno precedente gli attacchi a sistemi informatici di infrastrutture pubbliche, così come gli accessi abusivi a sistemi elettronici in danno di privati.
Nell’ambito dell’attività di prevenzione sono state altresì inviate ai referenti già individuati nell’ambito dei protocolli di intesa per il monitoraggio delle infrastrutture critiche di competenza, n. 156 segnalazioni inerenti a oltre 1000 eventi di sicurezza informatica relativi a vulnerabilità, violazioni di dati, diffusione di malware o altre attività malevoli contro sistemi informatici, corredati dai relativi IOC (indici di compromissione). Sono inoltre stati effettuati nr. 21 interventi presso operatori dei servizi essenziali (O.S.E.) del Lazio o altre aziende private i cui sistemi informatici sono risultati compromessi da attività malevola. Sono stati implementate le sottoscrizioni di protocolli di intesa per la prevenzione e contrasto dei crimini informatici sui sistemi informativi critici, rispettivamente con l’A.S.L. Roma 1 in data 01/06/2022, e con la società Bulgari S.p.a. in data 15/11/2022.
Tra le attività più rilevanti si segnala l’ “Operazione e-mail trace” per cui al termine di una complessa attività di indagine il NOSC di Roma (Nucleo Operativo per la Sicurezza Cibernetica) ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale Ordinario di Roma, Sezione G.I.P., su richiesta della Procura della Repubblica Capitolina, nei confronti di un cittadino italiano di anni 47, residente nella provincia di Trieste, sottoposto ad indagini per aver tentato di estorcere denaro a importanti aziende operanti nella commercializzazione di acque minerali e prodotti vinicoli, ed operanti nella distribuzione di prodotti di generi alimentari e bevande.
REATI CONTRO LA PERSONA
Particolare attenzione è stata rivolta inoltre ai fenomeni del revenge porn, con 244 casi trattati (di cui 34 in danno di minori) e 71 persone denunciate e delle truffe romantiche, con 442 casi trattati (di cui 4 in danno di minori) e 103 persone denunciate, spesso sommersi in quanto caratterizzati da un forte coinvolgimento emotivo che induce la vittima a non denunciare. Sono stati 15 i casi di Codice Rosso che hanno visto la Polizia Postale impegnata attivamente nel contrasto dei reati contro la persona commessi attraverso la rete. Specifiche iniziative sono state rivolte all’attività di prevenzione e contrasto al fenomeno degli atti intimidatori nei confronti della categoria dei giornalisti e servizi di monitoraggio dei canali di diffusione, costituiti da siti web, piattaforme di digitali, profili e pagine presenti sui social network più noti (Facebook, Twitter, Instagram, Telegram, Pinterest e Youtube), finalizzati ad arginare la diffusione del linguaggio d’odio (hate speech).
Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per il Lazio, nell’anno 2022, ha trattato oltre 30 casi di cyberstalking, oltre 400 casi di diffamazione, oltre 250 casi di minacce e molestie in rete e oltre 600 casi di profili fake e trattamento illecito di dati personali; tra i reati di maggior allarme sociale spiccano 30 casi di revenge porn, 38 richieste di aiuto con propositi suicidari. L’attività investigativa in questo settore ha portato alla denuncia di 102 persone per aver commesso reati annoverati nella legge 19 luglio 2019 n. 69, cosiddetto “Codice Rosso”, estorsioni a sfondo sessuale, molestie, minacce, diffamazioni sui social network ed all’esecuzione di 11 perquisizioni locali. Nel 2022 sono state rivolte alle rispettive Questure, quali autorità locali di P.S. di Pubblica Sicurezza, 12 istanze di ammonimento nei confronti degli autori delle condotte moleste.
SEZIONE CYBERTERRORISMO
In tale ambito, la Polizia Postale garantisce sia l’esecuzione di una costante attività di monitoraggio investigativo della rete e dei canali di messaggistica istantanea, per l’identificazione e il deferimento all’Autorità Giudiziaria dei responsabili della diffusione dei contenuti illeciti, sia un costante scambio informativo con la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione competente in materia di contrasto al terrorismo.
Trattandosi, in particolare, di un fenomeno di carattere transnazionale, sia per la natura internazionale del fenomeno che per la stessa connaturata struttura della rete, risulta imprescindibile l’attivazione efficiente degli strumenti della cooperazione sovranazionale, soprattutto per la condivisione di informazioni che, collegate a situazioni peculiari interne, riescono ad apportare un indiscusso valore aggiunto alle attività di prevenzione messe in atto dalle diverse forze di polizia nazionali. Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per il Lazio in tale contesto, ha trattato oltre 130 casi, esaminati oltre 4200 spazi virtuali tra siti, profili, canali e gruppi, all’interno delle varie piattaforme di comunicazione online nelle quali sono stati pubblicati numerosissimi commenti nei quali emergeva la volontà di reagire alle decisioni governative attraverso vere e proprie azioni di piazza, anche violente. In tema di contrasto all’eversione sono state effettuate 4 perquisizioni e denunciati 4 soggetti.
FINANCIAL CYBERCRIME
Nel settore del contrasto al financial cybercrime, il fenomeno dei “money mules” rappresenta senz’altro una delle modalità più frequenti e consolidate per realizzare frodi online: con la funzione di “teste di legno” cibernetiche, personalità di dubbia moralità si prestano ad essere l’ultimo anello della catena attraverso il quale i criminali monetizzano i proventi del reato. La diffusione di questa modalità e il numero dei soggetti che si prestano a svolgere tale funzione criminale sono in costante crescita e rappresentano ormai una realtà criminale quasi endemica in tutto il mondo. Anche il 2022, inoltre, è stato caratterizzato dalla crescita dell’interesse per le Cryptovalute: i cittadini italiani, anche con bassa scolarizzazione informatica, sono sempre più frequentemente attratti dagli investimenti in Cryptovalute, con la speranza di realizzare i facili e veloci guadagni pubblicizzati.
Quello delle Cryptovalute costituisce un mondo eterogeneo e virtuale, peraltro, non dissimile da quello reale. In tale contesto sono realizzate attività investigative finalizzate a fermare i tentativi di phishing verso i Wallet che le contengono: i truffatori informatici agganciano le vittime attraverso richieste di natura tecnica, su chat ufficiali o semi ufficiali, con la promessa di risolvere i loro problemi gestionali previa cessione delle chiavi private, che permettono la movimentazione delle Crypto (cd. SEED), in realtà queste consentono ai malfattori di prendere il pieno possesso del Wallet e di impadronirsi del contenuto.
Forte anche l’impegno per contrastare il fenomeno del riciclaggio perpetrato attraverso la conversione delle somme frodate in
Cryptovalute, sono state infatti coordinate dal Servizio Polizia Postale diverse attività investigative che hanno visto truffe informatiche ad alto contenuto tecnico conosciute come le BEC, le CEO fraud, Vishing, phishing tentare di realizzare i proventi criminali inviando le somme sottratte tramite bonifico bancario ad exchange di cryptovalute non collaborativi con la Polizia, convertendo la valuta ufficiale in Bitcoin o Ethereum. Tale procedimento consente facilmente lo spostamento e spacchettamento delle somme, in attesa di fare cashout.
Per tale ragione è stata intensificata la collaborazione con le grandi società di Exchange di Crypto per i report operativi e per il congelamento delle somme sottratte, così come è stata intensificata anche l’analisi delle transazioni Crypto con la collaborazione degli specialisti di Europol. In Italia sono state frodate 156 grandi, medie e piccole imprese, per un ammontare complessivo di oltre 20 milioni di euro di profitti illeciti, dei quali oltre 4 milioni sono stati recuperati in seguito all’intervento della Polizia Postale e delle Comunicazioni. In merito ai fenomeni di phishing, smishing e vishing, tecniche utilizzate per carpire illecitamente dati personali e bancari, per operare sui sistemi di home banking, sono state identificate ed indagate 853 persone (+9% rispetto all’anno precedente).
Nell’ambito delle competenze della Polizia Postale si segnala il rafforzamento dell’attività di prevenzione attraverso il monitoraggio attivo della rete e un’articolata attività di contrasto alle truffe online con 3541 persone deferite all’Autorità Giudiziaria, in particolare nel settore dell’e-commerce e market place.
Nell’ambito delle truffe sul web anche nel corso del 2022, importante l’incremento degli illeciti legati al fenomeno del trading online (3.020 i casi trattati, 130 le persone), con l’aumento del numero di portali che propongono programmi speculativi, apparentemente redditizi, e l’utilizzo di tecniche molto sofisticate per contattare le vittime. L’attività investigativa, qualora la denuncia sia tempestiva, prevede l’immediata attivazione dei canali di Cooperazione Internazionale di Polizia, con la richiesta del blocco urgente delle somme versate e l’espletamento di accertamenti sui flussi finanziari normalmente destinati all’estero.
Proprio per dare maggior impulso alle indagini che vedono coinvolti cittadini stranieri, la Sezione Operativa della Polizia Postale, nel corso dell’anno 2022, ha attivato 260 richieste di cooperazione internazionale attraverso il canale Europol che, in più di un’occasione, si sono rivelate determinanti per l’individuazione degli autori dei reati investigati.
Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per il Lazio, nell’ambito delle truffe on line e del Financial Cybercrime ha trattato 2595 casi e monitorati circa 2561 spazi virtuali, principalmente siti di e-commerce e portali che offrono opere dell’ingegno o servizi di investimento. L’attività investigativa ha portato all’arresto di 2 persone ed al deferimento di 382 soggetti. Nel corso delle 53 perquisizioni eseguite è stato possibile operare il sequestro ed il recupero di ingenti somme di denaro originariamente sottratte ai rispettivi titolari.
Le attività investigative del Centro in materia di e-commerce e telefonia, sono riferibili ad una vasta casistica che va dall’utilizzo fraudolento delle carte di credito alla falsa vendita on line di biglietti per eventi vari (come concerti e partite di calcio), ai falsi annunci di locazione di case vacanza pubblicati in rete internet, alle false vendite on line di materiale vario su siti “civetta”, nonchè principalmente vari siti e portali che offrono opere dell’ingegno o servizi di investimento (Trading online). Particolare allarme sociale destano 33 truffe romantiche e 295 casi di cittadini che hanno perso buona parte dei propri risparmi credendo erroneamente di fare investimenti attraverso il trading on-line, con un incremento di tali casi rispetto all’anno precedente del 40%.
Tra le operazioni più rilevanti si segnala:
Operazione “KAFKA” – La Polizia di Stato, a conclusione di una delicata attività d’indagine condotta dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, ha eseguito 16 decreti di perquisizione personale e domiciliare, emessi dalle Procure della Repubblica di Brescia e Vicenza, con l’ausilio dei Centri Operativi di Milano, Torino, Pescara, Trieste, Venezia e Roma: ignari utenti della rete hanno scoperto di essere stati accusati, processati e condannati per delitti mai commessi; l’indagine trae spunto dall’invio massivo di mail estorsive, apparentemente provenienti da Autorità istituzionali, contenenti una falsa citazione in Tribunale per fatti afferenti alla pedopornografia.
COMMISSARIATO DI P.S. ONLINE
L’uso crescente delle nuove tecnologie ha reso necessario lo sviluppo e il potenziamento di nuovi strumenti di comunicazione che consentissero alla Polizia di Stato di mettersi in contatto diretto con gli utenti del web. In tale ottica, il portale del Commissariato di PS online ha permesso al cittadino, abituato ormai a utilizzare la rete internet per svolgere le principali attività quotidiane, di rivolgersi agli agenti della Polizia Postale in qualsiasi momento e ovunque si trovi. Attraverso il computer, l’utente può segnalare comportamenti che giudica illeciti e chiedere aiuto per superare difficoltà e problematiche, anche nei casi in cui potrebbe essere fonte di disagio rappresentarle di persona.
La facilità con cui il cittadino ha interagito con la piattaforma dedicata, ha reso possibile raccogliere le segnalazioni di quegli utenti che, mossi da spirito altruistico e di collaborazione, si sono rivolti alla Polizia Postale in un’ottica di sicurezza partecipata – nella sua declinazione online – fornendo utili evidenze su fenomeni emergenti potenzialmente lesivi, così contribuendo, in termini di efficace prevenzione, ad evitare che altri internauti potessero cadere nelle trappole della Rete. Gli interventi finalizzati alla prevenzione di intenti suicidari da parte di utenti dei vari social network, segnalati attraverso il Commissariato di P.S. online sono stati 64.
ATTIVITA’ DI PREVENZIONE
La Polizia Postale se da un lato svolge un’incisiva attività di repressione dei reati informatici, dall’altro lato svolge un’importante azione preventiva a tutela dei minori, soprattutto per quanto concerne il fenomeno del cyberbullismo e di tutte le forme di prevaricazione online, fenomeni che destano grande allarme sociale. Tra le iniziative educative si riporta il coinvolgente format teatrale itinerante e in streaming #cuoriconnessi che ha coinvolto oltre 270mila studenti sul territorio nazionale.
Di rilievo è anche la campagna educativa itinerante di sensibilizzazione e prevenzione sui rischi e pericoli legati ad un uso non corretto della rete internet da parte dei minori denominata Una vita da social. L’iniziativa, arrivata quest’anno alla sua X edizione, ha coinvolto oltre 2milioni e 8oomila studenti, attraverso il truck didattico multimediale della Polizia Postale, e ha proseguito la sua attività itinerante in Italia e all’estero. Il progetto si cala nella filosofia dei giovani interlocutori, interagendo con un linguaggio comunicativo semplice ma esplicito, adatto a tutte le fasce di età, coinvolgendo così dai più piccoli ai docenti ai genitori, con la finalità di combattere la violenza e la prevaricazione dei giovani bulli. L’impegno profuso dagli specialisti della Polizia Postale nell’azione di sensibilizzazione e informazione ha consentito, nell’anno appena trascorso, di realizzare incontri con docenti e genitori in oltre 2.800 istituti scolastici e di coinvolgere oltre 820mila studenti.
ATTIVITA’ DI FORMAZIONE INNOVAZIONE E RICERCA NEL SETTORE DELLE TECNOLOGIE ICT E DI REALIZZAZIONE DEL CERT MINISTERO DELL’INTERNO
Nel corso dell’anno 2022, la Polizia Postale e delle Comunicazioni ha proseguito nell’attività di collaborazione con diverse Istituzioni Scientifiche ed Enti di Ricerca volta ad individuare e valorizzare nuove tecniche e metodologie di lavoro nel contesto info-investigativo. In tal senso, di significativa rilevanza è la pianificazione di percorsi formativi di settore, con particolare riferimento alle tecnologie emergenti (5G, blockchain, IoT, AI) ed al complesso mondo dei sistemi criptati ed al loro dilagante utilizzo criminale.
Di assoluta importanza è stata l’attività di progettazione ed alta formazione specialistica finalizzata all’avvio del CERT (Computer Emergency Response Team) – Ministero Interno. Tale costituendo organismo, che opererà sotto l’egida della nuova Direzione Centrale per la Polizia Scientifica e la Sicurezza Cibernetica, sarà chiamato a svolgere un’efficace attività di presidio e risposta interdipartimentale contro incidenti informatici, coordinando le attività di contenimento e ripristino, per la prevenzione e la gestione degli attacchi cibernetici, delle reti e dei sistemi informativi del Ministero dell’Interno.
Si è dato avvio ad una formazione specialista di altissimo profilo a beneficio degli operatori già impegnati nello specifico contesto. Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per il Lazio, nell’ambito delle attività di prevenzione ha garantito 907 pattuglie sul territorio che hanno assicurato la vigilanza degli uffici postali della Regione Lazio con particolare riferimento ai giorni in cui è previsto il pagamento delle pensioni, effettuando oltre 4260 controlli agli sportelli ed identificando oltre 578 soggetti.
Nell’ottica della cennata azione di prevenzione il Centro Operativo per il Lazio ha trattato oltre 2000 segnalazioni/richieste pervenute via e-mail o centralino, nel cui contesto sono state fornite ai cittadini richiedenti informazioni utili, soprattutto, per prevenire possibili frodi. Di queste, oltre 60 segnalazioni anonime hanno riguardato situazioni di grave minaccia o di pericolo per le persone, oppure richieste di aiuto da parte di persone in evidente stato di disagio emotivo e psicologico, che preannunciavano propositi suicidari tramite web, sulle varie piattaforme social e/o via email e sono state risolte con l’identificazione ed il rintraccio del soggetto segnalante, poi avviato alle strutture mediche competenti sul territorio.
Nell’ambito delle campagne di sensibilizzazione e prevenzione sui rischi e pericoli connessi all’utilizzo della rete internet, rivolte soprattutto ai giovani, gli operatori del Centro hanno effettuato incontri in 267 Istituti Scolastici della Regione Lazio, coinvolgendo 42234 studenti, oltre 1830 docenti e 2750 genitori, trattando argomenti come phishing, hacking, adescamento on line, truffe, furti di identità e cyberbullismo.
La platea della predetta attività di divulgazione è stata inoltre estesa a diversi contesti sociali ed istituzionali con la partecipazione di personale del Centro in qualità di relatore a decine di seminari e convegni pubblici a cui hanno partecipato circa 2000 persone tra privati cittadini, rappresentanti del tessuto sociale e delle istituzioni locali.
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