Cassino / Delitto Mollicone: ancora attesa per il deposito delle motivazioni della sentenza [VIDEO]

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FROSINONE – In attesa di comunicazioni ufficiali che dovrebbero arrivare nelle prossime ore, ci sarà bisogno di ulteriori venti giorni perché la dottoressa Vittoria Sodani, giudice a latere nel processo conclusosi il 15 luglio scorso davanti la Corte d’Assise del Tribunale di Cassino, depositi le motivazioni della sentenza del processo per la sparizione e per la morte, avvenuta il 2 giugno 2001, di Serena Mollicone.

Le ragioni della sentenza di assoluzione dei cinque ex imputati, Franco, Annamaria e Marco Mottola, l’ex luogotenente Vincenzo Quatrale e l’ex appuntato dei Carabinieri Francesco Suprano, sotto processo a vario titolo per omicidio volontario, occultamento di cadavere, favoreggiamento e istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzi, erano attese nella giornata di mercoledì al termine di un primo rinvio . Per il coordinatore del collegio difensivo della famiglia Mottola, il criminologo Carmelo Lavorino, questo slittamento per il deposito della motivazioni della sentenza scaturisce – e lo motiva dell’intervista video allegata – dai molti elementi investigativi presentati dalla difesa dei cinque imputati prosciolti per mancanza di prove e per non aver commesso il fatto.

Bisogna di nuovo attendere, dunque, per conoscere le motivazioni della sentenza d’assoluzione del processo per la morte della studentessa 18enne di Arce e Maria Tuzi, la figlia del compianto Santino (il brigadiere di Sora che si tolse la vita il 9 aprile 2008 alla vigilia di un suo interrogatorio in Procura a Cassino in cui avrebbe dovuto confermare di aver visto Serena la mattina del suo omicidio entrare nella Caserma dei Carabinieri di Arce), ha esternato il disappunto delle parti civili: “Personalmente sono molto dispiaciuta – ha dichiarato Maria – Per leggere la sentenza d’assoluzione la Corte d’Assise impiegò il 15 luglio scorso neppure un minuto. Sono mesi che attendiamo le motivazioni, o presunte tali, che sarebbero alla base di questa sentenza che ancora non riusciamo a concepire. Se i cinque imputati sono stati assolti perché non c’entrano in questa brutta storia, perché questo ritardo per affermare la loro estraneità all’omicidio di Serena?”.

Il presidente vicario del Tribunale di Cassino Massimo Pignata, raccogliendo una specifica richiesta del 7 ottobre, lo scorso 11 ottobre concesse al giudice a latere del dibattimento, la dottoressa Vittoria Sodani per l’appunto, una proroga di 90 giorni, scattata formalmente il 10 ottobre, per scrivere e far conoscere le motivazioni della sentenza di assoluzione per i cinque ex imputati. Le parti civili per impugnare la sentenza di assoluzione davanti la Corte d’assise d’appello di Roma dovranno formalmente attendere il termine del 11 gennaio 2023 in considerazione dell'”imponente istruttoria dibattimentale svolta nonché per la delicatezza e complessità delle imputazioni e delle questioni affrontate”. Anche ad ottobre il professor Lavorino considerò “prevedibile” il dispositivo del presidente Pignata in quanto la sentenza di assoluzione “dovrà essere motivata per bene”.

INTERVISTA video Carmelo Lavorino, portavoce collegio difensivo famiglia Mottola