MINTURNO – Le vicende più controverse e mai chiarite sulla morte di Pier Paolo Pasolini saranno al centro dell’incontro con l’Avvocato Stefano Maccioni, autore del volume “Pasolini, un caso mai chiuso”, edito da Round Robin, programmato per domenica 15 gennaio alle ore 17 presso il Castello Ducale di Minturno, evento di chiusura della Mostra “Pasolini, un cinema di poesia” a cura dell’Associazione Culturale “Il Sogno di Ulisse”. Ingresso libero.
L’argomento della morte del poeta è tornato recentemente agli onori della cronaca grazie alla relazione resa pubblica dalla Commissione parlamentare Antimafia, che ipotizza una connessione tra il furto della pellicola originale di “Salò o le 120 giornate di Sodoma” e l’omicidio di Pier Paolo Pasolini avvenuto la notte tra l’1 e il 2 novembre 1975 all’Idroscalo di Ostia. Secondo alcune ipotesi, all’origine dell’incontro all’Idroscalo di Ostia, in cui morì il regista, ci sarebbe stata proprio l’intenzione di recuperare la pellicola per non perdere irrimediabilmente alcune scene del suo ultimo film. Un incontro che, secondo questa ipotesi, sarebbe stato dunque una “trappola”. Dunque, non si tratterebbe del tragico esito di un incontro sessuale sfociato estemporaneamente in una aggressione da parte di un unico individuo e cioè Pino Pelosi, condannato in via definitiva per l’omicidio di Pier Paolo Pasolini.
Nel 2009 l’Avvocato Maccioni ha richiesto e ottenuto la riapertura delle indagini sull’omicidio del grande intellettuale del Novecento. È stato componente della Commissione Ministeriale per la tutela delle Vittime di reato. Premiato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma per il suo impegno sociale e civile, ha partecipato come difensore di parte civile a numerosi processi tra i quali: l’omicidio di Stefano Cucchi, la strage di Viareggio, “Mafia capitale”, “Sangue infetto” e l’omicidio del vice brigadiere Mario Cerciello Rega.
Nel suo libro “Pasolini, un caso mai chiuso”, edito da Round Robin, Stefano Maccioni racconta le vicende più controverse e mai chiarite sulla morte di Pier Paolo Pasolini. Vecchi fascicoli, quasi dimenticati, vengono riaperti da un avvocato, una criminologa e un giornalista che provano a ricomporre il puzzle di un caso irrisolto facendo un salto indietro nel tempo di quasi mezzo secolo. Sono prove documentali e testimonianze a disposizione degli inquirenti, ma mai messe assieme per un confronto. L’omicidio di Enrico Mattei, la scomparsa di Mauro De Mauro e il ruolo del “burattinaio della finanza” Eugenio Cefis. Questa storia ricomincia da Marcello Dell’Utri, dal giorno in cui dichiarò alla stampa di aver ritrovato il capitolo scomparso di Petrolio, il libro di Pasolini. In quell’appunto si leggeva un titolo: “Lampi sull’Eni”.
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