TERRACINA – Falso ideologico, tentata truffa e turbata libertà di scelta del concorrente ma anche tentata estorsione e di istigazione alla corruzione. Sono le ipotesi di reato che la Procura di Latina ha avanzato nei confronti degli indagati che esattamente un anno, il 14 gennaio 2022, finirono nei guai nella prima inchiesta giudiziaria che contribuì a terremotare il comune di Terracina unitamente all’operazione “Free Beach”. Il Procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e i sostituti procuratori Antonio Sgarella e Valentina Giammaria hanno chiesto il processo per l’ex assessore all’urbanistica Pierpaolo Marcuzzi e per Emiliano Suffer, l’imprenditore appartenente ad una nota famiglia rom di giostrai che finirono ai domiciliari. A deciderlo sarà il prossimo 26 aprile il Gup del Tribunale di Latina Giorgia Castriotra al quale è stato notificata la richiesta della Procura relativamente allo svolgimento delle indagini svolte all’epoca dalla Guardia di Costiera e dai Carabinieri della Compagnia di Terracina.
Tutto era partito dagli accertamenti compiuti sull’affidamento della gestione di una vasta area, di oltre 4000 mila metri quadrati, a ridosso del porto di Terracina che da più di 20 anni veniva utilizzata durante l’estate con ospitare il luna park “Suffer”. Nelle 51 pagine dell’ordinanza d’arresto del Gip Giuseppe Cario vennero ipotizzati – come detto – anche i reati di tentata estorsione e di istigazione alla corruzione commessi -secondo l’accusa – ai danni di un dirigente del comune e del comandante della guardia costiera di Terracina. L’attenzione degli inquirenti coinvolse anche altri provvedimenti seguiti all’epoca dal vicesindaco di Terracina: tra questi la gestione dello stadio “Vittoria” del Borgo Hermada calcio, affidato in convenzione nel 2015 dal comune alla società sportiva, presieduta proprio da Pierpaolo Marcuzzi. Secondo la procura l’ex assessore all’urbanistica del comune per realizzare il maquillage dell’impianto di Borgo Hermada avrebbe autorizzato di utilizzare fondi pubblici stanziati come risarcimento dell’ondata di maltempo che devastò Terracina nell’ottobre del 2018. E secondo gli inquirenti, con cui c’è stata la condivione dei tre pm della Procura,l’ex vicesindaco Marcuzzi avrebbero chiesto ristori sproporzionati ai danni reali subiti dalla tribuna dello stadio.
All’epoca furono iscritti sul registro degli indagati anche Andrea e Adriano Suffer, Mirian Ferro,Gianfranco, Simone e Stefano Suffer, Emiliano Carnello, Dario Percoco, Sabrina Tacelli e Marco Caporini che, difesi dagli avvocati Vincenzo e Matteo Macari, Giulio Mastrobattista, Atena Agresti, Ugo Cardosi, Walter Marrocco, Maurizio Forte, Valentina RomildaDe Gregoprio e Maria Concetta Belli, proveranno a ridimensionare la portata ed il contenuto dei diversi capi d’imputazione formulati dai Pm inquirenti.
Relativamente alla necessità proprio dei lavori a favore della tribuna dello stadio “Vittoria” di Borgo Hermada, Marcuzzi si difese affermando nell’interrogatorio di garanzia come i lavori fossero stati necessari perchè la struttura – a suo dire – aveva subito dei danni (provocati dal tornado) contrariamente a quanto indicato dal consulente della Procura . Il Gip Cario fu durissimo: “Non c’è documentazione che attesti i lavori eseguiti, da parte di chi e con quali risorse. Non appare comprensibile – aggiunse il magistrato – lo stanziamento della somma di 117 mila euro per un tribuna che non aveva bisogno di interventi semplicemente perchè eseguiti da poco tempo”.
Il Gip Cario difese il suo operato in relazione alle ipotesi di falso e truffa rilevati a Marcuzzi perchè il comune di Terracina avrebbe beneficiato di una copertura finanziaria contemplata da un bollettino ufficiale della Regione Lazio del 14 aprile 2020 che, per l’appunto, conteneva il finanziamento di 117mila euro per il rifacimento della tribuna distrutta dall’urgano dell’ottobre 2018. A 24 ore dall’interrogatorio di garanzia il Gip ribadisce come la copertura finanziaria dell’opera “non risulta allo stato delle indagini”. Il Gip del Tribunale di Latina per rigettare l’istanza di revoca dei domiciliari a Marcuzzi menzionò alcune conversazioni intercettate sulla mancata copertura finanziaria per la realizzazione della copertura dello stadio di Borgo Hermada. Il primo ad esprimere al vice sindaco Marcuzzi le sue perplessità fu il dipendente comunale: “Ma siamo sicuri che ci stanno sti soldi?”. Categorico il commento di Costantino Corrado rivolgendosi ad Angelo Maragoni: “Questa non si può fare”.
La Procura nella richiesta di dover svolgere un processo considera parti offese la Regione Lazio ed il comune di Terracina che, in via teoricamente, già il 26 aprile prossimo potrebbero costituirsi parte civile davanti il il Gup Castriota.