Politica

Gaeta / Ex Piazzale della Stazione, le critiche della minoranza all’amministrazione comunale

GAETA – Sarà anche il clima elettorale – iniziato ufficialmente sabato con la presentazione delle candidature alla presidenza e per il rinnovo del consiglio regionale del Lazio – che è aumentato il pressing delle minoranze, soprattutto quelle extra consiliari, nei confronti dell’amministrazione comunale di Gaeta. Non bastava la richiesta del Movimento Cinque Stelle per chiedere alla Giunta Leccese e ai vertici del Consorzio Industriale del Sud pontino di spiegare al consiglio comunale le ragioni (semmai ci fossero) del blocco del cantiere per la riattivazione dell’ex ferroviaria Gaeta-Formia (l’ex Littorina) che si è aggiunta una severissima presa su un argomento che rappresenta un tallone d’Achille per l’azione di governo del comune di Gaeta: il futuro del piazzale dell’ex stagione ferroviaria.

A premere sull’acceleratore sono “Orizzonti”, Demos, il Movimento Progressista ed Insieme per Gaeta che hanno preso spunto da una richiesta di chiarimenti avanzata dall’ex presidente del consiglio comunale di Gaeta, Pina Rosato, del Pd-lista “Gaeta Democratica”, per stigmatizzare i ritardi sulla riattivazione dell’ex Littorina. Sono caustici Claudia Magliuzzi, Franco De Angelis e gli ex sindaci Antonio Raimondi e Silvio D’Amante quando sostengono che “le bugie, specialmente quelle preelettorali, hanno le gambe corte! Lo strano interesse della Consigliera Rosato sulle sorti ed i ritardi sulla ultimazione della ferrovia che ha puntato il dito sulla Regione e sul Consorzio Industriale del Sud pontino, ha rivelato che i ritardi sono imputabili esclusivamente all’amministrazione comunale che non ha ancora provveduto alla necessaria variante urbanistica.

Era l’11 Giugno 2020 quando l’ex presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti venne a Gaeta per inaugurare l’imminente arrivo della littorina. Nessuno però lo aveva avvisato che il 15 Gennaio 2020 – sei mesi prima – presso un Notaio in Roma in via del Corso 303, un privato (molto “vicino” all’ex sindaco Cosimino Mitrano) aveva acquistato la palazzina delle Ferrovie dello Stato e tutto il piazzale che l”Amministrazione Mitrano aveva fatto asfaltare, con i soldi dei gaetani, pochi mesi prima”. A quella inaugurazione sotto una pioggia battente e fredda (nonostante fosse giugno) era presente anche l’allora presidente del Consiglio Comunale Pina Rosato, dirigente di primissimo piano di una componente (allora dominante) del Partito Democratico: “Da quel momento il silenzio dell’Amministrazione Mitrano su quella squallida vicenda fu totale. E la Rosato continuò a tacere anche quando a seguito dell’intervento della Magistratura di Cassino – aggiungono Magliuzzi, De Angelis, Raimondi e D’Amante – i Consiglieri di minoranza le chiesero di portare l’argomento in discussione in consiglio. Oggi finalmente interviene ma sposta la sua attenzione sui lavori della ferrovia e sulle condizioni di abbandono in cui versa il cantiere. In verità sembra più preoccupata dell’erbaccia che vede sotto le finestre della sua abitazione e del disappunto dei suoi Condomini che altro”.

Intanto restano irrisolti tutti i disagi di abitanti ed esercenti della zona, da corso Cavour, via Atratina a via del Piano ed oltre! Per “Orizzonti”, Demos, il Movimento Progressista ed Insieme per Gaeta “è assolutamente necessario che il Sindaco Leccese e la sua Amministrazione si impegnino ad adottare tutti i provvedimenti utili e necessari per ridare a Gaeta l’area della ex stazione. È necessario porre rimedio alla scellerata, miope scelta di non attivare le competenze proprie dell’Autorità Comunale, anche nei confronti del Consid, che ha finito per privare i cittadini di un’area strategica per lo sviluppo del turismo e della viabilità locale ed intercomunale, a vantaggio di un privato. Gli strumenti ci sono! Ci vuole uno scatto di orgoglio dell’intera Amministrazione e di coloro che allora permisero che tutto ciò accadesse.”

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