Più della metà delle scuole dei capoluoghi di provincia laziali non ha un collaudo statico, solo il 17% circa ha un certificato di agibilità e solo il 5% un certificato di prevenzione incendi. Tutti dati nei quali non è presente Roma città, altrimenti la situazione sarebbe stata ben peggiore. E’ questo il quadro sconfortante restituito dal dossier “Ecosistema Scuola” di Legambiente Lazio, che ha analizzato i documenti delle scuole di Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo. Il 40% di queste scuole si trova in area sismica 2, ma nel 58,2% dei casi si tratta di edifici nei quali non c’è stata alcuna verifica di vulnerabilità sismica.
“Il quadro complessivo è preoccupante per le scuole dei capoluoghi ed è gravissimo che Roma non fornisca alcun dato”. Questo il commento che arriva da Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio. Per quel che riguarda la sostenibilità il 96,7% delle scuole è in classe G, l’ultima, mentre solo il 10% utilizza fonti rinnovabili. Ci sono aree verdi in tutte le scuole, ma solo meno della metà le utilizzano per lezioni all’aperto. Le classi a tempo pieno sono solo il 26,5% e le mense scolastiche ci sono nel 57,6% dei casi”.
“Sembra evidente che la mancanza di certificazioni di collaudo statico, si agibilità e prevenzione incendi – spiega Maria Domenica Boiano, direttrice di Legambiente Lazio – siano chiaramente il maggiore dei problemi. Ma c’è tanto da fare anche sulla sostenibilità degli edifici e dei quartieri, con la limitazione del traffico”. Questo il commento della Boiano sulla situazione dei 132 edifici scolastici in cui, ogni giorno, si recano circa 34500 alunni del Lazio. Edifici che nell’86,4% dei casi necessitano di manutenzione urgente.