FORMIA – “Chiediamo ora, a gran voce, che quanto messo in piedi dall’amministrazione del 2013 venga coltivato e proseguito e non venga disperso”. Il tema è quello della “lotta alle ludopatie” e a riprenderlo è l’Associazione “Comunità Lazio Meridionale ed Isole Pontine” insieme con l’Associazione “Incontri & Confronti”, alla luce della sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto l’appello dell’Amministrazione comunale contro due società del settore ribaltando una precedente decisione del Tar del Lazio. Una decisione che rende validi i limiti orari per l’accensione degli apparecchi da gioco Formia.
Il tribunale regionale aveva bocciato un’ordinanza dell’ex- sindaco di Formia, Sandro Bartolomeo, che limitava la possibilità di giocare alla fascia oraria 10-20, ritenendo troppo “generico” il riferimento ai dati dell’Azienda sanitaria locale nell’istruttoria a sostegno della decisione. Il comune propose ricorso al Consiglio di Stato contro la negativa sentenza del Tar ma commise un errore: avrebbe dovuto approntare un nuovo regolamento – quello in vigore nel frattempo era bocciato dal Tribunale amministrativo regionale – in assenza del quale il sindaco Bartolomeo nel 2016 emise una seconda ordinanza con cui limitava, ripristinandolo, l’orario di apertura al pubblico delle apparecchiature dalle 10 alle 20. Il Tar ne ha preso atto e ha annullato la seconda ordinanza sindacale di Bartolomeo e ha condannato il comune a pagare le spese legali.
I giudici di Palazzo Spada, però, oggi, hanno evidenziato come la normativa in materia di gioco d’azzardo rientri “nella tutela del benessere psico-fisico dei soggetti maggiormente vulnerabili e della quiete pubblica” attribuita al comune. Viene poi fatto presente che nella disciplina degli orari di accensione degli apparecchi da gioco coesistono “una pluralità di interessi che devono essere adeguatamente misurati e contemperati”: da un lato l’interesse dei privati, dall’altro gli interessi pubblici e generali, tra cui rientra anche la tutela della salute pubblica.
” È stata una battaglia lunga che si è combattuta su più fronti: dall’educazione e sensibilizzazione, alla prevenzione delle ludopatie, all’adozione di provvedimenti importanti e antesignani nel panorama nazionale e alla valutazione in sede giudiziaria dell’operato dell’Amministrazione comunale. Ringraziamo chi ha creduto in questo e si è impegnato con tutte le energie e competenze. Chiediamo ora, a gran voce, che quanto messo in piedi dall’amministrazione del 2013 venga coltivato e proseguito e non venga disperso. Purtroppo dopo il 2017, dalla caduta dell’amministrazione di centrosinistra, guidata da Sandro Bartolomeo, la lotta alle ludopatie è rimasto un tema dimenticato dalla politica e dai governi comunali. Alla luce di quanto accaduto con la pandemia prima e la crisi economica che ci affligge tuttora crediamo che preservare i soggetti più fragili dall’illusione del denaro facile che alimenta spesso solo i circuiti criminali sia una battaglia prioritaria. Chiediamo, quindi, che venga svolta una nuova mappatura (l’ultima è del 2016) dei locali con al loro interno slot e vlt e che i dati vengano diffusi e che si impieghino le forze di Polizia Municipale per vigilare sugli orari di accensione e spegnimento delle macchinette!” – sottolineano le due Associazioni.