FORMIA – Si è aggravata nelle ultime ore la situazione economica ma anche occupazionale del pastificio Paone di Formia. Se la produzione è bloccata da mesi a causa del caro energia e della prolungata cassa integrazione straordinaria dei 32 dipendenti, la settima sezione civile della Corte d’Appello di Roma (presidente Maria Rosaria Rizzo, consiglieri Paola Agresti e Maria Speranza Ferrara) ha intimato lo sfratto definitivo alla società “Domenico Paone srl” confermando la sentenza numero 597/2022 del 29 aprile scorso della dottoressa Vincenza Ovallesco Tribunale di Cassino per cessata locazione. In sintesi è stata affermata la tesi della Corex di Battipaglia che ora ha chiesto ed ottenuto dai giudici civili di secondo grado la restituzione dell’intero stabilimento nella zona industriale di Penitro a Formia.
La Corte d’appello hanno dato ragione alla Corex che chiedeva il rispetto del contratto di locazione che, stipulato il 2 ottobre 2019, avrebbe dovuto avere una durata ben precisa: due anni nell’ambito del concordato preventivo, il numero 4/2015, concesso dal Tribunale all’ex proprietà dello stabilimento alimentare di Formia. La “Domenico Paone srl”, nata sulle ceneri della “Paone Domenico spa”, si era impegnata ad utilizzare le linee di produzione del pastificio per produrre la pasta versando un canone mensile di locazione, di poco più di 20mila euro, alla Corex per soli due anni. Alla scadenza del contratto d’affitto nell’autunno 2021 le parti entrarono in collisione. La Corex aveva chiesto di avere immediatamente la disponibilità dell’intero sito produttivo, la Domenico Paone ha detto di no sostenendo come il contratto di locazione dovesse ritenersi confermato – è stata la principale tesi difensiva dell’avvocato Luigi Visconti – per ulteriori sei anni in ragione della mancata disdetta da parte della società locatrice. La Corte civile d’appello ha sostenuto come non fosse necessario e, pertanto, ora la “Domenico Paone srl” deve lasciare con effetto immediato lo stabilimento con una grande incognita: quale sarà il futuro dei trenta operai che sinora hanno prodotto la pasta di Formia?
L’avvocato Vincenzo Visconti, aveva formalizzato la sua istanza di opposizione alla sentenza del Tribunale di Cassino essenzialmente per due ragioni: la peculiarità dell’attività industriale svolta all’interno del pastificio di Penitro a Formia e la difficoltà della sua proprietà ad “assicurarsi la disponibilità, in breve tempo, di locali idonei alla prosecuzione dell’attività”.
La “Domenico Paone srl” aveva chiesto anche la sospensiva della sentenza del Tribunale di Cassino perché temeva, in assenza della disponibilità di un stabilimento alternativo, di interrompere la produzione della pasta. Cosa che, a causa del caro bollette, è avvenuta agli inizi di settembre. L’avvocato della Corex nella discussione in appello ha ribadito come il contratto di locazione, disposto dall’articolo 3 del concordato preventivo, è cessato il 30 settembre 2021 e a ribadirlo è lo stesso articolo 1596 del codice Civile per il quale “la locazione per un tempo determinato dalle parti cessa con lo spirare del termine, senza che sia necessaria la disdetta”. Nella discussione del ricorso d’appello il “pastificio Paone Srl” aveva chiesto in via riconvenzionale l’indennizzo per la perdita di avviamento previsto dalla legge 392/1197.
Durissima è stata la risposta dei giudici di secondo grado: “Non si può riconoscere la perdita dell’avviamento in quanto l’attività esercita nell’immobile non compartava diretti contatti con il pubblico”. L’ex “Domenico Paone spa” per suffragare questa richiesta – la perdita dell’avviamento – aveva chiesto 36 mensile del contratto previsto sollecitando il pagamento da parte della Corex di 540mila euro e quello di 720mila euro cauzione prevista dall’articolo 665 del codice di procedura civile fissando la data di esecuzione entro il massimo termine di dodici mesi. E invece, dopo la discussione del ricorso e delle memorie difensive avvenuta l’11 giugno scorso, la settimana sezione civile della Corte d’Appelo, ha respinto il tentativo della società guidata dal manager Alejandro Octavio Quentin e l’ha condannata, oltre a rispettare la sentenza 597/2022 del giudice Ovallesco, a liquidare le spese di lite pari a 26.155mila euro.
La difesa legale della Corex in un incontro organizzato con la Flai Cgil presso la sede gaetana del Consorzio Industriale del sud pontino aveva ribadito la sua volontà di rinnovare la tradizione imprenditoriale per il quale il pastificio Paone in tutto il mondo, quella di continuare a produrre la pasta di Formia”. Lo farà. Sarà importante capire la tempestiva con cui il sodalizio guidato da Quentin intenderà rispettare la sentenza dei giudici d’appello. O sarà necessario per la Corex ricorrerà alla procedura esecutiva forzata?
La situazione è delicata anche per il fronte imprenditoriale del dottor Quentin che in serata ha firmato con la moglie Monica un messaggio inviato a tutti i lavoratori che, al momento, rischiano il posto di lavoro: “Cari collaboratori. Purtroppo pochi minuti fa ci è arrivata la brutta notizia che abbiamo perso in corte d’appello. Stiamo valutando le varie opzioni che abbiamo. Entro martedì vi diremo che giorno faremo un incontro con tutti voi. Siamo profondamente dispiaciuti di questa triste notizia. Alex & Monica!”.
Un fatto è certo: hanno perso anche la città, Formia, e con essa la sua sempre più offuscata immagine economica ed imprenditoriale.