LATINA – L’accusa è grave se fosse accertata: detenevano e spacciavano droga – cocaina, hashish e marijuana – all’interno del secondo ospedale di Latina, l’Icot. Dalle prime luci dell’alba di giovedì gli agenti del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Latina, sotto la direzione del Procuratore Aggiunto Carlo Lasperanza e del Sostituto Giuseppe Miliano, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale con cui è stata disposta la Custodia Cautelare in Carcere nei confronti di un soggetto e la misura interdittiva dall’esercizio della professione medica per la durata di un anno per un professionista in servizio presso una struttura sanitaria della zona.
Le attività investigative degli uomini del Colonnello Angelo Andreozzi, svolte attraverso l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, avevano preso lo spunto dal capillare controllo del territorio operato dalle Fiamme Gialle pontine contro lo spaccio dsi droga e, nello specifico, da mirate attività informative avviate anche a seguito di una segnalazione pervenuta dai vertici dell’Icot circa la presunta l’attività di vendita e l’utilizzo di tali sostanze all’interno dello stesso nosocomio. Gli approfondimenti investigativi, concretizzatisi in osservazioni e pedinamenti, hanno consentito di scoprire e ricostruire un’intensa attività di spaccio posta in essere dal soggetto ristretto in carcere, il quale avrebbe rifornito di droga numerosi consumatori abituali tra cui anche soggetti ricoprenti incarichi e funzioni sanitari ed operanti all’interno della struttura sanitaria.
Le stesse indagini svolte hanno consentito di acquisire gravi e circostanziati elementi che hanno permesso di ipotizzare come il medico nei cui confronti è stata disposta la misura interdittiva, oltre ad aver verosimilmente fatto uso personale di sostanze stupefacenti, avrebbe provveduto ad acquistare dal suo fornitore quantità superiori all’uso personale per poi cederlo ad altri professionisti ed operatori sanitari sempre in servizio operanti all’interno della stessa struttura lungo la strada regionale Pontina.
Le misure eseguite giovedì seguono quelle già eseguite durante le indagini, nel cui ambito già erano stati tratti in arresto in flagranza di reato altre quattro persone, tra cui un dipendente della stessa clinica. Oltre ai soggetti destinatari delle misure cautelari, risultano indagati ulteriori 16 soggetti. In particolare l’attenzione degli investigatori è rivolta alla identificazione di eventuali ulteriori operatori sanitari ed anche collaboratori assuntori di sostanze stupefacente e, in caso positivo, interromperne l’attività in considerazione del grave danno che potrebbe derivare dalla prestazione di attività e assistenza sanitaria in condizioni psico-fisiche alterate.
L’attività di servizio appena conclusa s’inserisce nel più vasto ambito delle iniziative promosse dalla Guardia di Finanza e Procura della Repubblica, a contrasto del fenomeno criminale dello spaccio di stupefacenti, che, da un lato, genera flussi finanziari illeciti da riciclare, dall’altro, desta particolare allarme tra i cittadini.