GAETA – Pronto a rifare tutto perché la “coerenza in politica per me resta ancora un valore. Per altri non posso e non voglio rispondere”. L’ex sindaco di Gaeta Silvio D’Amante commenta negativamente la decisione assunta dalla sola maggioranza Leccese di abrogare due articoli dello Statuto del comune che, di fatto, abrogano le commissioni consiliari perché il “loro svolgimento avrebbe creato un problema erariale e di costi”. D’Amante non lo nomina mai ma certamente non è soddisfatto dell’operato del presidente del consiglio comunale di Davide Speringo al quale aveva espresso il suo voto quando fu eletto alla massima carica dell’assemblea civica.
L’ex sindaco di Gaeta puntava all’insediamento delle commissioni consiliari permanenti quale “momento di partecipazione e di confronto tra maggioranza e minoranze per la risoluzione dei problemi della città”. E invece il presidente Speringo – secondo la denuncia politica di D’Amante – si è “allineato”, si è “omologato” alle decisioni della maggioranza secondo la quale le commissioni consiliari “hanno un costo”. D’Amante ora ha anche spiegato la decisione, “diametralmente diversa da quella del consigliere di Marco Di Vasta” , di abbandonare l’aula nel momento dell’approvazione della modifica dei due articoli dello Statuto”. La delibera dovrà essere esaminata ai raggi x, anche per un eventuale ricorso circa un aspetto “ancora non ancora chiaro”. E cioè se le competenze delle commissioni consiliari passano o meno alla conferenza dei capigruppo con una particolarità: “Le commissioni erano pubbliche. Vi avrebbero potuto assistere i cittadini e voi della stampa. Le conferenze dei capigruppo purtroppo non lo sono”.
D’Amante coerentemente la sua battaglia politica l’ha condotto sino alla fine, respingendo le sirene della maggioranza – ed emblematico è stato l’intervento del consigliere della lista “Mitrano nel cuore” Gennaro Dies nel consiglio di mercoledì – che aveva proposto di insediare le commissioni con tre rappresentanti delle maggioranza e due dell’opposizione, una tesi che avrebbe finanche soddisfatto finanche gli altri due rappresentanti di centro sinistra (Emiliano Scinicariello e Sabina Mitrano) volutamente assenti per protesta nell’ultimo consiglio comunale.
“Sono stato chiaro dal primo minuto di questa consiliatura – ha aggiunto D’Amante – di non barattare nessun posto in questa o quella commissione. Mi dispiace constatare la forzatura della maggioranza che, nonostante tre pareri ben definiti della Prefettura e del Ministro degli Interni che sollecitavano il varo delle commissioni seguendo i criteri della proporzionalità e della rappresentatività, ha deciso in maniera unilaterale di sopprimere uno strumento di grande partecipazione e democrazia. La mia scelta di abbandonare l’aula è stata dettata da una coerenza e linearità di comportamento. Mi dispiace che il consigliere di maggioranza Di Vasta, che a quanto pare, aveva ed ha lo stesso mio pensiero sulla necessità di fare affidamento sulle commissioni, ha perso l’occasione di esprimere il suo dissenso votando contro la modifica dello Statuto o, tutt’al più, astenendosi. E invece ha abbandonato l’aula affermando di rimanere in maggioranza dopo l’ancora inspiegabile e misteriosa decisione di qualcuno di revocare le deleghe all’assessore di rifermento Mario Paone. Contento lui…”
Il consigliere D’Amante definisce “insensata” sul piano politico la decisione di abrogare le commissioni perché, se fossero stati accolti i suoi criteri, sarebbero diventate “affollati pollai”. “Ora saranno altrettanto le conferenze dei capigruppo con la partecipazione di trequarti dei componenti del consiglio comunale, ben 11 – ha concluso l’ex sindaco di Gaeta – Mi vien da sorridere quando si sostiene che le commissioni costano…Il comune di Gaeta può risparmiare con qualche parcella professionale ed un staff del sindaco più ‘dimagrito’ di quello poi insediato”.