APRILIA – Hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato ed il processo entrerà nel vivo il prossimo 24 marzo tre dei cinque componenti della banda chre la sera dell’11 luglio 2020 assaltò e rapinò il Golf Club Aprilia. Così è iniziata venerdì mattina davanti il Gup del Tribunale di Latina Mario La Rosa l’udienza preliminare per le tre persone che il 3 novembre 2011 furono arrestate dai Carabinieri nell’ambito dell’operazione “Oasi”, dal nome della struttura sportiva assaltata due anni e mezzo fa con il sequestro dei titolari, i coniugi romani Paolo Lanza e Maria Tugnoli.
E proprio dalle accuse di sequestro di persona, rapina aggravata e incendio dovranno difendersi Romolo Esposito, 69 anni, di Vetralla, il nipote Argentino di 35 anni e Baidami Rendzep, il 33 macedone residente a Montefiascone: tutti hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato.
Gli imprenditori romani erano stati sorpresi – come si ricorderà – nella loro abitazione da cinque uomini che avevano fatto irruzione con il volto travisato. Dopo aver legato la coppia con alcune fascette, avevano immobilizzato anche il custode, di nazionalità cingalese che poi si rivelerà essere basista della banda, ed avevano portato via denaro, gioielli e una pistola Glock legalmente detenuta dal proprietario.
In base alle indagini il colpo fu studiato a tavolino nel senso che mentre due dei cinque rapinatori sorvegliavano le vittime, altri tre, con l’auto rubata alla coppia e poi data alle fiamme, avevano svaligiato la seconda casa della coppia nel quartiere Parioli a Roma. Il bottino fu ingente: dalla cassaforte furono prelevati gioielli per 20mila euro, un orologio del valore di circa 1.500 euro e circa 6mila euro in contanti. I Carabinieri poi coinvolsero nelle indagini il custode cingalese, scoperto con armi e droga e già indagato per il suo ruolo di basista del colpo. L’uomo si barricò in una stanza ma si tolse la vitasparandosi un colpo di pistola alla tempia.