FORMIA – E’ una promessa che sarà mantenuta appena eletti consiglieri regionali della Lega. E’ quella che lanciano i candidati Antonio Di Rocco e Patrizia Fanti: tra i primi provvedimenti che sottoporranno all’attenzione della rinnovata assemblea della Pisana sarà l’approvazione del Piano d’assetto dell’ente parco Regionale dei Monti Aurunci. Si tratta del vero e proprio piano regolatore dell’ente che, istituito con la legge regionale numero 29 del 1997, ancora “non esiste, non c’è”. I candidati Di Rocco e Fanti hanno deciso di raccogliere le legittime istanze di migliaia di cittadini e soprattutto di imprenditori agricoli, turistici e ricettivi residenti ed operanti nel territorio montano dei Comuni di Lenola, Fondi, Campodimele, Itri, Formia e Spigno saturnia.
“L’ente Parco dei Monti Aurunci è stato istituito oltre 25 anni fa e, nonostante questo importante lasse temporale , non è stato ancora dotato dello strumento prioritario per regolamentare tutte le attività che possono essere svolte sul territorio di competenza – osservano i candidati Di Rocco e Fanti – Il mancato varo del piano d’assetto ha fatto sì che il parco regionale dei Monti Aurunci diventasse e, peggio, si trasformasse in un contenitore pieno soltanto di divieti e di inibizioni che stanno colpendo non solo i privati ma anche gli stessi comuni facenti parte dell’ente. Il parco è diventato, a causa delle solite e note remore ideologiche della sinistra, una riserva, un contenitore di negazioni. Questa situazione sta umiliando soprattutto la vocazione turistica del versante pontino dell’area dei Monti Aurunci. Tantissime occasioni di sviluppo economico ma anche con le conseguenti ricadute occupazionali sono ferme e le responsabilità sono esclusivamente dei governi di sinistra che si sono succeduti alla guida della Regione Lazio”.
I candidati della Lega Di Rocco e Fanti si dicono pronti, dunque, a far ripartire in Regione l’iter tecnico-amministrativo finalizzato all’approvazione definitiva del piano d’assetto che “è stato licenziato dai consigli comunali dei comuni facenti parte dell’assemblea dei sindaci. Purtroppo dovrà recepire le integrazioni dettate dalle normative nel frattempo sopraggiunte a livello nazionale e regionale – ha aggiunto i due esponenti del ‘carroccio’ – ma l’architrave riguardante le destinazioni d’uso, le previsioni volumetriche e le stesse limitazioni è stato discusso e approvato all’unanimità dei rappresentanti delle singole comunità interessate. Un ruolo determinante lo può svolgere solo la Regione che, prendendo atto di quanto deliberato dai consigli dei comuni interessanti, avrà l’onere soltanto di perfezionare questo strumento di pianificazione e di programmazione sul piano normativo procedurale. Registriamo con favore la creazione di strumenti di promozione del territorio montano del parco regionale degli Aurunci attraverso l’apporto di 12 comuni del Basso Lazio, dell’Università di Cassino e degli stessi operatori privati – hanno concluso Di Rocco e Fanti – ma alla base manca ancora lo strumento che disciplini in concretezza qualsiasi iniziativa pubblico privata nel territorio protetto”.