FROSINONE – Restano gravissime anche se stabili le condizioni di Thomas Bricca, lo studente 18enne ferito lunedì sera da un colpo di pistola sparato nel centro storico di Alatri da uno dei due ragazzi che si trovano in sella ad un scooter tuttora ricercato. Dopo una giornata di indiscrezioni e di smentite l’ha fatto sapere il bollettino del San Camillo Forlanini, l’ospedale romano dove è attualmente ricoverato il 18enne spiegando come Bricca sia stato “operato in nottata per evacuazione di ampio ematoma sottodurale acuto sinistro per lesione da arma da fuoco” ed “è al momento ricoverato in Terapia Intensiva CR3, della UOC Anestesia e Rianimazione diretta dal Professor Luigi Tritapepe”.
“Intubato e ventilato artificialmente, tachicardico, con monitoraggio continuo dei parametri vitali che mostrano una tendenza a lieve instabilità emodinamica, mantenuta con liquidi, vasopressori ed emotrasfusioni – si legge ancora nel bollettino diramato dal nosocomio romano – Il paziente si presenta in coma profondo, con elettroencefalogramma gravemente depresso, con risposta elettrica accennata agli stimoli. La TC cranio mostra un imponente edema del parenchima cerebrale che in conseguenza di craniotomia decompressiva al momento non determina erniazione cerebrale. Condizioni gravissime ma stabili. Prognosi riservata”. Insomma esiste una flebile speranza perché Thomas si salvi mentre i Carabinieri proseguono a ritmo serrato per individuare gli autori dell’agguato.
Che ci sia stata un’intensificazione dei servizi di prevenzione generale e di controllo del territorio l’ha deciso, come ha fatto sapere la prefettura di Frosinone, la riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduta dal prefetto di Frosinone Ernesto Liguori. Al vertice hanno partecipato, oltre ai vertici provinciali delle forze dell’ordine, il presidente della Provincia di Frosinone, il sindaco di Frosinone ed il sindaco di Alatri. Inoltre è stata condivisa la necessità di assumere “efficaci e sinergiche iniziative” per rafforzare la sicurezza urbana nei luoghi maggiormente frequentati dai giovani anche mediante servizi di sicurezza sussidiaria nonché interventi di prossimità.
Ad Alatri in giornata è giunto il capo della Procura di Frosinone Antonio Guerriero. L’ha fatto insieme ai carabinieri e ai militari del Ris per un sopralluogo sul luogo dove il 18enne è stato colpito alla te:”Non è chiaro se fosse Thomas il bersaglio degli sparatori, non ancora identificati. Possiamo presumere che fosse uno scontro tra bande contrapposte. Evidentemente si trovava con persone che erano attribuite dagli sparatori a – ha detto il dottor Guerriero – Sono in corso indagini balistiche anche per accertare il tipo di arma – spiega – Presumibilmente una pistola, ma dobbiamo ancora chiarire calibro e modello e nuovi accertamenti verranno fatti dai carabinieri”.
Gli inquirenti, oltre al sistema di videosorveglianza della zona in cui è avvenuta la sparatoria, sperano di avere un sostegno anche dagli amici con i quali si trovava Thomas prima che venisse colpito in testa. “Cinque minuti prima che sparassero stavo andando pure io lì. Hanno fatto fuoco davanti a ragazzini di 14 e 16 anni, colpendo Thomas, che è il ragazzo più buono di Alatri. Ma chi ha premuto il grilletto ha le ore contate…”. A dirlo è stato un amico del 18enne. Le sue parole, piene di rabbia e stupore per quanto accaduto, raccontano il clima che si sta vivendo ad Alatri, con le risse dei giorni scorsi e il tragico epilogo di ieri sera, dopo il quale in paese si sono registrati anche momenti di tensione.
Nel campetto da calcio della parrocchia a Tecchiena, paesino accanto ad Alatri, ci sono con lui altri amici di Thomas. “Ci andavo a scuola insieme – interviene un altro – l’ho visto ieri mentre andava a lezione. Quando la sera abbiamo sentito cosa era successo abbiamo pianto e stamattina con la professoressa ne abbiamo parlato. Nessuno di noi ci credeva, abbiamo pensato tutti allo scambio di persona, magari hanno sparato da lontano e non hanno visto bene. Conoscevamo bene pure Emanuele Morganti – dice un altro amico – siamo cresciuti come cugini, visto il legame tra le nostre famiglie. Questa cosa che è successa ci ha fatto soffrire come allora. Stanotte nessuno di noi ha dormito”.
Interessante quanto ha dichiarato ai cronisti Roberta, un’amica di Thomas . A suo dire il 18enne è stato “colpito per sbaglio, colpa del giacchetto che indossava, reale bersaglio dei due ragazzi che hanno fatto fuoco – ha aggiunto – Thomas è un ragazzo tranquillo, sempre sereno, mai un problema – dice – Ma quanto accaduto ieri è il risultato delle risse dei giorni scorsi”.
“Noi amici ci siamo accordati per cercare il cellulare di Thomas – aggiunge – che non è stato ancora trovato”.
In queste ore si sta interrogando anche la politica. La sparatoria l’altra sera è avvenuta non molto lontano dal Brio Bar di Alatri. In questo locale l’ex presidente della Provincia di Frosinone ed ex sindaco di Ferentino Antonio Pompeo stava tenendo un incontro elettorale in prospettiva del voto regionale del 12 e 13 febbraio in cui è candidato per la lista del Partito Democratico.
“Sentite le sirene, ma soprattutto notati dalle vetrate i lampeggianti di carabinieri e ambulanze, ci siamo affacciati in strada – ci ha detto Pompeo – per accettarci di cosa fosse successo. Una volta saputa la notizia, ho ritenuto opportuno interrompere la serata”.
Pompeo ha lanciato anche un monito alla stampa perché non si criminalizzi un intero territorio: “Ferma restando la gravità del fatto, non si può mettere la maglia nera a un territorio – ha concluso- mi auguro si faccia piena luce su quanto accaduto e che ognuno di noi si responsabilizzi e si adoperi perché non si ripeta più”.
A chiedere di evitare allarmismi è stato anche il sindaco di Alatri Maurizio Cianfrocca. Ha parlato ai cronisti al termine del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica indetto all’indomani del ferimento di Bricca:”Non c’è nessuna emergenza sicurezza. È la prima volta nella storia di Alatri che si usa un’arma da fuoco, non eravamo preparati a questo perché nessuno si aspettava che si arrivasse a questo punto”.
E ancora:”Ho allertato i carabinieri dopo le risse di sabato e domenica proprio perché – aggiunge – non accadendo molto spesso queste risse ed essendosi verificate queste in un orario insolito, primo pomeriggio, mi sono reso conto che qualcosa non andava nel verso giusto. Vero è che lunedì mattina, con una pec, ho fatto riferimento a quanto successo nel weekend precedente chiedendo maggiori controlli e un maggior pattugliamento del territorio”.
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