LATINA / SUD PONTINO – Sono in pre-allarme molti comuni della provincia di Latina che conferiscono i propri rifiuti presso la discarica della Rida di Aprilia. La Regione Lazio con una determinazione ad hoc del 18 gennaio scorso ha ha autorizzato l’aumento delle tariffe di accesso all’impianto di patron Fabio Altissimi. E le ragioni alla base sarebbero le solite, quelle legate all’aumento dei costi di energia. I Comuni pensavano che gli aumenti avessero una valenza per il 2023 e invece hanno appurato come queste integrazioni tariffarie hanno una valenza retroattiva, a decorrere dal 2022, i cui bilanci di competenza sono stati naturalmente blindati . Qualche esempio di questo inatteso aumento per lo smaltimento dei rifiuti l’ha offerto il capogruppo uscente di Forza Italia alla Regione Lazio Pino Simeone secondo i debiti fuori bilancio assumeranno proporzioni importanti: un milione per il comune di Latina, 500 mila ero per quello di Aprilia, 300mila per quelli di Fondi e Formia.
“Siamo di fronte all’ennesima scelta sciagurata e vigliacca che metterà ulteriormente in crisi i nostri Comuni che non avranno, soprattutto per quanto concerne i più piccoli di dimensione, neanche la forza economica per dare mandato ad un legale per difendersi e far valere i propri diritti nelle sedi deputate” – ha tenuto a sottolineare. Per uno di quest’ultimi comuni minori, come Sperlonga, oltre al danno potrebbe aggiungersi la beffa. E’ ancora una volta è accusato di violare il principio, previsto dalla normativa vigente, della prossimità, cioè dell’obbligo per gli enti locali di conferire i propri rifiuti nel sito geograficamente più vicino che “non può essere applicato soltanto in alcune fasi emergenziali e poi finire nel dimenticatoio quando la situazione diventa normale che normale, sul piano normativo, poi non è.”
Il Centro servizi ambientali di Castelforte è di nuovo sul piede di guerra contro l’amministrazione Cusani. E’ finita nel mirino di Enrico Giuliano, l’amministratore dell’impianto di via Viaro di Suio che ha preannunciato l’invio di un dossier alla Regione Lazio e soprattutto alla Corte dei Conti osservando come molti comuni del circondario, a cominciare da quello di Sperlonga preferiscano trasferire gli scarti dei propri rifiuti urbani indifferenziati (ha un codice conosciuto agli addetti ai lavori, EER 20.03.01) presso l’impianto di trattamento biologico meccanico della Rida di Aprilia quando la legge (e la Regione, a quanto pare inutilmente) imponga di applicare il principio di prossimità, cioè quello di effettuare questo trasferimento nel sito operante più vicino, il Csa di Castelforte.
Questo aggravio dei costi autorizzato dalla Regione farà cambiare idea ad alcuni comuni pontini? Non ci crede l’imprenditore Giuliano, convinto che le stesse amministrazioni comunali saranno costrette ad accendere dei mutui per pagare le spese lievitate per il 2022 e quelle del 2023. Con una logica conseguenza: la Tari sarà più pesante per gli incolpevoli cittadini contribuenti quando sarebbe bastato applicare un principio di legge che impone di smaltire nel centro autorizzato più vicino piuttosto che alimentare, anche sul piano della sicurezza stradale e del rispetto dell’ambiente, questa remunerativa “transumanza della munnezza” lungo le strade della provincia di Latina