FROSINONE – Le luci della caserma di Alatri sono state accese mercoledì fino a tardi, con un via vai di cittadini e di investigatori: almeno fino all’una diverse persone sono state ascoltate, a dimostrazione che i Carabinieri della locale Compagnia e del Comando provinciale di Frosinone lavorano costantemente senza risparmiarsi per fare piena luce sull’agguato mortale ai danni di Thomas Bricca, il 18enne ucciso con un solo colpo di pistola sparato da distanza ravvicinata.
Nulla però trapela sulla indagini: mercoledì sera, tra conferme e smentite, si era diffusa la notizia che due fratelli si fossero presentati in caserma perché sapevano di essere cercati dai Carabinieri. I militari hanno escluso ora ogni loro coinvolgimento. In mattinata però la Procura ha inviato una nota in cui dice che “non risultano fondate alcune ricostruzioni emerse sugli organi di informazione”. Ma quale sia la ricostruzione non sappiamo dirvelo con certezza, non abbiamo fonti ufficiali: il procuratore Antonio Guerriero ha spiegato che questo riserbo è doveroso per le esigenze investigative e per rispetto al dolore della famiglia.
Ha assicurato che non appena emergeranno significativi sviluppi sulle indagini la Procura lo comunicherà. In modo che anche noi, potremo raccontarlo a voi lettori. In nottata però quelle luci sono state accese, tante persone sono entrate e uscite dalla caserma: molti sono stati ascoltati. Di certo in questo momento c’è soltanto il dolore della famiglia e degli amici, il silenzio quasi spettrale nella zona in cui c’è stato l’omicidio, la poca voglia di parlare da parte di chi lo conosceva. Solo qualche parola al massimo, per ricordare Thomas, che, dicono, non meritava questo.
La sua famiglia intanto ha deciso di essere assistita da uno legale tra i più apprezzati del foro di Frosinone. Si tratta dell’avvocato Marilena Colagiacomo (fece parte del collegio difensivo per la morte di Emanuele Morganti avvenuta nel marzo 2017 non molto lontano dal luogo in cui è stato ferito gravemente Thomas) che, da noi interpellata, ha escluso per il momento lo svolgimento dell’autopsia sul cadavere del giovane di Alatri.
“Dovrà deciderlo la Procura di Roma che è competente almeno per quanto riguarda questo aspetto – ha risposto l’avvocato Colagiacomo – E alla luce di quanto scritto nel loro referto i medici del San Camillo non è detto che serva…”.