FORMIA – Mentre a Formia sono arrivati gli investigatori della Direzione Distrettuale Antimafia, che hanno preso in carico le indagini sull’omicidio di Mario Piccolino strappandole alla Procura della Repubblica di Cassino, dal suo profilo facebook il noto criminologo Carmelo Lavorino (era stato incaricato anche per la vicenda dell’omicidio di Igor Franchini come consulente di parte per Giovanni Morlando) ha detto la sua in merito al brutale assassinio.
Per Lavorino non si tratterebbe di una esecuzione di camorra ma opera di un killer non professionista.
“Considerati il modus operandi e la dinamica omicidiaria – dichiara il criminologo – appare che l’assassino non sia un killer professionista e che il movente sia del tipo personale, emozionale ed espressivo.
Ciò per una serie di fattori, fra i quali: il killer ha lasciato tracce biologiche, dattiloscopiche, mnestiche, visuali e descrittive; il colpo unico alla fronte è sinonimo e firma psicologica di motivo personale, di vendetta intima e di rancore; l’avere lasciato vivo il testimone oculare depone per un killer non professionista che ha come unico obiettivo l’eliminazione del bersaglio odiato; l’arma è abnorme per un killer professionista.
Infine, il messaggio simbolico e di disprezzo del killer è del tipo ‘ti raggiungo nella tua tana, ti umilio, ti domino, ti sparo in fronte (annichilimento totale) e chiudo la scena’”.
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