Ventotene / Recupero carcere di Santo Stefano: chi seguirà alla commissaria Silvia Costa?

VENTOTENE – L’onorevole Silvia Costa resti alla guida del commissariato di governo per l’impegnativo recupero del carcere borbonico sull’isolotto di Santo Stefano a Ventotene. Un cambio di passo potrebbe compromettere la stabilità progettuale e la conclusione delle opere, in considerazione dei tempi ristretti e di un’agenda di adempimenti tecnico amministrativi ancora da compiere. Che il miliardario progetto per la riqualificazione della storica struttura penitenziaria necessiti di una doverosa continuità amministrativa e gestionale lo dicono, a ragione, anche importanti imprenditori, turistici e ricettivi, della seconda isola pontina che aderiscono all’associazione “Ventotene mia”.

Lo scorso 28 gennaio è terminato l’incarico di Silvia Costa, il cui mandato ha permesso di raggiungere “obiettivi importanti per Ventotene e Santo Stefano sia dal punto di vista della percezione esterna, sia per il miglioramento della qualità della vita sulle isole. Ecco alcuni degli interventi conseguiti: la realizzazione dell’infopoint presso il porto di Ventotene e il conseguente avvio dei lavori di messa in sicurezza e restauro conservativo del “Panopticon” all’interno del perimetro dell’ex penitenziario; la chiusura della conferenza dei servizi sul progetto con il parere positivo sulla Valutazione d’impatto ambientale per il progetto di approdo alla “Marinella” (un Decreto interministeriale Mite/ Mic ha offerto una serie di specifiche linee guida che Invitalia, il soggetto economico incari cato di concretizzare il progetto di recupero dell’ex carcere sta osservando) e l’approvazione e la sigla dell’accordo di valorizzazione tra Mic, Regione Lazio e Comune di Ventotene per la creazione della Fondazione di partecipazione come futuro soggetto di gestione del Complesso, che prenderà il nome di “Scuola di Alti pensieri” intitolata al compianto Presidente del parlamento europeo David Sassoli.

Nel corso del mandato di Silvia Costa, poi, sono stati sottoscritti 23 Accordi di partenariato con Università (tutte quelle statali del Lazio, la Lumsa e ‘Alma mater’ di Bologna), istituzioni culturali e scientifiche italiane ed europee, con attività programmate anche per tutto il 2023. Il Governo e la Regione Lazio, inoltre, hanno mostrato grande interesse – fa rilevare l’associazione “Ventotene mia” destinando risorse e opportunità per Ventotene: dalla banda ultra larga entro il 2023 a finanziamenti regionali per interventi in ambito idrogeologico, dall’estensione alle piccole isole del Centro nord del programma “Resto al Sud” alla attivazione di Lazio Innova e di Invitalia imprese a sostegno della imprenditorialità locale; il finanziamento di 150 mila euro da parte della direttrice dell’Asl di Latina per potenziare e qualificare l’ambulatorio ed infine la realizzazione di ricerche, pubblicazioni e di tre mostre a Roma e a Napoli. Insomma il Progetto di recupero e rifunzionalizzazione del carcere di Santo Stefano è stato concepito infatti come progetto integrato tra le due isole e come valore aggiunto per qualificare l’ offerta e i servizi ma anche l’occupazione e l’economia di Ventotene nell’ambito dell’arcipelago ponziano e in una prospettiva più ampia per farne davvero un Campus d’Europa.

La stessa amministrazione comunale isolana ha richiesto al Commissario Costa di destinare eventuali economie a sostenere un progetto finalizzato alla realizzazione a Ventotene di una “Casa Europa” base della individuazione da parte della stessa amministrazione Caputo di uno spazio idoneo e per l’elaborazione di un progetto di fattibilità. Per l’associazione “Ventotene mia” questi grandi obiettivi prefissati “rischiano uno stallo sostanziale se entro l’anno i lavori non procederanno in maniera spedita. Il lavoro del Commissario Costa è stato concreto e tangibile e come associazione ci auguriamo che possa essere portato a compimento nei modi e nei tempi previsti e un cambio della guardia in seno al commissariato di governo potrebbe pregiudicare la realizzazione di questo finanziato e progettato”.

In ballo ci sono tanti soldi, 70 milioni di euro per il cui stanziamento da parte del Cipe si era tanto prodigato l’ex presidente del consiglio Matteo Renzi. C’è bisogna di una necessaria continuità amministrativa e la possibile sostituzione dell’ex deputato Dc e parlamentare europeo del Pd non fa dormire sonni tranquilli a tanti isolani ed operatori economici di Ventotene, preoccupati della circostanza che la possibile sostituzione della dottoressa Costa possa entrare a far parte della girandole delle nuove nomine che dovrà affrontare il governo nazionale di Giorgia Meloni. C’è un nome che circola da giorni e nel borsino le sue ‘azioni’ si sono impennate vertiginosamente. Si tratta di un ex alto ufficiale della Guardia di Finanza, il generale ed un tempo comandante della locale Brigata delle Fiamme Gialle Giovanni Macioce. Che possa essere lui il nuovo commissario di governo per il recupero dell’ex carcere di Santo Stefano lo proverebbe una lettera di alcune striminzite righe in cui ha formalizzato, a sette mesi dalla sua nomina, le dimissioni dall’incarico di delegato del neo sindaco Caputo ai rapporti con l’Area Marina Protetta e Riserva Naturale Statale delle isole di Ventotene e Santo Stefano.

A fare outing e a portare i cronisti sulla buona strada è stato lo stesso Macioce: “Rinuncio a tale onore – ha esordito nella lettera di dimissioni dall’incarico di delegato del sindaco Caputo – perché tale incarico risulta incompatibile con un altro che il Governo intende conferirmi. Con immutata stima e riconoscenza, la saluto caramente”. Sincronicamente il puzzle è perfetto nel momento in cui l’ormai uscente commissario Costa – nominata nel gennaio di tre anni dal consiglio dei Ministri su proposta dell’allora Ministro per i beni culturali Dario Franceschini – ha inviato a Palazzo Chigi un vademecum sul suo terzo anno di mandato”.

Un fatto è sicuro: il generale Macioce è considerato a Ventotene uno storico amico del “dominus” degli attracchi turistico-portuali, quel Modesto Sportiello che, dopo aver contributo ad eleggere nel 2017 il notaio Gerardo Santomauro, gli ha voltato misteriosamente le spalle prima uscendo dalla sua maggioranza e poi contribuendo lo scorso 12 giugno all’elezione del suo successore, l’ex segretario comunale Carmine Caputo. E non sarebbe un caso che lo stesso Sportiello, che ha deciso di non ricandidarsi a consigliere comunale “lanciando” il figlio, sia indagato con l’ex generale Macioce per la compravendita di alcuni magazzini adibiti a civili abitazioni.

La Procura starebbe indagando su un elemento tutt’altro che trascurabile: il giorno della stipula dell’atto davanti al notaio, nel novembre, Macioce e Sportiello senior abitavano nella stessa abitazione, in via Luigi Iacono 43 a Ventotene. Amici? No, erano molto di più…

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