LATINA – Pubblichiamo il documento del consigliere del comune di Itri e candidato del M5s alle elezioni regionali del Lazio Osvaldo Agresti in merito alla legittimità delle nomine dei direttori di dipartimento di Asl Latina. L’analisi di Agresti, come si comprende dalla nota, scaturisce da un’attenta lettura delle delibere dell’Asl Latina e delle prassi di selezione:
“Ho letto, in questi giorni, una serie di esternazioni da parte di alcuni candidati alla Regione Lazio su aspetti formali e di merito per quanto riguarda le nomine dei direttori di dipartimento, di aree o di coordinamento sulle quali preferisco non soffermarmi.
Credo invece che i cittadini siano preoccupati dal rispetto delle leggi dello Stato e dei regolamenti interni dell’Asl di Latina e del pericolo di una applicazione arbitraria. Mi spiego. Dal primo luglio 2022 sono stati nominati dirigenti provvisori la cui scadenza, di 4 mesi, è stata in alcuni casi prorogata. Nel mentre, in ogni dipartimento (o area) è stato convocato un comitato, che ha espresso democraticamente la terna dei candidati proprio come indica il regolamento ASL n.996 del 22 settembre 2022, all’articolo 6 co.2. Hanno poi sottoposto la loro scelta al Manager Asl, per la successiva valutazione (art. 6 co. 1).
Tale scelta, sempre secondo il regolamento, doveva essere fatta “previa consultazione dei dirigenti succitati”, e “sulla base di requisiti di capacità gestionale, organizzativa e di esperienza professionale”.
Quindi, nella scelta, il manager Asl, oltre che delle preferenze accordate dai colleghi dei professionisti più votati, doveva tenere in debito conto le competenze maturate e, aspetto ineludibile, lo scioglimento della riserva sarebbe dovuta avvenire dopo un colloquio con i singoli candidati.
Se queste regole sono chiare, non è altrettanto chiaro come siano state interpretate dalla dirigente ai fini della valutazione finale riportata in allegato alla delibera n. 108 del 3 febbraio 2023
Sono state rispettate tutte queste regole? Me lo chiedo perché, come noto, una scelta discrezionale rispetto all’ordine contenuto nella terna, dovrebbe essere adeguatamente motivata, e, quanto più ci si allontani dalla terna più votata, tanto più le motivazioni espresse dovrebbero essere di alto profilo ed indiscutibilmente dirimenti.
Purtroppo né del colloquio, né delle motivazioni addotte in funzione della scelta c’è traccia e l’unico elemento presente nella delibera è la constatazione che in data 18 gennaio 2023 la U.O.C. Affari generali ha “rimesso le risultanze delle elezioni”, ma nulla di più.
Dunque quei colloqui si sono mai tenuti? Quelle motivazioni sono state mai espresse? Credo che la Asl di Latina debba dare immediatamente delle spiegazioni, onde evitare, soprattutto durante un passaggio elettorale così delicato, che rimanga un’ombra sulla validità amministrativa dell’atto e, valutarne, se non ci dovessero essere i necessari riscontri, il ritiro in autotutela.
Nel programma elettorale che sto portando avanti ho proposto il rinnovo trasparente e soprattutto sganciato dalla politica dei dirigenti delle Asl. Sembrerebbe completamente fuori luogo che una decisione di segno diverso possa essere presa a pochi giorni dal voto.”