SUD PONTINO – In concomitanza dell’inizio del processo nei confronti dei componenti dell’ultima organizzazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti sgominata a Formia dalla Guardia di Finanza e dal Commissariato di Polizia lo stesso Tribunale di Cassino (presidente Marco Gioia, a latere Maria Cristina Sangiovanni e Pio Cerase) ha deciso di allentare la misura cautelare per uno degli indagati principali nel processo anti droga “Touch & go”. Giovanni Nocella era stato arrestato dai Carabinieri e lo scorso anno era stato condannato dallo stesso Tribunale di Latina a sette anni e due mesi di reclusione per detenzione ai fini di spaccio di droga sebbene con le aggravanti previste dall’articolo 74 del Dpr 309/1990 (il vincolo associativo).
Ora il presidente Gioia con un’ordinanza ad hoc ha concesso a Nocella gli arresti domiciliari, presso l’abitazione di un familiare, raccogliendo una specifica memoria difensiva del suo legale, l’avvocato Luca Scipione. Secondo il Tribunale di Cassino la sostituzione della misura cautelare in carcere con quella più “adeguata” dei domiciliari è giustificabile dopo due anni e mezzo dai fatti perché Nocella ha dimostrato di aver “reciso i legami con il sodalizio criminale di cui faceva parte”. Per il presidente del collegio penale, nonostante tutto, la “gravità del quadro indiziario appare oggi immodificata rispetto all’iniziale ordinanza cautelare, al successivo provvedimento del Tribunale del Riesame (che l’aveva confermata)” e – come detto – dalla recente sentenza di condanna a sette anni e due mesi.
In quest’ottica lo stesso dottor Marco Gioia nella sua ordinanza ha prescritto all’imputato di “non comunicare in alcun modo – fosse anche con strumenti telefonici e telematici – con persone diverse da quelle che compongono il suo nucleo familiare e all’applicazione del braccialetto elettronico”.
“Se ci dovesse un rifiuto da parte di Nocella – ha concluso nella sua ordinanza il dottor giudice Marco Gioia – verrà mantenuta la misura cautelare della custodia in carcere”.