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Latina / Elezioni Regione Lazio: andamento e analisi del voto in provincia, tutti i nomi degli eletti

LATINA – “Se pensavate di esservi liberati di me, avevate proprio fatto male i conti”. Cosimino Mitrano ha pensato questo lunedì notte quando ha deciso di festeggiare, grazie ai suoi 12087 voti, la sua incredibile elezione al consiglio regionale del Lazio in un locale alle spalle del Palazzo municipale di Fondi. Proprio a Fondi, dopo un briefing con la seconda degli eletti di Forza Italia, l’assessore al bilancio del Comune Stefania Stravato, il sindaco di Gaeta Cristian Leccese ha annunciato “urbi et orbi” la notizia – “Magnum gaudium” –  in base alla quale “con gioia infinita l’amico Cosimino diventa consigliere regionale del Lazio! Ha ottenuto un risultato importantissimo, una splendida vittoria che premia il lavoro di squadra e il lavoro svolto in questi anni dal Senatore Claudio Fazzone che ha costruito e coordinato un bellissimo gruppo”.

L’ex sindaco di Gaeta è riuscito nell’impresa che sarebbe stata vietata anche al più potente partito comunista bulgaro pre caduta del muro di Berlino: far coagulare attorno alla sua persona un consenso che, dopo 43 anni, permette alla città, dopo quell’indimenticata parentesi politica, amministrativa ed umana di Damiano Uttaro, di essere di nuovo rappresentata nel governo della Regione Lazio. 

Mitrano naturalmente il suo successo l’ha conquistato, nonostante qualche guaio giudiziario e l’andamento lento dell’amministrazione che ha raccolto la sua eredità, tra le mura amiche di Gaeta. E che numeri! Se Forza Italia come lista ha ottenuto 3664 voti (pari al 52,6% dei voti validi censiti al termine delle regionali di domenica e lunedì), Mitrano ha cannibalizzato il suo stesso partito arrivando a convincere 3383 concittadini a scrivere il suo cognome sulla scheda elettorale. Agli altri cinque competitors azzurri non è rimasto altro che raccogliere le briciole al di là della riva destra del torrente Pontone. Naturalmente Mitrano sa che questo score personale non arriva esclusivamente dal granaio elettorale di Forza Italia.

L’ex sindaco di Gaeta è stato sincero lunedì notte quando ha affermato come i 12087 voti raccolti arrivano da cittadini residenti in 33 comuni della provincia di Latina che “semplicemente mi hanno riconosciuto il buon lavoro fatto nella mia città dal 2012 allo scorso giugno”. Elezione a parte, arriva da Mitrano forse un segnale pedagogico per invertire la rotta nella lotta all’astensiosimo: l’elettorato ha bisogno di fatti realizzati per tornare a votare. E così è stato. E Mitrano i voti li ha raccolti ovunque, dalle vicine Formia e Castelforte alle più lontane Aprilia e Cori. E l’affermazione alle regionali di Mitrano poteva essere ancora più roboante se a Gaeta l’astensionismo fosse stato meno grave rispetto al 39,84% (con 7486 votanti) degli aventi diritto. Soltanto quattro mesi e mezzo fa alle politiche Mitrano era candidato per la lista di Forza Italia nella quota proporzionale della Camera. Andarono a votare “soltanto” 8921 gaetani (pari al 54,15%) e quella lista ottenne 2493 voti pari al 29,88%.

Mitrano domenica e lunedì ha personalizzato il suo successo rispetto al voto amministrativo del 12 giugno. La lista civica “Mitrano nel Cuore” che sosteneva il candidato sindaco Leccese si fermò a quota 2761 preferenze, pari al 25,31%. Alle regionali 2023 Mitrano da solo di voti ne ha ottenuto 800 in più, un ciclone che ha annichilito le ambizioni della fondana Stefania Stravato (7505 preferenze personali), dell’ex sindaco di San Felice Circeo Pino Schiboni (7347), dell’assessora ai Lavori pubblici del Comune di Formia Eleonora Zangrillo (5013), del sindaco di Monte San Biagio Federico Carnevale (4238) e della consigliera provinciale di Latina Annalista Muzio (2922).

Se Gaeta torna a sedere in consiglio regionale, per Itri è la prima volta grazie all’incredibile exploit del suo attuale vice sindaco Elena Palazzo. E’ risultata, con 9089 voti personali , seconda nel computo provinciale degli eletti al solo vice coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Enrico Tiero che, castelfortese di nascita ma latinense d’adozione come papà Erasmo ed il fratello (presidente uscente del consiglio comunale in piazza del Popolo) Raimondo, è stato – come da previsione – con 15630 preferenze personali il più votato nei 33 comuni pontini. In queste ore ha dovuto incrociare le dita anche il terzo classificato nella lista di Fdi e l’attesa si è concretizzata positivamente per il consigliere comunale di Cisterna Vittorio Sambucci (7906 voti per lui). Gli sono bastati, grazie al resto più alto rispetto alla circoscrizione di Frosinone, per diventare il terzo consigliere regionale pontino per la pattuglia di Fratelli d’Italia.

Se ci si aspettava qualcosa di più dal comportamento elettorale della terracinese Emanuela Zappone (6630) – vicina all’ex sindaco e parlamentare europeo Nicola Procaccini – quello tenuto dal portavoce di Fdi di Minturno Vincenzo Fedele (4134) può essere archiviato positivamente in rapporto al record di preferenze (2506) ottenuto nella città d’origine dove è stato il più votato e alla lotta interna contro l’asse Tiero-Palazzo che faceva affidamento su una struttura elettorale più equipaggiata. Sotto ogni punto di vista. Fratelli d’Italia ora possiede un investimento umano e politico da conservare gelosamente e da affinare ulteriormente per metterlo in campo in vista del dopo Gerardo Stefanelli.

Al momento il quarto consigliere regionale pontino eletto è l’uscente Salvatore La Penna che deve ringraziare per il suo bis un paradosso della nuova legge regionale che non consente alla coalizione di centrodestra del neo presidente Francesco Rocca di non beneficiare del premio di maggioranza perché capace di superare la barriera psicologica e numerica del 50,1% dei voti validi. E così che questo bonus viene ad essere suddiviso tra tutte le forze politiche in campo e al momento a beneficiarne è il sempre più bistrattato Partito Democratico, capace in provincia di Latina di raccogliere il solo 13,52% dei voti (22.857) contro il 22,06% della dirimpettaia provincia di Frosinone. E, nonostante ciò, Salvatore La Penna tornerà a sedere nel consiglio della Pisana grazie ai 7118 voti personali.

Determinante è stata l’accoppiata con l’assessore regionale uscente all’agricoltura Enrica Onorati, giunta seconda con 5479 voti. La svolta elettorale per questo tandem è stata conseguita sui Monti Lepini, soprattutto a Sezze e a Priverno, dove hanno cementato un accordo che ha consentito, di fatto, a La Penna di tornare a sedere nel consiglio della Pisana. La vera vincitrice morale di questa competizione interna al Pd è stata la consigliera comunale di Santi Cosma e Damiano ed ex presidente dell’ente Parco Riviera d’Ulisse Carmela Cassetta. Ha operato da sola doppiando La Penna al Comune di Formia o vincendo la sfida all’interno del Pd nel più importante Comune di Latina.

Il sesto ed ultimo consigliere regionale eletto in provincia di Latina è arrivato, in rigoroso ordine cronologico, dal Comune capoluogo. Il capogruppo uscente della Lega Angelo Tripodi, nonostante la spietatissima concorrenza interna, è stato capace di conquistare 8119 preferenze contro quelle (5916) dell’ex centrista Massimiliano Carnevale (5916) e i 4244 voti dell’ex consigliera comunale di Terracina Sara Norcia (4244). In questo computo interno al carroccio la cisternese Federica Felicetti è giunta quarta con 4106 voti, seguita dal capogruppo consiliare al Comune di Formia Antonio Di Rocco (3462) e dall’ex vice sindaco di Latina Patrizia Fanti (2378).

Nonostante 2343 voti alla sua persona, l’ex consigliera comunale di Latina Bene comune Valeria Campagna non è riuscita nell’intento di essere eletta al consiglio regionale fregiandosi del riconoscimento di essere stata la più votata sul territorio provinciale per la lista civica del candidato presidente del centro sinistra Alessio D’Amato.

Stesso clichè per il Movimento Cinque Stelle che, dopo aver rotto con il Pd, candidava alla presidenza della Regione la giornalista e conduttrice Rai Donatella Bianchi. La più votata nella circoscrizione di Latina per il M5s è stata, con 2066 preferenze, l’ex sindaco di Formia Paola Villa contro i 1369 del consigliere comunale di Itri Osvaldo Agresti e i 1347 della latinense Maria Grazie Ciolfi. Un fatto è certo. Nella geografia del nuovo Consiglio regionale di centrodestra non siederanno rappresentanti di due dei più importanti Comuni della provincia di Latina: Aprilia a nord e Formia a sud.

E in politica l’isolamento, al di là dei reclami elettorali, è una brutta gatta da pelare.

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