Gaeta / Romeo Bondanese, la consegna del diploma alla memoria dall’Ist. nautico “G. Caboto” [VIDEO]

GAETA – E’ stata la commozione a farla da padrone giovedì mattina nel corso di una bella cerimonia con cui l’istituto nautico “Giovanni Caboto” di Gaeta ha consegnato ai genitori Tina e Domenico il diploma alla memoria di Romeo Bondanese, il 17enne ucciso esattamente due anni fa – era la sera di martedì grasso – all’incrocio tra via Vitruvio e ponte Tallini a Formia.

“Resterà con noi per sempre il tuo sorriso ed il tuo ricordo” si legge sul diploma alla memoria conferito ai genitori di Romeo da parte della dirigente scolastica, la professoressa Maria Rosa Valente, e dalla professoressa Laura Giovanchelli. Un messa di suffragio alle memoria del compianto studente del nautico, alla presenza di tantissimi giovani, di Formia e non solo, è stata officiata giovedì sera da don Mariano Salpinone presso la chiesa dei Santi Lorenzo e Giovanni Battista di Formia.

Sul piano processuale è calato il sipario sull’omicidio di Romeo dopo la decisione del Gup del Tribunale dei Minorenni di Roma Efisia Gaviano di ammettere alla prova per due anni l’autore del delitto – all’epoca un 17enne residente a Casapulla, in provincia di Caserta, e ora sotto processo con l’accusa di omicidio preteritenzionale – e per un anno nei confronti di altri tre minorenni che, indagato per rissa aggravata, parteciparono alla lite mortale consumata sul terrazzo sovrastante la darsena de La Quercia.

Il cugino di Romeo, Osvaldo Vellozzi, nonostante il generoso tentativo di salvargli la vita opponendosi ad un gruppo di coetanei della provincia di Caserta, è ancora sotto processo con l’accusa di rissa aggravata. La richiesta è contenuta in un ricorso che il sostituto procuratore Maria Perna della Procura dei Minorenni di Roma ha presentato contro la sentenza del 18 maggio scorso con cui il Gup Efisia Gaviano aveva assolto, al termine del rito abbreviato, il 17enne di Formia dall’accusa di aver partecipato alla rissa che precedette l’omicidio, avvenuto il 16 febbraio 2021, del cugino Romeo. Secondo il giudice Efisia Gaviano fu proprio Vellozzi ad intervenire per primo nel tentativo, purtroppo non andato in porto, di salvare la vita a Romeo. Secondo il Gup Gaviano non è stato provato che Vellozzi, assistito dagli avvocati Vincenzo e Matteo Macari, abbia partecipato ad una rissa che precedette l’aggressione mortale allo studente formiano frequentante, appunto, l’istituto nautico Caboto di Gaeta.

Il processo inizierà il 17 maggio 2023 davanti i giudici d’appello e i legali di Vellozzi tenteranno di dimostrare il contrario e, cioè che Vellozzi, rimasto gravemente ferito all’inguine, tentò di aiutare Romeo e, nel tentativo di bloccare ed allontanare il presunto omicida del cugino, sarebbe stato ferito da quest’ultimo alla gamba destra “al punto da non rendersi conto di tutto quanto stava succedendo attorno a lui” .

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