Eventi

Maenza / “EcuFilm Fest- Cinema per il dialogo interreligioso”, il festival cinematografico per la pace

Un festival cinematografico per tentare lanciare un segno di speranza per la pace. È il principale proposito dell'”EcuFilm Fest- Cinema per il dialogo interreligioso”, nell’ambito della seguitissima ed apprezzata rassegna “Fede e Media”, la manifestazione che il comune di Maenza patrocina dal 23 al 25 febbraio 2023 nel suo bellissimo castello medioevale. Lo farà utilizzando i tre colori del logo che indicano: cinema, musica e poesia (forza, bellezza, armonia). Per l’occasione il Maestro Giulio Rapetti Mogol, che venerdì 24 alle 15, riceverà le chiavi della città, dedica alla manifestazione un aforisma: “Come due fratellini disegnano la stessa madre in due modi diversi così gli uomini Dio” . “EcuFilm Fest”, il 24 febbraio a un anno esatto dal tragico scoppio della guerra in Ucraina, dedicherà una giornata al tema della pace e al dialogo.

“Una pace che parte dal cuore. Ed è a questo che serve il cinema, a costruire, come fa l’arte in genere, gli unici ponti che restano in piedi tra i popoli – tiene a precisare il sindaco di Maenza Claudio Sperduti – Anche la religione può essere fondamentale per un cammino percorso insieme da tutti gli uomini. Perciò i film da soli non bastano. Occorre dialogare in modo aperto su valori profondi e condivisi”. Su queste basi ideali, il 24 febbraio. alle 16, si terrà un importante incontro sul tema “Possibile ruolo delle religioni per l’educazione alla pace”, organizzato in collaborazione con l‘associazione “Religions for peace”.

Protagonisti saranno i rappresentanti nazionali di diverse religioni. Noemi Di Segni in rappresentanza delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI) di cui è presidente, l’Imam Ataul Vasih Tariq, vicepresidente nazionale dell’associazione “The Ahmadiyya Muslim”, il reverendo Dario Doshin Girolami, abate del centro Zen l’Arco di Roma, Maria Cristina Kaveri Cantoni (Tathata Vrindham International Italia), Guido Morisco (Assemblea Nazionale Bahà’ì Italia). A fare da raccordo tra i dialoganti saranno Alessandro Diotallevi del Gruppo per l’Ecumenismo di Madre TeKla, il magistrato Davide Iori, le conclusioni saranno di Luigi De Salvia, presidente di “Religions for Peace Italia” mentre a moderare sarà Paolo Masini.

La tavola rotonda verrà arricchita dalla lettura di alcuni brani di “Fratelli tutti”, l‘enciclica ambientalista di Papa Francesco. Per questa festa del dialogo e della pace ideata dal noto regista Gjon Kolndrekaj sono stati scelti alcuni film fortemente simbolici. “Fratello dove sei?” dei fratelli Cohen, odissea di tre galeotti, tra i quali un sontuoso George Clooney, che trovano in un cieco chi li illuminerà nella ricerca di un tesoro nascosto. Poi “Biagio” di Salvatore Scimeca, toccante storia vera di un frate palermitano morto di recente, proteso al patrocinio degli ultimi sotto il segno del vangelo. Quindi “Chiara” di Susanna Nicchiarelli, bellissimo ritratto di una santa del Medioevo, ma incredibilmente moderna, che ha camminato sui passi di San Francesco. E ancora “I giardini dell’eden” di Alessandro D’Alatri, storia del Gesù sconosciuto negli anni tra l’adolescenza e la prima giovinezza, “Rose del deserto” di Mario Monicelli, poetica evocazione, sulla scia di Mario Tobino, delle contrastate vicende italiane in nord Africa durante la seconda guerra mondiale.

Si tratta di pellicole che vogliono parlare alle nuove generazioni senza filtri riappropriandosi del linguaggio della realtà. Le proiezioni sono rivolte a tutti con spazi mattutini riservati ai ragazzi. È infatti a loro che il festival di Maenza si rivolge in primo luogo, scommettendo su una generazione di esseri liberi di reclamare una bellezza a rischio di restare imprigionata in nicchie irraggiungibili. “EcuFilm Fest” registrerà, altresì, la partecipazione di alcunue personalità illustri della cultura italiana come Pupi Avati, Liliana Cavani (che lancerà un fermo appello per il cessate le armi), l’attore Kim Rossi Stuart e il Maestro Marco Nereo Moretti che riceveranno una menzione special e, ancora, l’attore Massimo Wertmüller, l’attore teatrale Vittorio Viviani, lo scrittore Luca Caruso e il compositore David Scillia, per la sezione straniera la famosa mezzosoprano Orit Gabriel e la connazionale Miriam Meghnagi, l’attore Timothy Martin. Dopo il taglio del nastro inaugurale di giovedì, la consegna dei premi di sabato sancirà l’epilogo dell’intera rassegna.

Share