FORMIA – “E ora lo Stato mi risarcisca sino all’ultimo euro”. C’erano tantissimi cittadini comuni venerdì mattina nel giardino del Grande Albergo Miramare, la gran parte di Formia in attesa di qualcosa e di qualcuno. Una coppia di sposi che hanno deciso di convolare a giuste nozze in un giorno, venerdì, vietato dalla cabala e della tradizione? Questi cittadini comuni, moltissimi in abito da lavoro, alle 11 di un lento venerdì di inizio Quaresima hanno deciso di prendere (a ragione) d’assalto l’albergo della famiglia Celletti per abbracciare una vittima di sistema giudiziario che a volte, troppe volte, non offre le dovute risposte in termini di “giustizia giusta”.
Gli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Felice Belluomo così hanno presentato ai numerosi cronisti invitati a partecipare ad una
L’ipotesi accusatoria riguardava altre 18 persone che – secondo il teorema della Procura di Aversa – avrebbe operato finanche sotto le dipendenze del consulente finanziario formiano (ma anche di Gianpaolo Cretella di 63 anni, anch’egli assolto e di Rosario Ambrosino, di 66 anni di Napoli) per trasferire all’estero, dal gennaio 2018 al febbraio dell’anno successivo, attraverso la “Prime Investment Corporation Ltd”, cospicue somme di danaro che invece sarebbero dovute essere versati all’erario come imposte dirette ed Iva. Insomma Purificato si sarebbero prodigato “quale referente fiduciario di numerose persone ubicate in diverse zone geografiche” a reinvestire all’estero somme di danaro che invece avrebbe introitare l’erario.
Il Tribunale ha bocciato questo teorema accusatorio per il quale Purificato è stato arrestato, nell’ambito dell’operazione
Quest’ultima considerazione è stata ribadita dalla presenza nel giardino del Grande Albergo Miramare di Formia di tantissimi cittadini comuni che hanno voluto abbracciare Purificato al termine della lunga e – quanto pare – ingiusta detenzione a Poggioreale. A fare da scudo al consulente finanziario formiano sono stati soprattutto l’emozionatissima compagna Silvana, gli anziani genitori Vittoria Assunta e Giuseppe, il fratello (in tuta da lavoro per il suo noto lavoro di montatore di parquet di legno) Giancarlo e la cognata Vanessa. E poi tanti familiari e amici, contenti di stare al Miramare non per festeggiare una coppia di sposi ma un uomo “contento come un bambino per aver rivisto, grazie all’opera degli avvocati Cardillo Cupo e Belluomo (lui si che conosceva il Miramare perché invitato ad alcuni matrimoni in passato), la luce”.
In effetti l’inchiesta “Piccadilly Due” – il nome era stato scelto per via dei lunghi periodi trascorsi da Purificato a Londra ed in altri paesi
E non è finita. Il pronunciamento della dottoressa ha anche provocato la revoca del provvedimento di sequestro preventivo operato all’epoca degli arresti a Purificato e agli altri 18 indagati per l’importo corrispondente della frode fiscale “traslata” all’estero. Il Tribunale aveva nominato anche un custode giudiziario per la gestione di quanto sottratto al consulente finanziario di Formia: somme di danaro, un terreno, un’auto e “una piccola barchetta che utilizzavo di tanto per andare a pescare”. Questi beni saranno ora riconsegnati a Purificato. Ha concluso un’affollatissima conferenza stampa lanciando un segnale che ha definito “pedagogico”: “La mia vicenda serva perché non si verifichino in futuro casi di questo genere. Il dolore è forte ma spero che serva a prevenire tante altre ingiustizie!”.
Bocche cucite, invece, nel Gruppo di Formia delle Fiamme Gialle dopo lo svolgimento di conferenza stampa. I cronisti hanno ricevuto tutti l’analoga risposta: “C’è una procura che attenderà nei prossimi 90 giorni le motivazioni della sentenza e poi deciderà se proporrà appello”. La controreplica, in effetti, l’avevano fornita nella conferenza stampa gli avvocati Cardillo Cupo e Belluomo ricorrendo ad un latinismo che non ammette commenti (di parte): “Errare humanum est, perseverare autem diabolicum”.
INTERVISTE Video Pasquale Cardillo Cupo e Felice Belluomo, Fabrizio Purificato, consulente finanziario