FORMIA – La nomina del capo di gabinetto da parte dell’ex sindaco di Formia Paola Villa ha conosciuto un primo epilogo. La procura regionale presso la Corte dei Conti ha definito il procedimento per danno erariale e ha condannato l’ex primo cittadino e l’avvocato Mario Taglialatela alla restituzione delle somme che quest’ultimo avrebbe indebitamente percepito, poco più di 8000 euro, dal giorno della sua nomina – avvenuta il 24 luglio 2020 – sino alla conclusione di quella consiliatura che ci fu il 28 dicembre dello stesso anno in occasione della mancata approvazione della salvaguardia degli equilibri di bilancio.
Ha deciso di ottemperare autonomamente l’attuale dirigente del settore finanziario del Comune di Formia, Daniele Rossi, finito nei guai per avere espresso un positivo parere di contabilità per una nomina finita nel mirino anche della Procura della Repubblica di Cassino.
L’avvocato Taglialatela – candidato a sindaco alle amministrative del 2018 alla stessa stregua della professoressa Villa che quelle elezioni le vinse al ballottaggio – non poteva essere nominato semplicemente era già in pensione. Tutt’altro avrebbe dovuto svolgere quell’incarico senza alcuna indennità economica. In più l’ex segretario generale dello stesso comune era stato inquadrato con un livello funzionale, economico e contrattuale, inferiore.
La citazione della Procura regionale della Corte dei Conti anticipa lo svolgimento dell’udienza preliminare che, dopo alcuni rinvii, si svolgerà il prossimo 11 aprile davanti il Gup del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce. E a respingere la richiesta di rinvio a giudizio saranno proprio l’ex sindaco Villa, l’avvocato Taglialatela ed il dirigente Daniele Rossi.