ITRI – Il Risiko di Forza Italia in provincia di Latina si allarga. Sono due i binari sui quali si sta muovendo il senatore Claudio Fazzone, coordinatore di Forza Italia per tentare di reagire in qualche modo allo Tsunami elettorale dei cugini di Fratelli d’Italia. In provincia di Latina il presidente della Regione Francesco Rocca ha raccolto 122.100 voti, pari al 67,51%, Fratelli d’Italia 55.034 voti pari al 32,56%, e Forza Italia 34.580, pari al 20,46% ed il risultato ha premiato nettamente Fratelli d’Italia, con tre consiglieri eletti contro uno solo. Sul piano squisitamente amministrativo si fa strada per Forza Italia la tentazione di alzare le barricate per difendere con i denti le roccaforti conquistate nelle precedenti elezioni comunali e che consentirono di lanciare con successo un’Opa sul consiglio provinciale.
Nel mirino, dopo le giunte comunali di Gaeta e Monte San Biagio, potrebbe presto rientrare anche Itri. La cacciata dell’assessore Paone, noto professionista di Gaeta, aveva fatto scalpore prima delle elezioni ma l’unanimità della maggioranza nell’escludere Fratelli d’Italia dalla giunta, sbandierata dal sindaco Leccese in consiglio comunale, già lasciava pochi dubbi sull’apertura di un fronte tutto interno al centro destra che si allargava giorno dopo giorno, confermato poi dalla nomina di un sostituto, Stefano Martone, di tutt’altra estrazione. Per Monte San Biagio, invece, sarebbe la ricerca di una maggiore compattezza interna ad aver spinto il sindaco Carnevale ad azzerare le deleghe in vista di un rimpasto con cambiamenti da poter spendere anche alle prossime consultazioni elettorali.
Ma intanto, mentre c’è attesa per capire se le elezioni di Aprilia, Latina e Terracina vedranno o meno la presentazione di liste separate, l’attenzione si sposta su Itri, dove il sindaco Agresti è alle prese con la sostituzione della sua vice, la neo eletta consigliere regionale Elena Palazzo e con una maggioranza a rischio tenuta sulle decisioni più importanti.
E qui il rebus si ingarbuglia, perché, essendo i numeri della maggioranza molto ristretti, potrebbe tornare comodo l’appoggio di qualche consigliere di opposizione. Quale? La risposta naturale sembrerebbe quella del ricorso ai consiglieri di Forza Italia, nei confronti dei quali avvenne un reciproco divorzio quattro mesi dopo il voto, proprio a causa di un mancato accordo sulla nomina degli assessori di riferimento di Forza Italia. Ma in questo caso anche la giunta dovrebbe cambiare la sua “trazione”, generando un equilibrio precario ed una evidente marcia indietro per lo stesso sindaco. Come non può sfuggire che, nella lista “Ripartiamo con Giovanni Agresti sindaco”, il primo non eletto è l’attuale coordinatrice forzista Donatella Del Bove. Se sembra poco plausibile un rafforzamento della maggioranza con consiglieri legati all’ex sindaco Fargiorgio, con il quale esiste da sempre un dualismo molto forte, una breccia Agresti potrebbe trovarla nella terza lista, ovvero “Promessa per Itri”, il cui candidato a sindaco, poi eletto consigliere, era Giuseppe De Santis. Ma sarebbe una partita ancora tutta da giocare.
Ma dalle elezioni regionali, giubilo a parte del neo eletto consigliere Cosmo Mitrano, è uscito un quadro sconfortante per Forza Italia. Un tasto dolente a cui il senatore Fazzone ha cercato di mettere riparo in queste ore attraverso un secondo binario, prettamente legislativo. Per il forzista la quota di eletti in Fratelli d’Italia potrà essere in futuro ridimensionata attraverso un provvedimento che distribuisca le quote degli eletti in misura meno favorevole di quanto avviene oggi per il partito di maggioranza relativa rispetto alle altre forze della coalizione vincente. Ci saranno cinque anni per discuterne e saranno i consiglieri dell’assemblea regionale a valutare se sarà il caso.