GAETA – “Tra la mia meraviglia personale sono diventato il sindaco più importante della Regione Lazio. Me ne compiaccio e ringrazio chi mi ha dato questa importante vetrina mediatica”. Cristian Leccese è conosciuto per il suo invidiabile self control quando è chiamato in causa dai suoi avversari politici ma domenica ha deciso di ricorrere all’ironia per commentare un dispaccio dell’agenzia giornalistica Ansa avente questo titolo: “Slitta proclamazione Rocca. Su giunta pesa caso Gaeta FdI, FI chiarisca cambio assessore. Si lavora a vertice centro destra”. Il sindaco di Gaeta ha scelto l’arma del sarcasmo dopo aver letto dai cronisti le bordate portate dal coordinatore regionale e deputato di Fratelli d’Italia Paolo Trancassini a lui e ai vertici regionali di Forza Italia: se il partito di Giorgia Meloni non otterrà di nuovo l’assessorato alla …Polizia Locale del comune di Gaeta, non potrà essere formalizzata la nascita della Giunta di centro destra alla Regione Lazio presieduta dal neo governatore Francesco Rocca.
Fdi, insomma, continua la sua crociata contro l’operato del sindaco Leccese di aver “inspiegabilmente” revocato agli inizi di gennaio l’incarico all’avvocato Mario Paone per poi conferirlo, a tre giorni dalla chiusura delle urne in occasione del voto regionale, all’avvocato Stefano Martone, il primo dei non eletti di “Lab 32”, la lista sinora non rappresentata nella Giunta municipale di Gaeta. Leccese non avrebbe mai immaginato di “essere considerato così importante” a livello regionale dopo la presa di posizione di Trancassini, identica a quella firmata nell’ultima settimana dal coordinatore provinciale di Fdi Nicola Calandrini e dalla neo consigliera regionale dello stesso partito Elena Palazzo. Per Trancassini la rimozione di Paone e la successiva nomina di un rappresentante di una lista civica di seconda fascia è stata “una provocazione non più tollerabile quando tutti invocano, a parole, l’unità del centro destra. “La vicenda di Gaeta è grave – ha detto – Dovrò approfondire l’accaduto nei prossimi giorni, rispetto alla quale mi aspetto delle risposte concrete”. In caso contrario “diventerebbe complicato il percorso futuro”, ha detto Trancassini ricordando che il centrodestra deve rimanere unito per il governo regionale e per le elezioni amministrative – in Comuni importanti come Latina, Aprilia e Terracina – oramai dietro l’angolo”.
Trancassini non lo fa scrivere ma ha lanciato una sfida: si trovi un’intesa perché il tempo a disposizione, a Roma per la Giunta Regionale e a Gaeta stessa, c’è ancora. Il neo presidente Francesco Rocca, infatti, dovrà attendere ancora qualche giorno prima di essere ufficialmente il presidente della Regione Lazio. La proclamazione della Corte di Appello del neo eletto governatore slitterà infatti alla prossima settimana, probabilmente tra martedì e mercoledì. I delegati di lista dei partiti inizialmente l’attendevano al massimo per sabato ma essendo terminato venerdì il conteggio dei voti, la commissione della Corte dovrebbe essere riconvocata per lunedì pomeriggio. Poi il tempo di assemblare i dati delle 5 circoscrizioni ed eventuali variazioni di seggi attribuiti con premio di maggioranza – per cui sono state presentate le memorie di Lega e Fi – e dopodiché la proclamazione del presidente e del consiglio. Dal riconteggio, però, già qualche cambiamento c’è stato, con Luciano Nobili che entrerà come secondo degli eletti per la lista Azione- Italia Viva, al posto di Pierluca Dionisi.
In ogni caso, per l’ex numero uno della Croce Rossa, dopo l’insediamento, sarà il momento della giunta che dovrebbe essere presentata dopo una decina di giorni dall’ingresso di Rocca nel palazzo della regione. Al governatore il compito di dare poi il via libera alla squadra: “Ho carta bianca da Giorgia Meloni”, aveva detto dopo l’incontro con la premier a Palazzo Chigi. Ma ora è anche il momento per i partiti di mettere in ordine i tasselli. La riunione di coalizione prevista per giovedì scorso, disdetta all’ultimo, sarà riconvocata sempre la prossima settimana o almeno quando si avrà il dato ufficiale della composizione del consiglio. La presentazione della squadra, da protocollo, dovrebbe avvenire minimo 6 giorni dopo l’insediamento.
Se per la lista di Fratelli d’ Italia, con un risultato elettorale tale da poter pretendere ruoli di peso, si parla per loro di almeno di sei assessorati, Forza Italia e Lega puntano i piedi per non avere deleghe di seconda fascia. Mentre in chiaro nelle scorse giornate si è professata una grande armonia, con lo stesso Rocca che ha cercato di smorzare i toni, la quadra sembra ancora lontana. Soprattutto non sembra esserci un clima ‘disteso’ nelle province. Soprattutto a causa della decisione del sindaco Leccese di estromettere di nuovo (all’indomani del voto regionale) Fratelli d’Italia dalla sua Giunta al comune di Gaeta.
E’ intervenuto nella polemica anche il predecessore di Leccese, il neo consigliere regionale di Forza Italia Cosimino Mitrano. Anche l’ex sindaco si è detto “meravigliato” del can can mediatico promosso in questi giorni da Fdi contro l’amministrazione della sua città. In attesa nelle prossime ore di un pronunciamento finanche del Ministro alle politiche agricole (e cognato di Giorgia Melloni) Francesco Lollobrigida, Mitrano ha fatto sapere di essere caduto dalle nuvole dopo aver letto le dichiarazioni di Trancassini: “E ora vengo a sapere che Gaeta, una città di 20mila abitanti, incide sulle scelte della politica nazionale e regionale. Questo dell’assessorato alla Polizia è un problema locale, di una Giunta civica. Se fosse ancora in vita Giorgio Almirante, rabbrividerebbe rispetto a quello che leggo in queste ore…”
Tradotto, Fratelli d’Italia non ha nessun motivo di lamentarsi perché al comune di Gaeta da undici anni, dall’inizio del primo mandato dello stesso Mitrano, i partiti politici non esistono. Fanno parte della maggioranza solo ed esclusivamente liste civiche e, quindi, il sindaco Leccese (pare su input dello stesso Mitrano) ha fatto bene a dare spazio alle altre formazioni che hanno partecipato alle elezioni amministrative del 12 giugno scorso. Leccese ha fatto sapere di non aver alcuna intenzione a tornare sui suoi passi relativamente alla nomina dell’assessore Martone. Non lo farebbe neanche se glielo chiedesse il suo segretario regionale, il Senatore Claudio Fazzone. Sarebbe un flop politico devastante. Forza Italia sta ragionando invece, da partito monocolore a Gaeta ed il 55% delle preferenze conquistato dal solo Mitrano alle regionali del 12 e 13 febbraio rispetto ai voti validi lo confermerebbe appieno.
Per quanto possa apparire paradossale chi rischia di bruciarsi le dita con questo cerino acceso dagli inizi di gennaio è soltanto Fratelli d’Italia, la cui gestione politica è finita sotto gli attacchi del penultimo assessore di destra e di provenienza An qual è stato Pasqualino De Simone, anch’egli delegato alla …Polizia Locale. “Quando i coordinatori provinciali erano i ‘federali- Zaccheo’ ( gli stessi) godevano di autorevolezza direttamente sui territori, non delegavano ai vertici regionali – ha esordito – Altrimenti la ‘vexata quaestio’, sarebbe stata letta come una ‘prova di debolezza’ politica e di scarso appeal territoriale. Ma d’altronde esisteva la Politica non il civismo ammantato di appetenza partitica. La Destra selezionava il proprio personale politico direttamente sul territorio dopo aver maturato un cursus honorum all’interno della comunità politica e valoriale. Oggi , invece, i coordinatori vengono nominati e i rappresentanti – in parlamento e regione, vengono scelti dopo un paio di giri sulle giostre della transumanza politica. Democristiani ammuffiti , sinistrati con i corsi di recupero e socialisti con i debiti formativi” .
De Simone nell’ultima campagna elettorale non è stato tenero nei confronti di Cosimino Mitrano e del suo successore Cristian Leccese (ora i rapporti sarebbero di gran lunga migliorati) e ora attacca frontalmente il coordinatore cittadino e riconfermato consigliere comunale di Fdi (o Gaeta Democratica) Marco Di Vasta: “A Gaeta, nella scorsa tornata amministrativa non si è avuto il coraggio di sventolare la bandiera del proprio partito; si è frettolosamente ammainata la stessa pur di avere un posto al sole! O meglio: si è provato ad organizzare una lista targata ‘Fratelli d’Italia’ ma non avendo candidati sufficienti e una agibilità politica ed elettorale: si è immediatamente abbandonata l’idea per riciclarsi sotto le mentite spoglie di un tricolore sbiadito. Senza dimenticare che la lista è stata rinforzata dall’attuale Sindaco con candidati paracadutati da altri spazi politici. Risultato? Il quorum è stato raggiunto per il rotto della cuffia nonostante consensi imbarazzanti per la coalizione civica di Leccese. I candidati inviati in soccorso nero dal Sindaco Leccese per poter completare la lista hanno avuto consensi importanti ( primi dei non eletti) ma non sono stati coinvolti nella nomina amministrativa ( assessore). Questa è meritocrazia? Questo è il rispetto verso gli elettori ? Questi sono i valori della ‘Destra nuova’? Non credo che il Presidente Giorgia- con cui abbiamo condiviso la militanza ed i campi Hobbit , sorrida all’idea che – aggiunge De Simone – il proprio partito abbia rinunciato a meteci la faccia elettoralmente, confondendosi con un comune contenitore civico pur di timbrare il cartellino della presenza personalistica e non personale”. L’ex assessore De Simone ha veicolato il suo pensiero caratterizzato da un epilogo, decisamente ironico, che rasente il ricorso al codice penale: “A noi!”.
Più seria, più profonda e più credibile l’analisi effettuata dall’ex capogruppo centrista Giuseppe Matarazzo sull’assenza a Gaeta del centro destra dal 2012: “Il centrodestra a Gaeta non esiste…Esiste di fatto una politica di Forza Italia che non ama il confronto, la concorrenza e la autonomia delle altre forze politiche di centrodestra. Poi si smetta di parlare che l’Amministrazione comunale sia civica, è una barzelletta. Il sindaco gli assessori e i consiglieri comunali di maggioranza, tranne uno, Marco Di Vasta Marco, sono tutti direttamente o indirettamente Forza Italia. Questa è la verità”. Ma lo sa l’Onorevole Paolo Trancassini?
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