Gaeta / Ex Avir: si cambia ancora, una strategia a pezzi

GAETA – Cambia ancora l’idea progettuale per l’area dell’Avir. Tanti fattori e tanti imprevisti, troppi, sono intervenuti e così, anno dopo anno, l’idea del grande polmone, la Gaeta 2 che nelle intenzioni delle diverse amministrazioni comunali di Gaeta che si sono misurate su questo tema era destinata a gettare un unico ponte sul un futuro, lascia il posto ad un sogno a pezzi più piccoli.

Uno scorporo rilevante si è avuto sul lato di via Venezia, quello confinante con il palazzetto dello sport. Il 30 settembre il consiglio comunale ha previsto una variazione sulla particella 89, che però già rientrava nel progetto dell’architetto Cerasoli approvato dal consiglio comunale per l’area ex Avir.

In pratica nell’elaborato grafico iniziale il palazzetto, che non ricadeva nel “polo dei maestri vetrai”, prevedeva una volumetria iniziale di 14.933,26 metri cubi, a cui quello nuovo ha aggiunto altri 4.935,13 metri cubi. Con il risultato di nuovi spalti ed altri servizi. Aumentando le cubature, ovviamente, aumentano anche i posti auto a servizio che dovranno essere assicurati rispetto al progetto originario della struttura sportiva.

La sovrapposizione urbanistica studiata allo scopo di ampliare il palazzetto dello sport è spiegata nell’intervento in consiglio del consigliere Silvio D’Amante. “…praticamente c’è una striscia che va proprio a coprire i parcheggi interrati, la parte della zona che può essere una parte della passeggiata, il tetto, e poi alcune situazioni che vengono normate come “mini alloggio per artisti”

Non meno vincolante, ai fini del futuro utilizzo delle aree, è stata la decisione della giunta comunale di Gaeta che nell’ottobre 2021 ha destinato l’area Avir quale sede dell’intero mercato settimanale, ovvero dei posteggi presenti in via del Piano, via Venezia e corso Italia, ed ha previsto, inizialmente, in attesa del termine dei lavori di messa in sicurezza, il trasferimento del solo mercato di via del Piano. Volontà che è stata rafforzata da un finanziamento ottenuto dalla Regione Lazio per l’anno 2021 su un immobile all’interno dell’area ex Avir da adibire a servizi per ambulanti e clienti, e di un ulteriore richiesta di finanziamento per il rifacimento del la pavimentazione del piazzale, presentata lo scorso novembre dalla giunta comunale.

Lo stesso piazzale mercatale, confinante con via Mazzini, è stato adibito, negli altri giorni, quasi interamente a parcheggio pubblico a pagamento delle auto, ed altrettanto accade per quello inferiore confinante corso Italia, dedicato agli autobus.

L’idea di Avir che aveva il sindaco Mitrano è ormai desueta? Le linee guida votate dal consiglio comunale nel 2012 sono sorpassate? Il progetto Cerasoli andrà dunque in pensione? È un interrogativo di non poco conto, tenuto presente che in ballo ci sono 5 milioni di euro finanziati nel gennaio 2022 dal dipartimento per gli affari generali e territoriali del Ministero dell’Interno, di concerto con il Ministero dell’Economia e Finanze ed il Ministero per le Infrastrure e la Mobilità sostenibile.

Il fatidico verdetto potrebbe arrivare presto da una “ricognizione degli atti approvati con conseguente integrazione degli elaborati progettuali in variante urbanistica” per quasi 15.000 euro che la segretaria comunale Patrizia Cinquanta ha affidato al qualificato Studio associato formiano Emmepiquadroesse a cui era già stata affidata la direzione dei lavori di messa in sicurezza, nonché “i procedimenti progettuali in corso” per l’area Avir, che hanno dovuto mettere riparo, tra l’altro, allo stato pericolante delle lamiere dell’ormai fatiscente edificio industriale.

Una cosa però è certa. Le cubature sono notevolmente cambiate, gli spazi a disposizione per la realizzazione si assottigliano, la tempistica prevista dalle diverse varianti necessarie richiede una particolare attenzione. Anche perché nel 2021 è intervenuto sull’area un vincolo del Ministero della Cultura. Di qui, fontane a parte, la preoccupazione dell’amministrazione Leccese a comprendere cosa sarà possibile confermare e cosa no.

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