SUD PONTINO – Non tutti gli iscritti, simpatizzanti o semplici cittadini che domenica hanno partecipato alle primarie del Partito Democratico per l’elezione del nuovo segretario nazionale sanno di aver contribuito a rinnovare con il loro voto ad Elly Sclein o a Stefano Bonaccini la nuova assemblea nazionale del Pd. Le province di Latina e Frosinone erano state inserite nel collegio numero 3 che, grazie a 15.199 voti validi, doveva assegnare otto seggi per il nuovo “politburo” nazionale del Pd.
La mozione “Energia Popolare” dell’attuale presidente dell’Emilia Romagna ha ottenuto complessivamente (grazie alla provincia ciociaria) 8022 voti contro i 7117 della lista “Parte da noi” che sosteneva la vittoriosa candidatura di Elly Schlein alla segreteria nazionale del Pd. E’ finita, in termine di attribuzione dei seggi nell’assemblea nazionale, in pareggio nel senso che le due mozioni hanno eletto 4 rappresentanti ciascuna. Nello specifico si possono avanzare alcune considerazioni in base alle quali il Pd è equamente diviso in due nelle realtà territoriali delle province di Latina e Frosinone.
Sul piano politico la lista “Energia popolare” manda nella nuova assemblea nazionale del Pd il sindaco di San Donato Val Comino Enrico Pittiglio, la consigliera comunale a San Cosma e Damiano ed ex presidente dell’ente parco Regionale Riviera d’Ulisse Carmela Cassetta, l’ex consigliere al comune di Latina e attuale direttore dell’ente Parco Regionale dei Monti Aurunci Giorgio De Marchis e la consigliera comunale a Pontecorvo e recente candidata alle regionali Annalisa Paliotta.
La mozione “Parte da Noi” guidata da Elly Schlein ha eletto invece nel collegio numero 3 per il rinnovo dell’assemblea nazionale del Pd Francesca Perrone di Latina – “fedelissima” di Valentina Campagna ex Lbc – il consigliere regionale uscente del Pd Enrico Forte, l’ex segretaria Dem di Ceccano Emanuela Piroli e l’ex sindaco di Acuto nonché ex parlamentare di Sel prima e del Pd poi Nazzareno Pilozzi.
Insomma i delegati eletti della provincia di Latina sono quattro e, se tre sono espressione del comune capuologo, l’onere più gravoso a rappresentare il Pd del sud pontino spetta alla sola consigliera Cassetta. Era uno dei candidati di punta della mozione Bonaccini e ora dovrà rappresentare un comprensorio in cui il Pd – ma solo grazie ai voti dei gazebo (e dunque di un elettorato tutt’altro che del Partito Democratico) e non dei circoli – ha deciso di affidarsi all’ex vice presidente della Regione Emilia Romagna Schlein. Questo ribaltamento in meno di una settimana si è verificato nel Pd di centri importanti come Formia e Gaeta dove – come già riportato – ha vinto sì la mozione Schlein ma è subentrato il terrore politico che il nuovo tesseramento promesso dalla neo segretaria nazionale potrebbe cambiare, in teoria, la guida delle due segreterie cittadine.
E, paradosso dei paradossi, a sovrintendere, in qualità di referente locale nell’assemblea nazionale, al nuovo tesseramento potrebbe essere proprio Cassetta che la sua forza elettorale alle regionali del 12 e 13 febbraio – grazie al suo apporto sul territorio provinciale ha permesso al Pd di far scattare il seggio con la rielezione di Salvatore La Penna – l’ha dimostrata in tante sezioni avverse. A Latina città ma anche a Formia nel sud pontino dove, nello specifico, aveva doppiato il consigliere regionale uscente La Penna e l’ex assessora alle politiche agricole Onorati, vicini all’attuale segretario provinciale Omar Sarubbo.
Del nuovo tesseramento invocato dalla Schlein hanno preferito glissare nei rispettivi comuni i coordinatori del Pd di Formia e di Gaeta, Gianluca Conte e Ottavia Raduazzo, ma questo è uno spauracchio, qualora dovesse concretizzarsi, che non fa dormire sonni tranquilli alle guida di due partiti del Golfo (soprattutto a Gaeta) – vicinissime alle posizioni del segretario provinciale Sarubbo e del riconfermato consigliere regionale La Penna – alle prese con datate e laceranti divisioni interne.
A sposare la linea Schlein circa la necessità di “perseguire la strada del rinnovamento e dell’apertura alla società civile per introdurre nuove forze all’interno del Partito” è la stessa riconfermata consigliera nazionale Carmela Cassetta che auspica, contrariamente a quanto avvenuto sinora, in un Pd del Golfo proteso “all’ascolto della società civile” ed in grado di far diventare “gli elettori che domenica hanno votato militanti e protagonisti attivi e costanti alla vita del Pd. Se non saremo capaci di fare questo, abiurando inutili logiche di appartenenze interne – ha concluso Carmela Cassetta – avremo perso un’altra ed irripetibile occasione”.