FROSINONE – Saranno ben nove gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Frosinone, compreso il dirigente Flavio Genovesi, attesi giovedì davanti alla Corte d’Assise del Tribunale del capuologo ciociaro – presieduta da due donne, la presidente Francesca Proietti e la giudice a latere Chiara Doglietto – nella seconda udienza del processo per la morte di Romina De Cesare, la barista di 36 anni originaria di Cerro al Volturno, in provincia di Isernia, trucidata il 2 maggio 2022 da ben 14 fendenti da quello che ora ormai il suo ex fidanzato, Pietro Ialongo di 38 anni.
Questi testi sono stati citati dal magistrato titolare delle indagini, il sostituto procuratore Vittorio Misiti, e saranno chiamati a ripercorrere le prime fasi delle indagini avviate subito il rinvenimento del cadavere della povera Romina. Gli agenti della Squadra Mobile risalirono al movente del delitto ascoltando alcuni vicini della coppia che riferirono come il loro contrastato rapporto sentimentale fosse giunto all’epilogo. Nella prossima udienza del processo, in programma il prossimo 6 aprile, saranno sentiti altri testi della Procura e, nello specifico, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Latina, gli stessi che sottoposero a fermo di polizia giudiziaria Ialongo sul lungomare di Sabaudia dopo il tentativo dell’uomo di gettarsi in acqua.
Se la difesa dell’unico imputato – gli avvocati Vincenzo Mercolino e Riccardo Di Vizio – hanno indicato 11 testimoni, il fratello ed il padre di Romina, attraverso gli avvocati Vincenzo Mercolino e Riccardo Di Vizio, si sono già costituiti parte civile.