GAETA – Il barometro indica nuovamente sereno nei rapporti tra l’Arcivescovo di Gaeta Monsignor Luigi Vari e l’amministrazione comunale gaetana. Il presule della chiesa gaetana, dopo aver disertato gli eventi topici delle ultime edizioni delle più note “Favole di luce” non gradendo come lo scenario di alcune iniziative spettacolari e musicali fosse la fontana intitolata a San Francesco, sembra aver riannodato i fili che si erano un po’ sfilacciati e deteriorati con la penultima amministrazione comunale gaetana. La conferma sembra essere stata l’inaugurazione di sabato pomeriggio della prima edizione di “Favole di gusto” che, grazie agli ingenti investimenti economici messi in campo dalla Giunta Leccese ma anche dalla Camera di Commercio Lazio Sud e della Confcommercio, per quattro fine settimana – in piena quaresima poi – “inebrierà con profumi e sapori, musica, spettacoli itineranti, percorsi esperienziali, attività ludiche e laboratori creativi per grandi e piccini, via Indipendenza e le piazzette del Borgo”.
Per la sorpresa degli organizzatori l’Arcivescovo di Gaeta non ha voluto questa volta mancare al debutto, in piazza Mare all’Arco, di una rassegna “mangereccia” che, attraverso un “percorso unico e suggestivo, coinvolgerà realtà imprenditoriali, attività commerciali, associazioni culturali, compagnie di danza, storici, docenti universitari, artigiani, artisti e istituti scolastici, con l’obiettivo di valorizzare l’intera filiera dell’enogastronomia locale tra storia, gusto e tradizioni”. L’intervento di “don Gigi” è stato a più riprese passato al setaccio della moviola degli organizzatori perché si è prestato ad una duplice esegesi per il messaggio che ha veicolato ad una platea capitanata, in prima fila, da un sindaco Cristian Leccese felice come un bambino.
“Io spero che Gaeta diventi la città del sorriso, dell’accoglienza e della festa – ha detto Monsignor Vari trovando a fatica le parole giuste nell’intervento video allegato – e sempre meno pesantuccia”. Sino a questo punto sembrava esserci una stroncatura nell’intervento, atteso, dell’Arcivescovo per questo happening gastronomico quando la sua speciale catechesi è diventata un assist per il sindaco di Gaeta offrendo, parlando in romanesco, un suo personale ingrediente: “La gente pe’ magna deve sorridere. Perché se ti ingrugni, figli miei, anche quando magni, è la fine”. L’ottimo (e non bravo) conduttore, l’addetto stampa del comune di Gaeta Andrea Brengola, il suo compitino l’ha fatto, vestendo con successo i panni di Don Chisciotte, portando l’acqua al suo mulino con questa riuscita battuta: “Noi ce la stiamo mettendo, Eccellenza, per far sorridere”.
E giù gli applausi dei presenti che temevano che il ritorno dell’Arcivescovo ad un’iniziativa del comune si trasformasse in un personale regolamento dei conti dopo qualche incidente di troppo con l’ex sindaco di Gaeta Cosimino Mitrano. Ma a Gaeta chi si ingrugnisce troppo facilmente? Nel mirino di Monsignor Vari sembrano essere finite le forze di opposizione. Che siano presenti o meno in consiglio comunale poco importa.
Il primo a scagliarsi contro l’Arcivescovo è stato l’ex capogruppo dell’Udc Giuseppe Matarazzo che da giorni sui social fa fatica a sopportare la sistemazione di qualche “casetta” di questo percoro gastronomico davanti la chiesa di San Giacomo, in via Indipendenza: “La cosa mi rattrista e come cattolico mi indigna pure. Non capisco l’atteggiamento ‘superficiale’ della Chiesa locale che permette ciò. Spero che sia spostata quella casetta in un altro luogo”.
A stretto giro è arrivata l’ironia dell’ex capogruppo in consiglio comunale di Demos Franco De Angelis che aveva instaurato un durissimo scontro con Monsignor Vari dopo aver scoperto come l’Arcidiocesi avesse concesso in affitto ad una società di Lenola un suo storico immobile, “Villa Regina Apostolorum”, all’interno del parco urbano di Monte Orlando, per trasformarlo in un resort, aperto e poi misteriosamente chiuso. De Angelis, fresco candidato alle regionali e stretto collaboratore dell’ex sindaco e consigliere comunale di minoranza Silvio D’Amante, ha partecipato al dibattito inaugurato da Matarazzo con questo post: “Ma la vuoi smettere! Attento che Monsignor ti dirà che sei sempre ingrugnato. Noi gaetani per dimostrargli che non siamo ingrugnati dobbiamo chiedergli di organizzare un evento presso Villa ‘Regina Apostolorum’. Credo che sia tornata nella disponibilità della Diocesi. Oppure no? Ah saperlo”.
Un fatto è certo: a Gaeta resta sempre d’attualità un proverbio legato alla sua storia di roccaforte vittima di scorribande belliche: “Francia o Spagna, purchè si magna!”. E non è poco…
INTERVENTO video Monsignor Luigi Vari, Arcivescovo di Gaeta