CISTERNA – “Plasta Rei” ha depositato la domanda di brevetto mondiale con la quale tutelare la rivoluzionaria tecnica produttiva messa a punto dopo quasi due anni di ricerche nei suoi laboratori interni allo stabilimento di Cisterna di Latina. La richiesta di brevetto mondiale è stata preceduta da una capillare verifica che ha riguardato ben 150 famiglie brevettuali depositate in tutti i continenti. Ne è emerso che non esiste un processo produttivo analogo a quello sviluppato, definito ed ora applicato da “Plasta Rei”. Quello per il quale viene chiesto il brevetto è un processo che permette di realizzare nuova plastica partendo da due specifiche innovazioni. Innanzittutto la materia prima di partenza è qualunque tipo di rifiuto in plastica (oggi solo alcuni tipi di plastiche sono adatte al riciclo). Poi la produzione non avviene attraverso il classico processo meccanico (tecnologia con oggettivi limiti nel recupero della plastica) ma con un processo chimico: a basso impatto, senza termocombustione cioè senza bruciare le plastiche.
Per ottenere questo risultato, “Plasta Rei” ha realizzato ben 18 invenzioni: anziché chiedere il brevetto per ciascuna di esse lo ha domandato per l’intero processo produttivo nel suo insieme. Gli effetti del nuovo brevetto sono un prodotto finale che ha le stesse caratteristiche della plastica nuova, mentre ad oggi la plastica ottenuta da materie di riciclo hanno una caratteristiche inferiori e pertanto non sono adatte a tutti gli usi. Il principale beneficio è per l’Ambiente. Attraverso il nuovo ciclo produttivo sarà possibile smaltire anche le plastiche che oggi invece non sono idonee al riciclo e rappresentano un serio problema di sostenibilità. Il riciclo chimico messo a punto da “Plasta Rei” rappresenta la soluzione in quanto fornisce una concreta alternativa di reimpiego. La nuova tecnica, soprattutto, ha costi di produzione sensibilmente inferiori a quelli tradizionali. Il che la rende economicamente conveniente oltre che ambientalmente sostenibile.
Naturalmente il conseguimento del brevetto è stato possibile ad alcuni punti di forza. Il nuovo processo produttivo prevede il riciclo del poliestere indistinto per colore e tipologia. Ad oggi erano adatte al recupero solo le plastiche trasparenti. “Plasta Rei” ha sviluppato un innovativo processo di purificazione, efficiente e sicuro, in grado di eliminare qualsivoglia contaminante, colore compreso. Questa tecnica, unita alle altre della catena di produzione, consente di ottenere di nuovo la plastica come vergine. “Plasta Rei” ha deciso di depositare la richiesta di un unico brevetto in quanto comprende anche lo scale-up del processo su un impianto pilota unico nel suo genere. Si tratta di un impianto pilota perfettamente scalabile. In questo modo viene confermata l’unicità non solo a livello di processo, ma anche a livello di macchinari e impianti. Il processo ed il progetto sono altamente scalabili e riproducibili, cosa confermata dalla linea pilota presente nel brevetto. La richiesta di brevetto, il nuovo processo messo a punto, l’impianto pilota, l’impianto industriale all’interno di un unico progetto nello stesso plant, sono il risultato di una felice riconversione industriale.
Fin dall’inizio la nuova proprietà ed il nuovo management di “Plasta Rei” ha intuito le potenzialità insite nell’esperienza e nelle conoscenze del know-how interno alla ex Nalco di Cisterna di Latina. Attraverso queste eccellenze ed un innovativo polo di ricerca interno sul quale si è investito con particolare convinzione, è stato possibile raggiungere un processo ed un impianto innovativi: il riciclo chimico inventato da “Plasta Rei” supera e migliora tutti i limiti del riciclo meccanico ed è tra le tecnologie di riciclo chimico migliori, soprattutto rispetto ai metodi termici (quali pirolisi). A tutto questo, “Plasta Rei” ha aggiunto un ulteriore fattore: l’intero processo è green. Infatti, in ogni sua fase si recuperano addirittura solventi e materie prima che possono essere rigenerate e riutilizzate abbattendo incredibilmente il consumo di risorse fossili ed energetiche. Il recupero della plastica ottenuto con questo processo avviene in maniera infinita. Infatti il materiale prodotto da Plasta Rei ha delle caratteristiche pari al vergine e questo va incontro alla risoluzione del problema dell’inquinamento da plastica. Soprattutto, consente di riutilizzare le nuove plastiche anche in settori dalle normative molto stringenti sul piano qualitativo come il food and beverage. Ed al tempo stesso di essere molto versatile e quindi utilizzabile in tutti i settori di interesse, dal filato all’automotive.
“La rigenerazione della plastica ci consente non solo di cambiare in modo radicale il suo attuale principio di produzione. Permetterà di costruire un nuovo orizzonte in cui coinvolgere altri interi settori industriali” – ha spiegato Francesco Borgomeo, fondatore e socio di maggioranza del gruppo industriale che due anni fa ha acquisito la ex Nalco di Cisterna di Latina avviandola alla riconversione – Questo di “Plasta Rei” può diventare un progetto di filiera decisivo per la componentistica dell’automotive, affiancandola nel processo di transizione che sta ridisegnando il settore. Le nuove auto dovranno avere componenti green, light ma al tempo stesso resistenti: noi saremo in grado di offrire questo vantaggio competitivo con le nostre plastiche ottenute interamente da un processo di rigenerazione. Non a caso siamo protagonisti nel contratto di sviluppo sottoscritto con Invitalia”.
“Con questo brevetto abbiamo dato il nostro contributo strategico alla difesa dell’ambiente su tutto il pianeta Terra – ha aggiunto Giuseppe Abbruzzesi, presidente di “Plasta Rei” – Sapevamo che Nalco aveva al suo interno un patrimonio di elevate esperienze. Quando c’è sintonia e condivisione degli obiettivi è possibile raggiungere risultati rivoluzionari come questo, che ci consentirà di mantenere il nostro impegno e cioè quello di salvare tutti i posti di lavoro”.
“La ricerca scientifica e la volontà di applicarla ai processi industriali ed all’ambiente sono stati la nostra commessa vincente: questo risultato si deve anche e soprattutto al nuovo laboratorio scientifico interno sul quale “Plasta Rei” ha voluto da subito scommettere con convinzione- ha dichiarato l’Amministratore Delegato Fabio Mazzarella – Abbiamo sviluppato 18 invenzioni attraverso le quali reinventare completamente il modo di fare la plastica. La nostra sarà una plastica interamente green e recuperabile all’infinito. Grazie a “Plasta Rei” la plastica smetterà di essere un rifiuto ma sarà come il vetro: riciclabile all’infinito”.
“Questo di Plasta Rei è al tempo stesso un progetto di respiro mondiale ma anche di territorio” – ha concluso il Consigliere d’Amministrazione Luca Borgomeo, responsabile dello sviluppo del progetto – Per nostra scelta abbiamo voluto che tutti i fornitori fossero del territorio. E le plastiche da riciclare sono quelle che oggi potenzialmente inquinano il territorio. I primi benefici economici ed ambientali della nostra innovazione dovranno essere per questa area”.
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