SPERLONGA – La Provincia di Latina abbassi quel contributo. Addirittura l’ha quintuplicato quando non avrebbe potuto. E’ la sintesi di una lettera aperta, molto dura nella forma e nella sostanza, che il sindaco di Sperlonga e due volte presidente della Provincia Armando Cusani ha inviato al suo successore alla guida dell’ente di via Costa, ai sindaci e ai commissari Prefettizi in carica nei 33 comuni pontini. Il pomo della discordia è rappresentato dal tributo provinciale per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente che, riguardante l’annualità 2023, è stato introdotto dall’articolo 19 del decreto legislativo 504/1992 . Si tratta di un tributo che si applica per la superficie degli immobili assoggettata dai Comuni alla tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani ed è determinato “in misura non inferiore all’1% né superiore al 5% delle tariffe per unità di superficie stabilita dai Comuni ai fini della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani”.
Quella del comune di Sperlonga viene definita una crociata di natura sociale in quanto le varie normative succedutesi nel tempo in materia di Tars, Tarsi, Tia e ora Tari hanno messo in sicurezza l’esistenza di questo tributo provinciale “quantificandolo sempre nella misura dell’1% delle tariffe per unità di superficie stabilita dai Comuni ai fini della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani”. La lettera del sindaco Cusani, cui si è affiancata la responsabile dell’ufficio unico della segreteria generale intercomunale, l’avvocato Vittoria Maggiarra, ricorda come l’attuale presidente della Provincia Stefanelli con il decreto 68 del 29 settembre relativamente all’esercizio finanziario 2023, abbia deciso di quintuplicare questo tributo provinciale ai fini dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani “in modo da utilizzare le risorse raccolte per svolgere al meglio le funzioni fondamentali di tutela e protezione dell’ambiente”.
Per il sindaco di Sperlonga la determinazione assunta dal Presidente della Provincia di Latina, di cui è stato assessore all’ambiente nel secondo mandato alla guida dell’ente di via Costa, “appare abnorme, ingiusta e lontana da ogni reale e concreta ponderazione degli interessi in gioco, tenuto soprattutto conto di quella che è l’attuale contingenza storica globale, caratterizzata da inflazione molto alta, instabilità economica, insicurezza alimentare, difficoltà di approvvigionamenti energetici e caro bollette. Da aggiungere che l’aumento del tributo provinciale in parola, quintuplicato rispetto agli anni precedenti, è assolutamente anacronistico dinanzi ai disagi e alle difficoltà che i cittadini vivono ogni giorno, incidendo in maniera rilevante nella capacità del contribuente di adempiere all’imposizione tributaria come composta”.
L’iniziativa di Cusani non è estemporanea. Scaturisce da una richiesta approvata dal consiglio comunale di Sperlonga del 29 dicembre che con la delibera numero 69 aveva sollecitato Stefanelli, l’intero Consiglio Provinciale e il Segretario Provinciale a riportare sotto l’1% il tributo provinciale per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente”. Con una motivazione politicamente corretta: allo stato attuale, la gestione del ciclo dei rifiuti su scala provinciale è commissariata, ragione per cui – rincara la dose Cusani – il potere di decidere l’organizzazione del sistema rifiuti fa capo al Commissario Regionale” e non al presidente attuale della Provincia Gerardo Stefanelli. I comuni non ce la fanno a far sopportare quest’ulteriore aggravio tributario e Cusani si appella ad un principio quella della sussidiarietà, che ha caratterizzato la sua gestione amministrativa in provincia e al comune di Sperlonga. Per rimarcarlo nella lettera al presidente Stefanelli e ai 33 comuni della provincia di Latina ricorda quanto prevede l’articolo 116 della Costituzione in ordine al ruolo del comune che è ….”l’Ente che, in virtù del rapporto di prossimità con i cittadini, può efficacemente garantire la salvaguardia dei diritti e degli interessi fondamentali, anche assumendo iniziative volte ad attuare misure di salvaguardia a livello locale”
Il comune di Sperlonga per motivare questa richiesta di “pagare il giusto” ha reso noto alcuni dati che dimostrano un netto calo della produzione dei rifiuti. Nel 2022 sul territorio del borgo saraceno sono stati raccolti 273.469 chilogrammi a fronte dei 335.319 del 2021, dunque 62.340 chilogrammi in meno a conferma che “le misure ( ordinanze e campagne di sensibilizzazioni) messe in campo dalla amministrazione continuano – ha aggiunto Cusani – a produrre il risultato di riduzione nel utilizzo della plastica”. Contestualmente è aumentata di 56.520 chilogrammi la raccolta del vetro nel corso del 2022, 418.320 chilogrammi, a fronte dei 361.800 al termine del 2021 così come sono stati raccolti di carta e cartone nel 2022 183.800 chilogrammi quando nel 2021 erano stati 166.810 con un differenziale di 16990 in più al 31 dicembre scorso. Insomma meno plastica ma anche più altri materiali riciclabili e bio compatibili in discarica.