CASTELFORTE – Le condizioni di Miriam Mignano sono migliorate dopo il secondo intervento chirurgico a cui è stata sottoposta mercoledì scorso. Di conseguenza, è stata trasferita dalla terapia intensiva e si trova attualmente in condizioni stabili. La donna è stata ammessa al Policlinico Gemelli di Roma martedì sera dopo essere stata colpita due volte all’addome e all’inguine dall’arma di ordinanza dell’appuntato dei carabinieri Giuseppe Molinaro. I proiettili hanno causato danni all’intestino tenue e crasso, nonché una lesione all’ala iliaca destra. La paziente ha subito un delicato primo intervento chirurgico e una tac per ulteriori accertamenti. Un secondo intervento è stato eseguito mercoledì per stabilizzare le sue gravi condizioni e fortunatamente ha risposto positivamente alle cure mediche.
Tuttavia, le sue condizioni attuali non consentono ancora di essere interrogata dai carabinieri della compagnia di Formia, che attendono di ascoltare la sua versione dei fatti per ricostruire l’intera dinamica della sparatoria. Miriam Mignano è infatti la testimone chiave che potrebbe confermare la confessione dell’Agente Molinaro, ovvero se si trattava di un incontro chiarificatore finito male o di una sorta di vendetta da parte dell’agente. Questa vicenda ha profondamente scosso la tranquilla comunità di Castelforte, che si è unita intorno alla Miriam Mignano e alla sua famiglia. L’amministrazione comunale e il parroco Don Fabio Gallozzi hanno organizzato una Santa Messa nella Chiesa di San Rocco questo pomeriggio alle 17:30 per pregare affinché ciò che è accaduto non si ripeta mai più e per esprimere la loro vicinanza alla famiglia. Inoltre, alle 18:30 nel vicino comune di Santi Cosma e Damiano, dove Miriam era molto conosciuta, si terrà un’altra iniziativa di solidarietà: una “Fiaccolata della Speranza”. Il punto di ritrovo sarà in Piazza Ex Ferrovia, e il percorso terminerà in Piazza Campomaggiore.
Il sindaco di Castelforte, Angelo Felice Pompeo, ha espresso la sua vicinanza a Miriam e alla sua famiglia, affermando che la comunità deve proteggerla da qualsiasi curiosità o pettegolezzo quando tornerà nella città. Ha anche sottolineato l’importanza di essere vicini e riservati, solidali e protettivi come veri amici. Pompeo ha concluso con una preghiera per Giovanni Fidaleo, ucciso nel conflitto a fuoco, e la sua famiglia, che devono affrontare un enorme dolore, e un pensiero di vicinanza per Giuseppe Molinaro e la sua famiglia che vivono il dramma della sparatoria.