LATINA – In vista delle elezioni comunali fissate per il 14 e il 15 maggio 2023, nel centrosinistra c’è la volontà di costruire il percorso delle primarie di coalizione, dopo il primo incontro tra le delegazioni del Pd e di Latina Bene Comune (Lbc). Questo rappresenta un dietrofront rispetto alla posizione iniziale di Lbc, che si opponeva alle primarie, ma che ora ha accolto tre indirizzi: la disponibilità dell’ex sindaco Damiano Coletta a ricandidarsi, la prosecuzione del lavoro per la costruzione di una coalizione alternativa alla destra che passi per le primarie, e il mandato alla delegazione per trattare negli incontri con il Pd e gli altri partiti. Il Pd ha dunque incassato la convergenza sulla sua posizione, primarie senza se e senza ma, e ha accettato di posticipare la data di una settimana per avere più tempo per organizzare questo passaggio.
Nella direzione straordinaria del Pd di ieri pomeriggio, è stata espressa soddisfazione per l’unità espressa dal partito in questa occasione, risultato anche della chiarezza e fermezza con la quale i due segretari democratici, Majocchi e Sarubbo, hanno censurato le parole della segretaria di Lbc, La Barbera. Majocchi ha definito le primarie uno strumento di apertura e coraggio, di legittimazione democratica e di confronto, mentre Sarubbo ha ripercorso con chiarezza i passi fatti con la civica. Oggi si prosegue sulla strada unitaria nei dem, ma lo scoglio più delicato adesso è trovare un nome unico e condiviso per le primarie, tra Fiore, De Amicis e Fioravante.
Potrebbe esserci anche l’ipotesi di schierare come candidata proprio Valeria Campagna, simbolo del nuovo percorso di contaminazione e apertura del Pd. Questo potrebbe alterare gli equilibri e rimescolare le carte nella competizione contro il suo mentore Damiano Coletta. Si voterà il prossimo 2 aprile.