SERMONETA – Avevano 34 e 35 anni. Erano gli anni che avevano Daniel Martini e Vadim Cacurim, i due operai morti nell’esplosione di una bombola di acetilene di 5 litri avvenuta all’interno della “Recoma” di Sermoneta Scalo, pochi minuti dopo le 15.30 di venerdì. Daniel Martini era residente a Norma e Vadim Cacurim, cittadino romeno residente a Latina, sono entrambi morti sul colpo mentre erano intenti alla manutenzione della bombola, secondo i primi accertamenti. Un altro operaio, un 25enne straniero residente a Sezze, è rimasto gravemente ferito e trasportato in eliambulanza all’ospedale Goretti di Latina dove resta ricoverato con prognosi riservata. Sul posto sono prontamente intervenuti i vigili del fuoco di Latina per spegnere le fiamme propagatesi a seguito dell’esplosione ed i Carabinieri del Reparto Territoriale di Aprilia che insieme all’ispettorato della Asl di Latina dovranno ricostruire le cause dell’esplosione costata la vita ai due operai.
E’ il terzo infortunio sul lavoro in 24 ore nella sola provincia di Latina: giovedì in tarda mattinata a perdere la vita in una azienda di mangimi di Cisterna era stato il 26enne Franecsco Mansutti (i cui funerali si svolgeranno sabato 18 marzo), qualche ora dopo una donna ha perso l’uso di una mano a seguito di un infortunio all’interno di un’azienda agricola e venerdì pomeriggio il decesso dei due operai ed il ferimento grave di un terzo. Durissime le dichiarazioni rilasciate in un documento congiunto, dopo questa scia di sangue nei posti di lavoro, dai segretari territoriali della Cgil di Latina e Frosinone (Giuseppe Massafra), della Cisl di Latina (Roberto Cecere) e della Uil di Latina (Luigi Garullo).
Quella avvenuta alla Recoma di Sermoneta Scalo – ha commentato Roberto Cecere nell’intervista video allegata – è l’ennesima tragedia, la seconda in due giorni. Siamo qui a ricordare con fermezza, ancora uma volta, che garantire condizioni di sicurezza sul lavoro deve essere imprescindibile. Non possiamo permettere che simili eventi accadano. Basterebbe rispettare la legge – ha aggiunto il segretario generale della Cisl – le normative, il ruolo dei rappresentanti aziendali della sicurezza. Si tratta di pochi concetti che, se applicati, ci aiuterebbero certamente a prevenire queste tragedie: investire in misure di sicurezza e formazione, controlli e precise procedure per la valutazione e la gestione di sostanze potenzialmente pericolose. Solo quando tali iniziative saranno effettivamente messe in atto, potremo evitare simili tragedie sul posto di lavoro, E, in tali circostanze, il ruolo delle istituzioni – rimarca Cecere – è fondamentale. E0 necessario che le autorità competenti assumano – auspica – un ruolo più attivo”.
Cgil, Cisl ed Uil hanno preannunciato una richiesta formale di incontro al Prefetto di Latina perché tutti – ha concluso Cecere facendosi portavoce del pensiero di Massafra e di Garullo – sono chiamati a rispondere di eventuali violazioni delle normative in materiale di tutela della salute e sicurezza del lavoro. Non può essere accettata – ha concluso – alcuna forma di lassismo o di sottovalutazione dei rischi”.
INTERVISTA Roberto Cecere, segretario generale Cisl Latina