FORMIA – Al convitto “Celletti” di Formia di via Gianola si terrà un minuto di raccoglimento il giorno 21 marzo contemporaneamente alla visita del presidente della Repubblica Mattarella nei luoghi simbolo della memoria a don Peppe Diana. A Casal di Principe il 19 marzo di 29 anni fa la mafia uccideva il sacerdote fuori il sagrato della chiesa.
“L’iniziativa – fa sapere l’educatore Ermanno Agresti – viene svolta nell’ambito del calendario delle giornate per la legalità. Parliamo spesso con i convittori provenienti in maggior parte dal territorio di Napoli e Caserta di queste tematiche, per favorire una maggiore consapevolezza sulla prevenzione e sul contrasto della criminalità organizzata e della corruzione al fine di facilitare la comprensione del fenomeno mafioso e promuovere la cultura della legalità attraverso attività divulgative”.
Il momento di raccoglimento si concluderà con la lettura ai convittori della lettera degli alunni dell’istituto comprensivo al Presidente Sergio Mattarella, successivamente sarà consegnata a ogni convittore copia della lettera di Don Giuseppe Diana: “Per amore del mio popolo non tacerò”, per la quale probabilmente fu ucciso.
Ecco uno stralcio della lettera degli alunni di Casal di Principe: “Caro presidente della nostra amata Repubblica, sentiamo di doverti dare del tu, come facciamo con i nostri nonni, ai quali siamo legati da sentimenti d’amore e di infinita gratitudine. Sentiamo di poterlo fare, per il sorriso con cui sempre ti rivolgi a noi e che azzera ogni distanza. Lo facciamo per l’enorme rispetto che proviamo e intendiamo manifestarti perché, da Presidente del popolo sovrano, ci fai sentire ciascuno prezioso e tutti uniti, nella nostra Italia… noi come eredi di questa terra, ti siamo grati per questa visita, questa nostra terra, di cui siamo figli devoti, è ormai una comunità, che guarda avanti con occhi nuovi… Don Peppe, non è solo un martire, ma giovane tra i giovani, capace di proporre, oltre trent’anni fa, la via del coraggio e della bellezza.
Una via, incardinata sulla necessità di essere segno di contraddizione, in un tempo e in luoghi, in cui sembrava che la cultura della morte stesse soffocando la vocazion alla vita, che è in fondo al cuore degli uomini, di tutti gli uomini. Noi oggi, ora come allora, dobbiamo riuscire a essere segno di contraddizione in tempi in cui, in altri modi, nuovamente e per un nonnulla, si aggredisce l’altro, lo si può addirittura uccidere, senza poi neppure saper spiegare il perché. Tutti hanno accolto, con piena convinzione, la nostra proposta e, insieme, dalla lettera del 1991 per amore del mio popolo non tacero’, scaturisce l’impegno, che sintetizziamo con le parole del nostro vescovo: crescere come sentinelle e profeti. Sentinelle che vigilano sulla comunità e profeti che denunciano il male intorno a sé e annunciano la possibilità di un futuro diverso, in cui sia la vita, e non la morte, a far valere le sue ragioni. Da quella lettera scaturisce, quindi, l’impegno a essere comunità in cui tutti contribuiscano alla libertà e alla dignità di ciascuno”.
Mattarella renderà omaggio alla memoria di don Peppe Diana con tappa al cimitero di Casal di Principe alla cappella della famiglia Diana
dove è sepolto don Peppe, assieme ai più stretti familiari del sacerdote: i fratelli Emilio e Marisa con coniugi e figli, presente
anche Augusto Di Meo, testimone oculare del delitto don Diana mai riconosciuto dallo Stato come testimone di giustizia. Le iniziative
vedono il coinvolgimento del mondo scout, al quale Don Diana è appartenuto e che ha sempre sostenuto con la sua missione sul territorio.
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