FORMIA – “Mario Piccolino è stato assassinato. Un compagno. Un avvocato. Un giornalista. Un fotografo. Tutti ruoli che svolgeva con i suoi modi, spesso sopra le righe, ma sempre con coraggio e dedizione. Con lui abbiamo avuto anche scontri coloriti, nati dal fatto che lui non ci aveva mai perdonato la nostra scelta di non collocarci nello schieramento politico di centrosinistra che avrebbe poi vinto le elezioni comunali, ma i nostri erano scontri sempre nei limiti del rispetto e della libertà di pensiero”. Lo dichiara in una nota il Circolo “Enzo Simeone” di Rifondazione Comunista di Formia
“Per noi la sua morte è un esecuzione di camorra. In questo modo si è voluto mettere a tacere una voce scomoda, che ha denunciato più volte la diffusa illegalità presente nella nostra città.
Il suo omicidio è un messaggio diretto a tutti noi, un tentativo di costringerci al silenzio ed alla paura. Davanti a noi abbiamo due strade: scegliere l’indifferenza oppure raccogliere il testimone che Mario ci ha lasciato e continuare la lotta contro le mafie, al fianco di quanti lo stanno già facendo, rischiando in prima persona.
Il nostro futuro è messo in gioco, stare dalla parte di chi lotta contro la camorra – continua il comunicato – oppure cedere al ricatto della loro violenza. Spetta a noi decidere da che parte stare. Consegnare questo territorio alla criminalità, oppure strapparlo dalle loro mani, palmo dopo palmo, per riportarlo ad essere uno spazio dove la libertà di pensiero, il diritto di cronaca, la fiducia nella democrazia abbiano ancora un senso e per ridare speranza a tutti i cittadini, la stragrande maggioranza, che vivono onestamente la propria vita e vogliono viverla godendo del proprio lavoro, liberi dal ricatto del crimine organizzato.
Quanti hanno compiuto il delitto pensando che i cittadini di Formia sarebbero rimasti in silenzio hanno sbagliato di grosso. I cittadini di Formia reagiranno a tutto ciò, respingendo ogni forma di illegalità, difendendo la libertà di pensiero ed il diritto di cronaca, da quanti vogliono cancellarli.
L’omicidio efferato di Mario interroga l’intera comunità e mette tutti sul banco degli imputati, soprattutto quelli che hanno volutamente sottovalutato le conseguenze delle infiltrazioni criminali.
Siamo convinti – conclude la nota – che il tempo delle valutazioni sia finito. Il momento di agire è giunto, ognuno dalla propria posizione, con i propri mezzi, affinché la città sia sottratta a quell’aria di morte che la camorra vuole portare”.