GAETA – Autorità portuale, chiesto il commissariamento del presidente Pino Musolino e lo scioglimento del comitato portuale di Civitavecchia. È la richiesta del deputato di Fratelli d’Italia Andrea Volpi, presentata presso la camera dei deputati ed indirizzata al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini. La sortita nei confronti del n.1 dell’Adsp del mar Tirreno Centro settentrionale, basata su ragioni economico – finanziarie di conduzione dell’ente, ma anche sulla gestione del personale, ricorda da vicino quelle toccate ai suoi predecessori, nessuno dei quali ha avuto vita facile.
Il deputato, in una recentissima interrogazione parlamentare, non assistita al momento da da altre firme, ricorda come già il 4 marzo 2021 sia stato dichiarato lo stato di crisi dell’Autorità di sistema portuale, “dovuto al calo delle entrate tributarie e dei diritti di porto, ed all’ingente riduzione del traffico merci e passeggeri causato dalla pandemia da COVID-19” e come il bilancio di previsione 2021 sia stato approvato “a seguito dell’adozione di un Piano di risanamento tendente a risolvere lo stato di crisi, in cui si prevedevano misure finalizzate al pareggio della situazione amministrativa 2020 ed all’equilibrio finanziario del bilancio 2021”. Da quegli atti è scaturita una procedura di allerta e prevenzione della crisi – es. 2022, portata avanti utilizzando le procedure del codice della crisi d’impresa, mentre – sottolinea Volpi – l’Adsp è un ente pubblico non economico.
Per il deputato, inoltre, non sarebbero state prese nella giusta considerazione le richieste della Corte dei conti di innalzare i diritti del porto ed i canoni concessori ed il taglio delle spese suggerite, mentre ad essere tagliato, 9 dirigenti su 13, sarebbe stato il personale. Chi è rimasto potrebbe avere problemi a gestire il carico di lavoro derivante dai 300 milioni di euro in arrivo per opere legate al Pnrr.
La palla passa ora al ministro Salvini che dovrà dire la sua sull’interrogazione a risposta scritta del consulente aziendale eletto nel collegio Lazio 1 e membro della commissione Lavoro.