Omicidio Suio Terme, si terrà oggi il nuovo interrogatorio di Miriam Mignano

Castelforte Cronaca

FORMIA – I Carabinieri della Compagnia di Formia torneranno nella giornata di oggi a Roma per interrogare di nuovo Miriam Mignano, la donna di 31 anni di Castelforte che, dimessa nei giorni scorsi dal Policlinico Gemelli dopo essere rimasta gravemente ferita nel corso della sparatoria del 7 marzo nella hall dell’albergo Nuova Suio in cui aveva perso la vita il direttore Giovanni Fidaleo, ha scelto di rimanere nella Capitale ospite di alcuni familiari. E’ lì che andranno questa volta gli inquirenti del Maggiore Michele Pascale che, coordinati dal sostituto procuratore Chiara D’Orefice, sentiranno di nuovo a verbale la donna, le cui ferite, provocate dai due colpi di pistola esplosi al suo indirizzo dall’appuntato dei Carabinieri Giuseppe Molinaro, le hanno cagionato ferite giudicate guaribili in 90 giorni.

Gli investigatori dell’Arma sono interessati a mettere di nuovo sotto la lente d’ingrandimento la veridicità del racconto dell’omicida reo confesso del direttore Fidaleo con il primo racconto fornito dalla donna nell’interrogatorio avvenuto nel Policlinico Gemelli. C’è bisogno di un secondo incontro per definire le modalità della fase omicidiaria sulla scorta resa dall’ormai ex appuntato dei Carabinieri che, affermando di essersi recato nell’albergo per ottenere senza alcuna premeditazione un incontro con il direttore considerandolo l’amante della Mignano, ha sparato sette colpi di pistola all’indirizzo del 66enne di San Giorgio a Liri e della ragazza di Castelforte provocando la morte del primo ed il grave ferimento della seconda. Molinaro ha sempre sostenuto di aver utilizzato e sparato con la sua pistola d’ordinanza dopo aver visto brandire Fidaleo con fare minaccioso un bastone di ferro.

La seconda ordinanza del Gip del Tribunale di Cassino Alessandra Casinelli ha escluso per il militare le aggravanti della premeditazione e dei futili e, specificando come non avesse avuto bisogno di sparare essendo i due uomini separati da una porta, rimarca a pagina 123 come lo stesso bastone sia stato “rinvenuto dalla Pg (dunque dai Carabinieri) appoggiato dietro la porta, particolare questo che rende invero assai improbabile che lo stesso sia stato effettivamente impugnato con fare minaccioso dalla vittima, prima di essere colpita a morte. Molinaro pertanto è stato consapevolmente determinato ad uccidere, animato da un dolo che si rivela, per quanto sinora rappresentato, particolarmente intenso”.

Potrebbe essere questa una della sfumature sulla quale i Carabinieri vogliono vederci chiaro e pertanto vogliono riascoltare di nuovo la Mignano(le cui prime dichiarazioni sono state secretate) rispetto alla confessione shock di Molinaro nel corso delle quali si era assunto tutte le responsabilità dell’omicidio del 66enne Giovanni Fidaleo.

I legali dell’ormai ex appuntato dei Carabinieri, gli avvocati Gianpiero Guarriello e Paolo Maria Di Napoli, attendono, intanto la fissazione della discussione davanti il Riesame di Roma del loro ricorso – presentato venerdì scorso – avverso la nuova misura restrittiva emessa dal Gip di Cassino Casinelli. La difesa di Molinaro, che ha deciso di allegare una richiesta di perizia psichiatrica, ha richiesto l’attenuazione della misura cautelare in carcere in considerazione del suo quadro clinico, non proprio ottimale, avendo subito anche un intervento chirurgico pochi giorni fa, e soprattutto psicologico, essendo in cura da una psicologa di fiducia da oltre tre anni.