LATINA – Anche in provincia di Latina ci sono state numerose segnalazioni di distributori automatici di sigarette che mostravano un messaggio di solidarietà per l’anarchico Alfredo Cospito. L’attacco hacker di sabato ha colpito molti tabaccai in tutta Italia, alcuni dei quali hanno subito danni economici anche considerevoli. Gli acquirenti di tabacchi, prima che i rivenditori fossero messi in allerta da amici e conoscenti, hanno potuto acquistare un pacchetto di sigarette al prezzo di soli 10 centesimi anziché il prezzo medio di 5 euro.
Il primo segnale di allarme è stato dato da una tabaccheria di Lecce nella notte tra venerdì e sabato, dove i pacchetti di sigarette del distributore Laser Video venivano rilasciati al prezzo di 10 centesimi, come indicato dalla scritta luminosa sotto ciascun tipo e marca di prodotto. Ma l’effetto sorpresa per i migliaia di acquirenti che hanno utilizzato i distributori automatici durante l’attacco hacker è stato anche un altro: sul monitor dove solitamente compaiono le indicazioni sulle modalità di acquisto dei prodotti, è stata mostrata un’immagine con tre figure in grigio e con in testa berretti delle forze dell’ordine alle spalle di una quarta figura colorata di rosso e con il pugno alzato. Sotto quell’immagine, era presente la scritta a caratteri cubitali «Fuori Alfredo dal 41 bis».
La polizia postale è al lavoro con la società Laser Video per far luce sull’episodio. E il sito del Commissariato online della Polizia Postale è stato oggetto di un tentativo di cyber sabotaggio assieme ai siti dei ministeri dei Trasporti e di Economia e finanze. L’attacco informatico è però fallito mentre ad essere colpito è stato il portale dell’Atac, l’azienda romana per la mobilità.
Secondo quanto spiegano gli investigatori della Postale si tratta di tentativi di attacco Dos, con il quale si cerca di impedire agli utenti di accedere alla rete o alle risorse di un computer. Nei giorni scorsi, il 22 marzo, c’era già stata una ondata di attacchi informatici portati avanti dagli hacker filorussi a siti italiani. Coinvolti, tra gli altri, ministero dei Trasporti, l’Autorità regolatrice dei trasporti e sempre l’Atac.